Battaglia di Guastalla 19 settembre 1734. – “Far West” un viaggio negli Stati Uniti. – Non chi comincia ma quel che persevera. – Nomen omen. – Pettinarsi prima della battaglia! – Parlare, leggere, scrivere e pensare. – L’Orso Polare…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Un Cortina originario di Favria alla battaglia di Guastalla 19 settembre 1734
La battaglia di

Guastalla, o battaglia di Luzzara, è stata una battaglia combattuta il 19 settembre 1734 dal Regno di Francia e dal Regno di Sardegna contro l’Austria nell’ambito della guerra di successione polacca. A seguito della morte, nel febbraio 1733, del re Augusto II di Polonia, le potenze europee intervennero diplomaticamente e militarmente per influenza la selezione del successore. I due candidati, Stanislao Leszczyński e Federico Augusto, elettore di Sassonia, erano sostenuti il primo dal Regno di Francia ed il secondo dalla Russia e da Carlo VI, imperatore del Sacro Romano Impero.Il 10 ottobre 1733 la Francia – che con il trattato di Torino del settembre 1733 si era assicurata il sostegno del Regno di Sardegna promettendo a Carlo Emanuele III di Savoia il Ducato di Milano – dichiarò guerra all’Austria e al Principato di Sassonia invadendo la Renania e i territori del Nord Italia posti sotto il dominio asburgico. Le forze franco-sarde raggiunsero Milano nell’ottobre 1733 e occuparono senza grandi difficoltà la Lombardia. Nella primavera del 1734 gli austriaci tentarono una controffensiva ma vennero sconfitti nella battaglia di Colorno e nella più decisiva battaglia di San Pietro. Nel settembre dello stesso anno, il feldmaresciallo Dominik von Königsegg-Rothenfels, che aveva sostituito il conte Claudio Florimondo di Mercy, ucciso a San Pietro, lanciò una nuova offensiva ottenendo una vittoria nei pressi di Quistello. Le forze franco-sarde si ritirarono verso Guastalla, fortificando la loro posizione tra il torrente Crostolo ed il Po. Il 19 settembre Königsegg ordinò di attaccare le forze franco-sarde. Ne scaturì una violenta battaglia durante la quale il secondo di Königsegg, il principe Federico Luigi di Württemberg-Winnental, venne ucciso mentre guidava una carica di cavalleria. Dopo ore di scontri Königsegg, a corto di munizioni, ordinò alle sue truppe di ritirarsi verso Luzzara. La battaglia di Guastalla fu particolarmente cruenta ed entrambe le parti subirono ingenti perdite. Carlo Emanuele III e i comandanti francesi, ottenuti rinforzi, tentarono di attaccare le posizioni austriache sulla riva nord del Po ma Königsegg si ritirò verso Mantova. Durante la battaglia mori il Cav. Giovan Domenico Cortina che fece scudo con il suo corpo al re Carlo Emanuele III durante i furiosi combattimenti. La famiglia Cortina era originaria di Favria ed era stata la prima titolare del feudo Favriese. Questo ramo ramo Cortina San Martino di Malgrà, riconosciuto siccome conti di Malgrà, consignori di Castellamonte dei conti di San Martino. In un censimento del 1734 la Comunità di Favria occupava una, superficie Kmq 14,85, con 2.076 abitanti. In quell’anno vengono registrati numerosi consegnamenti: il 26 giugno Avvocati Giuseppe Matteo Felice e Giovanni Tommaso Fratelli Bongino del fu Giovanni Botta, per beni feudali dal reddito annuo di lire 50 in 60; il 13 luglio alla Contessa Francesca Maria Vassallo, moglie del Marchese Breglio; il 19 luglio del Vassallo Bonifacio Cavalerio, del fu Giulio Paolo,..”di recuperare dalli fratelli Bongini giornate 1 tavole 6 di alteno e prato feudale sulle fini di detto luogo”il 25 luglio dell’Avvocato Giovanni Battista Valperga; e il 2 agosto alla Signora Contessa Vittoria Valperga Regis per la ragione di esigere “dalla comunità suddetta (di Favria) suddetta emine 7 di avena”
(Archivio Storico Torino, Camerale, Indice dei Feudi, N. 316, Affoliazione 39)
viene nominato sindaco il 24 giugno Giovanni Francesco Tarizzo
Favria, 21.02.2023 Giorgio Cortese



“ Far West” un viaggio negli Stati Uniti.
Docente Felice Bonatto, Mercoledì 22 FEBBRAIO 2023 ore 15,30 -17,00
Conferenze UNITRE’ di Cuorgnè presso ex chiesa della SS. Trinità –Via Milite Ignoto
Far West, lontano ovest, l’insieme delle terre occidentali degli USA, verso le quali si diresse l’espansione dei coloni nel sec. XIX. Il Far West rappresenta nell’immaginario collettivo il classico fotogramma di un cowboy che rincorre un indiano, carovane, saloon, e John Wayne. In questi luoghi si prova la sensazione dell’immensità nel suolo sconfinato dell’America. Lo sguardo va lontano senza che ci sia una barriera umana. La natura regna sovrana in un deserto pieno di vita. E questa immensità del nulla dona pace e serenità. Una natura che non giudica, non si aspetta che una persona faccia chissà che grandi cose se non vivere. Vivere come dovrebbe vivere ogni umano, in un rapporto uomo natura pieno di rispetto e fiducia.

