Escursionismo nel Parco Nazionale del Gran Paradiso
di Roberto Bergamino
Seconda tappa

Nonostante il poco dislivello, e` la tappa che richiede la maggior attenzione poiche nel tratto compreso tra il bivacco Revelli ed il Colle di Motta si procede su morene, nevai e, nella parte finale di salita prima del colle, su sfasciume e terreno molto instabile. Non è raro avvistare stambecchi nel corso della tappa. Dal bivacco dirigere verso l'evidente Punta Gialin (Sud-Ovest) per iniziare un lungo saliscendi sulle morene; terminata la traversata, quando si trovano  i primi nevai, andare verso destra (Ovest) fino a portarsi sotto l'insellatura detritica del Colle di Motta (nelle prime ore del mattino il tratto che sale al colle è ancora in ombra). Salire per esilissime tracce verso il colle e vista la natura del terreno (sfasciume e massi instabili anche di grosse dimensioni) e`  bene, se si è in comitiva, mantenere il gruppo unito. Guadagnato il colle (m 3001, 2 h circa) si è ripagati da panorama sull'alto Vallone di Valsoera con l'evidente Lago dl Motta e sulle cime circostanti.   La discesa verso il lago avviene su una pietraia (con resti di neve anche in estate) e superato in primo laghetto, si arriva al Lago di Motta (m 2656) caratterizzato dalla presenza di un isolotto. Contornare la sponda occidentale del lago fino all'emissario, seguirlo inoltrandosi in un canalone roccioso dove si attraversa il rio (neve anche in estate) .  Dopo un breve tratto pianeggiante inizia una ripida discesa senza sentiero ma guidati da alcuni bolli rossi ed ometti di pietre. Ci si sposta gradualmente verso sinistra fino a giungere al prato che divide il Lago di Valsoera da più piccolo lago Nero.  Una breve risalita ed un successivo tratto pianeggiante portano in vista degli impianti idroelettrici ed una scaletta permette  di scendere alla diga del Lago di Valsoera ed al rifugio (non custodito) Pocchiola - Meneghllo (m 2440,4 h circa) situato a picco sul ago. Acqua presso i guardiani della diga oppure (preferibile) tra la diga ed (rifugio.