La leggenda di Gian Pidocchietto
e i Folletti del Vento del Colle del Nivolet

Un giorno, un contadino e una contadina, di Ceresole, ebbero la gioia di mettere al mondo un figlio.

La gioia era grande, ma il bambino, piccolo, piccolo, piccolo; cosė piccolo che lo chiamarono Gian Pidocchietto.  Un giorno Gian Pidocchietto andō insieme alla mamma a portare al pascolo le mucche. Soltanto dietro casa, vicino all'orto, perché la mamma doveva badare anche al latte per le tome.

geraldine.jpg (12094 byte)

"Gian Pidocchietto" disse la mamma "torno in casa, mi raccomando fai buona guardia alle mucche". Era una bella giornata di sole, ma il tempo in montagna č molto variabile, in particolare a Ceresole perché in cielo abitano i Folletti del Vento del Colle di Nivolet. Questi, per far dispetto agli uomini gonfiano le nuvole e poi le scaraventane una contro l'altra. Fu cosė che due nuvolette di passaggio divennero due nuvoloni neri, neri e venne gių un bel temporale Gian Pidocchietto, che era giudizioso, per non bagnarsi tutto si riparō sotto un cavolo.
Bisogna aggiungere che questo temporale improvviso, disturbō non poco anche le mucche, che avevano ancora una grande fame. Difatti per riempirsi pių in fretta la pancia cominciarono a mangiare i cavoli.
E cosi, com'č come non č, Gian Pidocchietto finė nella pancia della mucca. Quando la mamma, molto indaffarata intorno alle tome si rese conto che pioveva, corse subite fuori per cercare Pidocchietto.
Ma cerca di qua, cerca di lā, Gian Pidocchietto non c'era pių.
"Sono qui, nella pancia della mucca" ma la mamma ...non sentiva.
Si era fatto tardi e la mamma si mise a mungere le mucche. Fu cosė che Pidocchietto finė nel secchio del latte al latte fu aggiunto il caglio e messo nella forma per le teme "Sono qui, sono qui" ma la mamma non sentiva. Guardava fuori dalla finestra e sperava di veder tornare Pidocchietto.
Le tome vennero messe in cantina; ogni sera la mamma ne tagliava una fetta per la cena.
"Prendi questa che č pių buona" diceva Pėdocchietto. La mamma sentiva, ma non capiva, credeva fosse uno scherzo dell'immaginazione, tanto aveva voglia di sentire la voce di Pidocchietto, tanto desiderava il suo ritorno.
Una sera la mamma prese una fetta di toma da quella giusta. Potete immaginare quale fu la gioia di quella mamma quando vide Gian Pidocchietto saltare fuori dalla tema. Fecero una grande festa, invitarono tutti i vicini

E a mi, chi i sera dre l'us a man gnanca dat nā ciapa at prus.


Questa storia e` stata raccontata  da Claudio Zanotto Contino, Teatro delle trasmigrazioni, durante la sua permanenza a Ronco Canavese avvenuta il 7-8 Agosto 1997,insieme con Geraldina la sommaire.
Home