CUORGNE’ – Una cinquantina di pazienti in tre giorni, Cane e Icardi soddisfatti dall’avvio del Ppi tratto da Quotidiano Canavese

«I primi dati sull’affluenza al Ppi di Cuorgnè confermano la necessità del Canavese di Sanità territoriale»,

dicono insieme assessore regionale alla sanità e consigliere regionale della Lega

CUORGNE’ – «I primi dati sull’affluenza al Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Cuorgnè confermano la necessità del territorio di sanità territoriale». E’ quanto dichiarano l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, e il vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Andrea Cane. Lunedì 9 gennaio ha aperto il Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Cuorgnè, formula scelta per garantire una risposta alle piccole e medie urgenze e una stabilizzazione del paziente in fase critica in assenza (da due anni) del pronto soccorso. Chiuso per l’emergenza covid e mai più riaperto.

«Il Ppi è un primo, concreto passo verso la riattivazione del Pronto Soccorso, un servizio pubblico che il Canavese merita e che personalmente non ho mai smesso di sollecitare – dice Cane – ringrazio in particolar modo la Direzione Medica di presidio per l’enorme lavoro svolto per aver ottenuto questo risultato atteso da tempo dai cittadini del territorio di cui faccio parte. Lo dimostrano gli accessi di questi giorni al Triage, con 16 pazienti trattati lunedì, con un trasferimento ad altro ospedale, i 18 di martedì e i 15 registrati ieri fino alle ore 15. Attualmente garantiamo una risposta alle piccole urgenze ed una stabilizzazione dei critici, con la gestione dei codici bianchi e verdi. La naturale evoluzione cui vogliamo tendere è la riapertura del Pronto Soccorso, superando la difficoltà di personale medico che oggi ci fa pagare conti di errate gestioni precedenti».
 
L’assessore Icardi ha quindi aggiunto: «L’apertura del Punto di Primo Intervento è stato uno sforzo importante, perché le difficoltà di reperire il personale stanno generando problemi enormi ovunque: nell’Asl To4 sono andati deserti più di 70 bandi. Noi continueremo a lavorare e a mettere in campo ogni energia per garantire a tutti i cittadini le migliori cure possibili. I dati regionali dicono che i codici bianchi e verdi rappresentano spesso circa l’80% dei casi trattati nei nostri pronto soccorso: ciò significa che d’ora in poi nelle Valli canavesane e nel territorio del Distretto di Cuorgnè saremo in grado di dare una prima importante risposta alla maggior parte delle richieste di emergenza a supporto di tutta la comunità».