Dpcm e zone rosse. Bussone (Uncem): ‘Sbagliato mettere sullo stesso piano grandi centri con piccoli comuni e aree montane’

“Uncem apprende dal DPCM di stanotte, 3 novembre, articolo 2 comma 4 comma b), con forte perplessità e contrarietà, che nelle regioni “zona rossa” ‘è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalle Regioni e anche tra Comuni e Province della stessa Regione, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute’. Di fatto viene assimilato lo spostamento dentro Torino, possibile, a quello dentro Balme, Chiuro, Fregona, Sauris. Fuori non si esce. Da Torino, va bene, ma neanche si può uscire da Balme, Chiuro, Fregona, Sauris. Ai sensi del DPCM ci si sposta solo dentro il proprio piccolo Comune delle Alpi, così come ci si sposta solo dentro una città da 50 o 200mila abitanti. Fuori non si esce, fatte salve adeguate motivazioni e con autocertificazione. Avevamo già detto nel primo lockdown che deve essere almeno riconosciuta la ‘valle’, quale dimensione per spostarsi liberamente, con attenzione massima ed evitando sempre il rischio contagio. Ma non si può vietare lo spostamento fuori dal piccolo Comune così come è vietato uscire dai confini di Torino, Milano, Bergamo o Aosta. Sono due cose molto diverse e la specificità di borghi, villaggi, paesi, moltissimi senza servizi e negozi, nei territori montani in zonra rossa, deve essere riconosciuta”. Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
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