450 millilitri, di puro volontariato! – E’ veramente cosa grande.. grazie a tutti di Giorgio Cortese

450 millilitri, di puro volontariato!
Un donatore che vuole restare anonimo come il suo dono mi ha fatto pervenire questa breve lettera molte bella della sua prima giornata da donatore e dell’emozioni che hanno arricchito il suo animo, ecco il suo racconto:“Tutto inizia alcuni mesi prima, quando un mio amico, Sandro, membro del Direttivo FIDAS Favria, ad una cena, racconta la sua esperienza di donatore di sangue e plasma, interviene anche Antonello anche lui facente parte del Direttivo in maniera cosi entusiasta che la donazione del sangue mi colpisce molto. La mia breve cronistoria delle mia prima giornata da donatore di sangue inizia la sera precedente. Infatti la sera prima per essere più preciso già da alcuni giorni , mi sono alimentato in maniera pacata e cerco di evitare strapazzi alimentari. Al mattino ben determinato del mio gesto mi presento alla sede della Fidas di Favria (Gruppo Comunale Tarizzo-Chiarabaglio, ndr) dopo aver fatto una leggera colazione a casa verso le nove. In precedenza avevo già contattato alcuni membri del Direttivo che mio avevano detto di presentarmi a quella ora, anche perché accettano i nuovi donatori entro le dieci e trenta, dopo fino alle 11,30 vengono accettati solo più i donatori periodici. Arrivo nel cortile ed un membro del Direttivo, che scoprirò dopo che si chiama Vincenzo, che ha anche la moglie Santa membro del Direttivo, mi accoglie con un gioviale sorriso e mi indica dove devo accomodarmi per l’accettazione. Entro nella stanza dove ci sono una decina di donatori che fanno la coda per ritirare il questionari e ci sono altri donatori mi pare cinque o sei seduti nei tavoli che compilano con molta attenzione dei fogli, che verrò a sapere dopo sono i questionari di accettazione. Un signore con la barba bianca ed un po’ corpulento mi saluta gentilmente e mi chiede chi sono io, dico che sono un nuovo donatore. A questa mi affermazione mi sembra di essere un novello Mosè che attraversa il Mar Rosso, si apre infatti davanti a nella la piccola folla, tutti mi salutano con simpatia e mi avvicino al tavolo. dove intervengo altre due persone che scoprirò dopo, membri del Direttivo che, consegnandomi dei fogli mi spiegano la loro compilazione. Con garbo e tatto uno di loro, Jessica, mi accompagna vicino ad tavolo e facendomi accomodare mi lascia con il mio foglio da compilare e con una cartella rigida che serve per appoggiare i vari fogli. Compilo attentamente il questionario, la scheda di nuovo donatore e ritorno al tavolo dove i tre membri del Direttivo con solerzia e sagacia hanno smaltito la piccola coda. Consegno il modulo come nuovo donatore e con la scheda in mano un membro del Direttivo, Davide, mi accompagna in un altra sala dove alcuni donatori 6/7 stanno facendo la coda per il colloquio medico. Ma non vado subito li, vengo dirottato nel locale sanitario dove avvengono le donazioni, per fare l’esame dell’emoglobina. Mi spiegano del perché del test dell’emoglobina, che si tratta di un lieve prelievo di sangue, che non si sente assolutamente, infatti, vengono prelevate alcune gocce dal dito per verificare in modo immediato i livelli di emoglobina nel sangue. Questo è il primo momento importante per verificare l’idoneità alla donazione ed è fondamentale per garantire che il donatore non sia portatore sano di anemia. Dopo aver avuto della conferma di avere dei valori compatibili con la donazione appena esce un donatore vengo fatto accomodare in un ambulatorio, dove il medico dopo essersi accertato della mia identità, mi visita: mi misura la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e il peso corporeo, verifica la corretta compilazione del questionario puntualizzando alcune domande, infine valuta le mie condizioni generali di salute. A questo punto introduce i dati inerenti la mia donazione nella cartella sanitaria in un computer esco dalla saletta dell’ambulatorio. Uscito dalla saletta della visita medica passo dalla scrivania di una volontaria, Maria Angela, che con gentilezza mi registra su un apposito elenco e finalmente ritorno nella sala medica per la donazione. Mi accompagna in sala d’attesa Nicodemo, altro volontario membro del Direttivo, qui vengo accolto da un’infermiere che mi