Freilino 710 m - Santuario di Santa Liberata 940 m - Mombianco 935 m - Viretto 730 m - Freilino

Dislivello: 400 m - Tempo: 3 ore - Difficoltà: T/E
Caratteristiche: mulattiera e sentiero, sempre ben individuabile
Periodo consigliato: marzo-novembre; tutto l'anno in mancanza di neve
Carte: IGC 1:50.000, Ivrea, Biella e bassa Valle d'Aosta
Accesso: in auto, da Pont si percorre la provinciale per Campiglia sino a Freilino, poche centinaia di metri prima di Ingria. Si può parcheggiare dove la strada sottopassa un caratteristico arco in cemento che la protegge
da una teleferica. Freilino può essere raggiunto, sempre da Pont, anche (e forse è meglio) con la corriera.
Una piacevole camminata tra numerose borgate da visitare con attenzione, per capire come poteva essere in passato questo angolo di aspra e austera montagna.
Lasciata l'auto e tornati indietro una cinquantina di metri, si imbocca l'ampia e lastricata mulattiera che scende verso il torrente e le sottostanti centrali idroelettriche. Subito dopo il tornante, si segue la mulattiera che si stacca a sinistra dirigendosi verso il ponte sul Soana (quota 650), in un ambiente molto suggestivo.
Si risale ora il fianco opposto della valle, con percorso molto evidente e ben tenuto, per prendere quota e imboccare in alto il vallone del Verdassa: era questa, un tempo, la via principale di accesso all'importante vallone e alle sue numerose borgate.Dopo un ponticello in cemento, si raggiunge un bel punto panoramico su un masso, dal quale si scorge tutta a parte alta del vallone; subito dopo si giunge ad un bivio, dove si trascura il percorso che in piano porta alle case di Albine', per salire fino al sovrastante santuario di Santa Liberata (quota 940), recentemente restaurato e frequentata meta di pellegrinaggi (45 mm.).Si riprende l'evidente mulattiera di fronte alla facciata e in pochi minuti di salita si perviene alla borgata Albaretto 970 m, dove si possono osservare alcuni interessanti affreschi dell'800 e una meridiana della medesima epoca.
La Chiesa di Monbianco

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Si prosegue in piano sino alla vicina fontana per risalire, in diagonale, alle ultime case di sinistra. In pochi minuti si giunge ad un panoramico piazzaletto sullo sperone del Monte Betassa. Da qui l'itinerario prosegue, sempre a mezzacosta, lungo la valle principale, tra grandi dirupi. Effettuati alcuni saliscendi, si tocca il bacino di carico della condotta forzata, ammirando, sul lato opposto della valle, le principali borgate di Ingria. Toccata la borgata Salsa, abbandonata, con un tratto di ripida discesa si va ad attraversare il torrente su un ponte moderno. Pochi metri più avanti si entra a Mombianco (1.15 ore; 2 ore), in bella posizione su uno sperone di roccia biancastra (da cui deriva il toponimo): la borgata è ancora abitata tutto l'anno, malgrado sia accessibile soltanto a piedi.
Passando davanti alla cappella, dedicata alla santa Sindone, e accanto alla teleferica, si scende con comoda mulattiera verso il Soana, che si attraversa su un ponte di legno, e si risale alla borgata Viretto, situata sulla provinciale Pont - Campiglia. Percorrendo la provinciale verso valle, in 15-20 mm. si ritorna al punto di partenza.