Buona giornata. Nella vita amare vuole dire dare la libertà. Felice martedì.

Non chi comincia ma quel che persevera.
Costruita come nave scuola per l’addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia navale di Livorno, l’Amerigo Vespucci venne varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia, nel golfo di Napoli, per poi partire il 2 luglio alla volta di Genova e qui ricevere, il 15 ottobre, la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito. Il suo compito era quello di affiancare la gemella Cristoforo Colombo nell’attività di addestramento dei militari: per questo entrambe vennero inquadrate nella Divisione Navi Scuola insieme a un’altra imbarcazione minore e inviate a compiere crociere addestrative nel Mediterraneo e nell’Atlantico. In forza alla Marina durante la Seconda guerra mondiale, al termine del conflitto la Vespucci rimase sola perché la Colombo dovette essere ceduta, insieme ad altre unità, all’URSS come parziale risarcimento danni. Dal dopoguerra in poi, pur restando in servizio con compiti di addestramento, è stata destinata a ricoprire il ruolo di “ambasciatrice sul mare” dell’arte, della cultura e dell’ingegneria italiana. E in questa veste si è presentata in diversi porti internazionali in occasione di eventi sportivi durante le Olimpiadi di Roma del 1960, ad esempio, ha trasportato via mare la fiamma olimpica dal Pireo a Siracusa, e commemorazioni. Attualmente l’Amerigo Vespucci – forte di 26 vele in tela olona e 3.410 tonnellate di stazza lorde per una lunghezza totale di 101 m. per 15,5 di larghezza – è la più anziana nave della Marina Militare ancora in servizio. L’equipaggio è composto da 14 ufficiali, 72 sottufficiali e 190 sottocapi e comuni, cui si aggiungono nei mesi estivi gli allievi del primo anno di corso dell’Accademia livornese, per un totale di circa 470 persone. Il suo motto, ufficializzato nel 1978, è: “Non chi comincia ma quel che persevera», parole che hanno soppiantato le precedenti “Per la Patria e per il Re” e “Saldi nella furia dei venti e degli eventi”.
Favria. 22.02.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. Ma quanto pesa una lacrima? quella di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra. Felice mercoledì

Le amicizie.
Ritengo che non ci sono amicizie più rapide di quelle tra persone che amano gli stessi libri. Penso che sono tanti i tentativi di definire la radice che genera e alimenta l’amicizia, isolando e scavando nelle affinità naturali ed elettive, come l’amore per gli stessi libri. Scoprire che una persona ha un’ideale biblioteca fatta di letture comuni rende più facile la sintonia e la simpatia. Si potrebbe riscrivere un modo di dire, dicendo: “ Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei.” La lettura è la cartina di tornasole della nostra identità profonda perché, come scriveva Marcel Proust, “ogni lettore, quando legge, legge se stesso”. Se ci pensiamo bene il libro è quasi simile ad una lente che discerne l’interiorità personale e poi la riflette all’esterno. Per questo la selezione dei libri diventa un autoritratto e permette all’altro di creare vicinanza e amicizia oppure distanza e rigetto. Una via spesso negata quando, come in Italia, per molti la lettura è rara e poco incentivata.
Favria, 23.02.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. Come bon si può spegnere il fuoco con il fuoco, ne asciugare l’acqua con l’acqua, così non possiamo pensare di eliminare la violenza con la violenza. Felice giovedì

Nomen omen.
Il commediografo romano Plauto, nella commedia Persa, Il persiano, scrive “Nomen atque omen”, cioè “nome e presagio”, in riferimento a un personaggio che sosteneva di chiamarsi Lucride (lucrum significa profitto), nome che sembrava promettere un guadagno sicuro. In italiano la frase viene di solito tradotta con espressioni come “Un nome un destino” o “Di nome e di fatto”. Coincidenze. La locuzione viene usata a commento di un nome o di un cognome che sembra alludere, in genere per puro caso, a caratteristiche personali o professionali del suo possessore.
Favria, 24.02.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. Nella vita le persone più felici non sono necessariamente quelli che hanno tutto, ma colore che traggono ma il meglio da ciò che hanno. Felice venerdì.