fa accomodare in un lettino. L’infermiere mi chiede nuovamente come mi chiamo e la mia data di nascita e confronta quanto gli ho detto consultando un mio documento identificativo da me compilato sul modulo cartaceo. Prepara le sacche e le provette, vi appone le apposite etichette, prepara il laccio, il materiale per la disinfezione della cute e pone tutto il materiale sulla bilancia e sul piano di lavoro di fianco a me. Ecco, arriva il momento critico! Stringo i denti, chiudo gli occhi e aspetto l’attimo. Ammetto che ho sempre avuto una forte paura dell’ago, ma pensare di fare un gesto semplice che aiuta altre persone che soffrono mi da la forza necessaria. Via! La donazione è iniziata. Sento il rumore della bilancia che comincia ad ondeggiare avanti e indietro, avanti e indietro. Mi hanno spiegato che il sangue si deve mescolare all’anticoagulante contenuto nella sacca, per cui deve stare sempre in movimento. Che chiacchieroni che sono questi infermieri, per mettermi a mio agio e per distrarmi, mi parlano del tempo e del Giro D’Italia appena concluso, sono veramente bravi per distrarmi, per far trascorrere più velocemente i 10 minuti necessari per completare la donazione, forse hanno notato che ero un po’ teso. Appena finito aspetto alcuni minuti prima di alzarmi e poi eccomi in sala ristoro con il mio bel cerotto sul braccio, mi vedo mentre sto addentando un panino con il salame e qui faccio conoscenza con la volontaria che si occupa della cucina, una signora attenta, premurosa, disponibile e capace che mi mette a mio agio, lei come il marito Nicodemo, sono persone giovaiali ed affabili che metto a loro agio tutti, mi sembra di entrambi averli conosciuti da sempre. Scopro che se la sede è pulita ed ordinata è grazie al lavoro prezioso di Barbara, che con il marito Leonardo sono membri del Direttivo, intanto leggo un quotidiano ed un giornale messi a disposizione dal Direttivo, e bevo tanto, il medico mi ha detto di bere molto dopo la donazione, ma di non esagerare nel mangiare, per non sovraccaricare lo stomaco. Devo ricordarmelo! Inoltre mi ha detto di non fare grossi sforzi nelle prossime 12 ore, specie se intensi. Mi ha spiegato che il motivo per cui ho diritto ad un giorno di riposo rimborsato dallo Stato Italiano è che oggi non devo svolgere attività pericolose o faticose, potrei risentirne. Esco soddisfatto e orgoglioso del mio gesto! Portandomi anche in tasca la tesserina pro-memoria delle prossime donazioni, la spilla di donatore ed una borsa con dei gadegt offertomi dal Direttivo come benvenuto nella famiglia Fidas Favria. Uscendo mi avvicina Franco, altro membro del Direttivo, che ringraziandomi ancora del gesto mi dice di ricordarmi sempre che il sangue, non si può fabbricare artificialmente e molta gente ne ha un costante bisogno per vivere. Dimenticavo, oggi ho donato alla mia prima donazione 450 millilitri di sangue, ma nell’animo di sembra di avere donato il mondo, provo un piacere impagabile di avere donato e spero di continuare” Questa toccante testimonianza mi ricorda che il dono più grande scorre dentro di noi, un grazie sincero a tutti i donatori ed all’impagabile Direttivo, per il lavoro svolto con meticolosa efficienza.
Favria 14.11.2014 Giorgio Cortese

Nella vita se mi comporto con coerenza e tenace buonsenso dapprima mi ignorano, poi mi ridono dietro, quando incomincieranno a combattermi arriverà la vittoria!

E’ veramente cosa grande.. grazie a tutti.
Ieri venerdì si è tenuto a Favria il prelievo collettivo di sangue del Gruppo Fidas. Questo mi fa riflettere che è veramente una grande cosa quella di donare il sangue per aiutare chi ne ha bisogno, di dedicare del tempo per far sorridere chi stà male, sono cose che ci riconciliano con il mondo intero. Dove ringrazia i 58 donatori di sangue intero, i 7 dpnatori che hanno fatto esami, gli 8 donatori che non sono satti ritenut idonei alla donazione, un grazia all’equipe medica e un grande abbraccio a tutti il Direttivo per la collaborazione nel portare a compimento questo slpendido risultato. Grazie cari amici per l’impegno dedicato per l’organizzazione di questi event. Io dal mio piccolo cercherò di essere sempre presente e di dare tutto il sostegno possibile per tutte le iniziative per il prossimo anno.
Grazie ancora a tutti.
Favria, 15.11.2014 Giorgio Cortese