IL FRANCOPROVENZALE: parliamo la nostra lingua madre di Lorenzo Giacomino&Davide Querio

A tutti gli abitanti, e in particolare ai giovani, delle Valli Francoprovenzali del Piemonte: Valle di Susa, Val Cenischia, Val Sangone, Val di Viù, Val d’Ala, Val Grande,Valle Orco, Valle Soana, Frassinetto e Carema.
Nei nostri paesi si parla ancora una lingua antica,
una lingua a cui sono stati dati diversi nomi: francoprovenzale, arpitano, patois, a nosta moda, e altri ancora. L’elemento più importante è che questa
lingua è la nostra lingua.
Perché è nostra? Perché è la lingua in cui parlano
e ci hanno parlato i nostri genitori, i nostri nonni.
È nostra perché è la voce più autentica del nostro
territorio, nel quale viviamo e lavoriamo.
Ma soprattutto è nostra perché la sua vita e la sua
sopravvivenza dipendono da noi. In passato, e forse anche oggi, non sono stati capiti l’importanza e il
valore che ha la nostra lingua. In alcuni casi è stata
denigrata quasi come se il parlarla fosse motivo di
arretratezza e vergogna, in altri casi è stata semplicemente dimenticata, quasi come se fosse un vecchio
oggetto inutile, sostituito da un altro più “moderno”.
Crediamo fermamente che la lingua Francoprovenzale possa e debba essere utilizzata attivamente da
tutti noi e che ad essa vada attribuito il giusto valore
che non è solo sentimentale: in un’epoca di forte globalizzazione la diversità, specie quella culturale, può
e deve essere un valore aggiunto, specie in questo
preciso momento storico in cui la montagna e i suoi
borghi sono sempre più meta del turismo, soprattutto
quello estero, alla ricerca di luoghi diversi e autentici
e di esperienze vere e uniche.
Pertanto la nostra lingua non deve essere utilizzata solo più dagli anziani o in poche occasioni
dell’anno, relegandola ad un utilizzo folkloristico,
che spesso diventa grottesco.
Vogliamo che la nostra lingua viva della sua dignità
ed autenticità, che ritorni ad essere utilizzata quotidianamente, nei luoghi pubblici cosi come nelle sedi
istituzionali, che sia materia d’insegnamento nelle
nostre scuole cosi come la nostra costituzione e la
normativa in materia prevede.
Sicuramente per raggiungere questo obbiettivo occorre uno sforzo di tutti e questo sforzo presuppone
fatica. Ma lo dobbiamo alla nostra terra, nella quale
siamo nati e viviamo, o la stessa terra dalla quale siamo lontani fisicamente ma vi viviamo con il cuore.
Come fare? Beh… Non c’è più tempo da perdere.
Una lingua perché viva bisogna parlarla. Iniziamo!
E poi: portiamo la questione della lingua francoprovenzale nelle nostre famiglie, ai nostri amici e nelle
nostre comunità. Facciamo conoscere il manifesto.
Facciamolo firmare ai ragazzi e alle ragazze dei nostri paesi. Facciamoci sentire! Portiamo la questione
della lingua francoprovenzale nei luoghi e nelle sedi
opportune affinché i decisori facciano scelte che evitino la sua scomparsa definitiva.
Se anche tu credi in tutto questo firma il manifesto!
E contattaci!
L’obiettivo è quello di vederci, organizzare dei primi rendez-vous nei nostri paesi.
E questo sarà possibile solo grazie al vostro aiuto,
ognuno nelle sue comunità!
Alcuni anziani dei nostri paesi dicono: “Non bisogna smetterla di parlarla, non dobbiamo perderla.
È la nostra lingua”.
Noi vogliamo che da ora in avanti non lo dicano solo
loro ma anche e soprattutto i giovani. Noi vogliamo
che la lingua francoprovenzale viva. Questo è un manifesto di ragazze e ragazzi francoprovenzali che intendono impegnarsi a salvare il patrimonio linguistico della loro terra, apolitico e superpartes.
La richiesta di sostegno è rivolta a tutte le istituzioni, gli enti, i gruppi e le associazioni che hanno
a cuore le nostre finalità.

CONTATTACI!
DAVIDE QUERIO, Frasinei – 3384184566
LORENZO GIACOMINO, Ronc – 3498861919
fpLorenzo