Esiste dentro di noi la gioia di aiutare. Basta ascoltarla. Lo scopo della vita di noi essere umani è quello di accendere una luce di speranza nei nostri simili anche donando il sangue. Ti aspettiamo a FAVRIA VENERDI’ 24 FEBBRAIO 2023, cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazie se fate passa parole e divulgate il messaggio

Pettinarsi prima della battaglia!
La leggenda dice che prima dello scontro alle Termopili, la feroce battaglia del 480 a.C. tra la coalizione delle città greche e gli invasori Persiani, fu riferito al re Serse, a capo dello sterminato esercito nemico, che gli Spartani si stavano preparando a combattere pettinandosi i lunghi capelli. In effetti era proprio così che i valorosi 300 guidati dal re Leonida si prepararono allo sconto finale pettinandosi i capelli. I guerrieri spartani avevano infatti l’uso di pettinarsi e adornarsi i capelli per presentarsi in ordine alla morte. Erano frugali, si dice che ricevessero dalla polis, la città-Stato, solo una tunica, il chitone, e un mantello che dovevano durare tutto l’anno. I capelli, che appena si diventava adulti venivano fatti crescere, ricevevano cure particolari per la battaglia. Questa diventava quasi un evento lieto, da festeggiare, rispetto alla quotidianità fatta di duro addestramento e austerità in ogni aspetto. Solo allora era permesso adornarsi i capelli, il corpo e le armi
Favria, 25.02.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. La vita non è solo una questione di come sopravvivere alla quotidiana tempesta, ma come danzare sotto la pioggia. Felice sabato

Parlare, leggere, scrivere e pensare
“Non parlare se sai leggere. Non leggere se sai scrivere. Non scrivere se sai pensare.” Così annotava nel suo Diario nel marzo 1955 Hannah Arendt. L’affermazione della pensatrice tedesca, riparata negli Stati Uniti nel 1941, può forse sorprenderci, ma parlare, leggere, scrivere, pensare sono quattro tappe, sono i gradini sono necessari ma vengono travalicati da un passo superiore. A parlare siamo capaci tutti, a volte anche a vanvera. Poi arriva il leggere, praticato sempre da meno persone , ma importante per arricchire la mente e l’animo. Il livello successivo è lo scrivere per fissare la parola frutto anche della lettura su di un foglio e per poi eventualmente condividerlo con gli altri. Ma se poi non arrivano alla fase finale del pensare. Oggi purtroppo molti parlano, leggono e scrivono con un sostanziale vuoto di idee o contrabbandano luoghi comuni e banalità. Il pensare autentico è, invece, riflessione, scavo in profondità, elaborazione, esplorazione anche del mistero che è in noi e che ci avvolge. Se pensiamo bene sono le quattro operazioni della mente, tutte necessarie, sono la parola, la lettura, la scrittura, il pensiero. Ma, senza l’ultima, le altre si afflosciano, e le persone veramente grandi sono quelli che hanno messo in pratica il detto dei Pensieri di Pascal: “Impegnarsi a pensare bene è il principio della morale”.
Favria, 26.02.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. Le persone felici si riconosco dall’animo che è privo di cattiveria. felice domenica.

L’Orso Polare.
Oggi 27 febbraio 2023 cade la Giornata mondiale dell’Orso Polare, un evento che ricorda come questo magnifico animale sia costretto a vivere in superfici sempre più ridotte per via del cambiamento climatico, rischiando di sparire per sempre. L’Orso polare (Ursus maritimus) è il re dell’Artico, il carnivoro terrestre più grande del pianeta e una delle specie più affascinanti al mondo. La Giornata Mondiale dell’Orso Polare è un evento annuale celebrato ogni 27 febbraio, in concomitanza con il periodo in cui le mamme e i cuccioli di orso polare dormono nelle loro tane. I cambiamenti climatici però, causati dalle attività umane, stanno rendendo sempre più precario il suo habitat e la sopravvivenza di questa specie è seriamente minacciata. Una curiosità gli orsi polari non sono bianchi: hanno la pelle totalmente nera e i peli che costituiscono il loro manto sono cavi e quasi trasparenti. Allora perché appaiono bianchi? I cavi traslucidi catturano i raggi solari e riflettono la luce. Un’altra curiosità è che per questo motivo è invisibile alle telecamere a raggi infrarossi, perché il suo pelo lo isola e non permette alcuna perdita di calore.
Favria, 27.02.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. Quando si dice la verità, non devo dolermi mai per averla detta. La verità illumina il mio cammino e mi aiuta ad essere coraggioso. Felice lunedì.