BILANCIO 2022 al Ghiacciaio Ciardoney (GRAN PARADISO) tratto dal sito NIMBUS

La poca neve invernale e il caldo estivo estremo causano la peggior deglaciazione mai osservata,

-4 metri di spessore medio
Daniele Cat Berro e Luca Mercalli, SMI/Redazione Nimbus – 22 settembre 2022

Martedì 20 settembre 2022, in atmosfera perfettamente serena e fresca dopo l’irruzione di venti da Nord di metà mese che ha chiuso un’estate eccezionalmente calda, l’équipe della Società Meteorologica Italiana e dell’Ente Parco Nazionale del Gran Paradiso – in collaborazione con IREN Energia e nel quadro delle campagne di misura del Comitato Glaciologico Italiano – ha condotto i consueti rilievi di bilancio di massa e variazione frontale al Ghiacciaio Ciardoney.

A conferma di una situazione divenuta via via più evidente nel corso dell’estate – a seguito dell’inedita combinazione tra l’estrema scarsità di neve invernale e la calura straordinaria precocemente insorta fin da metà maggio (unico precedente analogo nel 2003) – il ghiacciaio ha vissuto la sua annata peggiore mai documentata in termini sia di perdite di massa e volume, sia di ritiro frontale.

20 settembre 2022: l’équipe coordinata dalla Società Meteorologica Italiana
percorre il Ghiacciaio Ciardoney devastato dalla peggiore combinazione
tra scarsità di neve invernale e calura estiva mai registrata nelle lunghe serie meteorologiche dell’area alpina. Nessuna traccia di neve residua, perdite di spessore fino a 5 metri e mezzo, enormi solchi incisi dall’acqua di fusione e luoghi resi irriconoscibili dalla rapidissima consunzione della massa glaciale.
 

fino a 5 metri e mezzo di spessore glaciale perso,
bilancio di massa -4,0 metri di acqua equivalente,
il peggiore in almeno un trentennio

La misera copertura nevosa che al sopralluogo del 1° giugno 2022 ammontava ad appena 25 – 165 cm (390 mm di acqua equivalente, minimo della serie iniziata nel 1992) si è rapidamente esaurita entro il mese, tanto che – in prossimità del settore mediano – il ghiacciaio ha cominciato a scoprirsi lasciando affiorare il ghiaccio “vecchio” sottostante già alla metà di giugno, e all’inizio di luglio l’apparato glaciale era completamente privo di innevamento. Una situazione sbalorditiva e mai osservata prima, tenendo presente che in passato – anche nelle annate più sfavorevoli (1998, 2003, 2012, 2015…) – il completo esaurimento della neve invernale sul ghiacciaio si verificava solo a partire da inizio agosto.

Durante una missione intermedia svolta il 14 luglio 2022 per affiancare nuove paline ablatometriche a quelle dei siti di misura n. 2, 3, 4 e 6 (in procinto di fuoriuscire dal ghiaccio a causa della fusione rapidissima) si erano già riscontrate perdite di spessore comprese tra 102 cm (palina n. 1, Colle Ciardoney) e 218 cm (palina n. 4) rispetto al 13 settembre 2021, riduzioni che tuttavia si sono concentrate quasi interamente in meno di un mese, da metà giugno 2022.

Il caldo straordinario e ininterrotto (vedi i grafici della stazione meteorologica a fondo articolo) e la totale assenza di nevicate estive in grado di rallentare temporaneamente la fusione (ultimo episodio: 6 maggio 2022) hanno poi proseguito la loro opera devastatrice per altri due mesi, tanto che il 20 settembre 2022 risultavano le seguenti perdite di spessore glaciale, sempre rispetto al 13 settembre 2021:

palina n. 1: 400 cm (valore stimato a seguito della completa fuoriuscita, a 392 cm, dell’ultimo tratto di palina, fatto avvenuto con tutta probabilità a metà settembre 2022, pochi giorni prima del netto raffreddamento del 16-17 settembre)

palina n. 2: 435 cm

palina n. 3: 551 cm

palina n. 4: 535 cm

palina n. 6: 525 cm


Il bilancio di massa specifico riferito all’intera superficie glaciale di 0,5 km2 è stato dunque valutato in -4,00 m di acqua equivalente, valore che batte quanto rilevato nelle peggiori stagioni precedenti, ovvero 1997-98 (-3,36 m) e 2002-03 (-3,00 m).

Si tratta inoltre del triplo di quanto in media si è rilevato, annualmente, nel già sfavorevole periodo di deglaciazione 1992-2021.

Serie dei bilanci di massa (saldo tra accumuli invernali di neve e fusione estiva) dalla stagione 1991-92. Il valore dell’annata idrologica 2021-22 (-4,00 m di equivalente d’acqua) è il più negativo in 31 anni di rilievi che ora fanno rientrare il Ciardoney
tra i ghiacciai campione – ovvero con serie almeno trentennale – del World Glacier Monitoring Service di Zurigo. Le perdite di massa cumulate hanno raggiunto i -43 m.

Continua … vedi tutti i dettagli nel sito NIMBUS di Luca Mercalli