"Ruga"
Sull'origine di questo termine, che in dialetto Valsoanese
significa "Stagnino",si tramanda nella tradizione favolistica un simpatico
racconto:
" Terminati gli ultimi lavori agricoli, in una giornata d'inizio autunno, due
giovani stagnini della Val Soana, partirono alla volta della Svizzera e superarono alcune
montagne giungendo in Val d'Aosta.
Infine si diressero di buon passo verso il colle del Gran
S. Bernardo, per poter arrivare in Svizzera.
Dopo alcuni chilometri, incontrarono sulla stradina alpina un paesetto e lí sulla piazza
principale si fermarono per riposare. Sedutisi tranquillamente all'ombra di una pianta
incominciarono ad assaporare il formaggio delle proprie valli accompagnato da buon pane
casereccio, notando poco distante un uomo intento a lavorare alcuni pezzi di legno.
Cosí, di li a poco ai due "stagnini, dopo avere saziato il corpo e ritemprato
lo spirito, era ritornato il buon umore e col pretesto di divertirsi alle spalle del
falegname valdostano,iniziarono a bisbigliare:
vran, vran
vran, vran.vran, vran.
A questo punto, il valdostano, accortosi di loro, si volse e con un'occhiata non proprio
benigna, li invito' a smetterla.
E vran e vran
E vran e vran, continuarono gli stagnini
Tutto d'un tratto, il valdostano getto' gli arnesi in terra e impugnata un'ascia corse
verso i due amici.
Il primo di loro, scappo' immediatamente, gridando all'altro compare: "ruga-tahchi"
.
Lestamente anche il secondo balzo in piedi e inizio a correre, cosi velocemente che
arrivarono in Svizzera molto prima del previsto, lasciandosi alle loro spalle il poco
socievole valdostano e ricordando, da quel giorno, la loro avventura.
Da qui, si usa far nascere il modo di dire tutto valoanino di
"ruga-tahchi", ovvero " stagnino la sacca" . Lo si usa nei momenti in
cui non si vuole essere compresi dai "maret" (forestieri), quando e` giunta
l'ora di far fagotto velocemente.
tratto dal libro : Uomini, boschi,
Dei - Orco e
Soana tra storia e leggenda
di Martino Centanino - Tipografia
Ferraro Editrice in Ivrea