Il semaforo! – Rese Gestae Favriesi il Bordelage-Da pandere a pandiculazióne, mi stiracchio!- Il terremoto in Irpinia di Giorgio Cortese

Il semaforo!
Sembra che il primo esempio di semaforo, quasi simile a quello attuale risale al 10 dicembre 1868 quando a Londra fu installato un segnale, derivato da quelli ferroviari del tempo, con indicazioni tramite cartelli e illuminazione durante l’uso notturno. Il primo semaforo moderno è stato invece progettato negli USA e messo in funzione nel 1914 a Cleveland. L’inventore di quella scatola metallica luminosa a due luci che ci dà il via per premere il piede sull’acceleratore o che ci obbliga a schiacciare il freno è James Hoge. Dopo di lui, arriverà, sei anni più tardi William Potts, con il primo semaforo automatico, e nel 1923 e poi l’afroamericano Garret Morgan brevetterà il terzo segnale luminoso di colore giallo. Una rivoluzione che ben presto si allargherà a macchia d’olio sulle strade di tutto il mondo, a cominciare da New York. Un’altra tappa importante nella storia dei semafori è quella del 1961 quando, a Berlino venne installato il primo semaforo specificatamente designato per i passaggi pedonali. Da questo primato il commercio berlinese ha cercato di ricavare il maggior ritorno di immagine possibile; è anche oggi facile trovare nei negozi della città ogni sorta di articolo celebrativo di questo avvenimento. Il semaforo è diffuso in tutto il mondo, funziona allo stesso modo ovunque, ha sempre gli stessi colori, più o meno. Il semaforo con le sue luci regola lo scorrere regolare delle automobili e dei pedoni nelle strade del pianeta. Impulsi che si illuminano e si spengono, a ritmo regolare, continuo e definito per dare ordine e salvare le persone dagli incidenti. Tre i colori, dunque, e solo quei tre si possono accendere nei semafori, il verde, il rosso e il giallo, secondo una convenzione universalmente riconosciuta. Ma non tutte le Nazioni utilizzano la sequenza cromatica allo stesso modo. Se in Italia il giallo segnala l’imminente obbligo di stop, in altri Stati viene usato anche in combinazione con il rosso per indicare l’avvicinarsi del via libera. In Italia il rosso, uno dei colori che spicca di più anche in lontananza, è posizionato nei semafori sempre in alto, per indicare l’imminente stato di pericolo e risalta maggiormente all’occhio umano che avverte tale colore come un vero e proprio simbolo di pericolosità. Il colore verde invece è associato alla libertà di movimento ed alla tranquillità di manovra. I colori del semaforo, rosso e verde non vengono utilizzati solo in campo automobilistico ma anche in altri settori, tra cui quello dei treni. Il significato dei colori, per i macchinisti del treno è lo stesso di quello utilizzato in campo automobilistico. In mare vige la stessa regola della strada, la precedenza va data sempre a chi arriva da destra, quindi le navi hanno sul lato destro una luce verde mentre sul lato sinistro è ubicata una luce di colore rosso. Uno dei primi esempi di segnaletica che ci riconduce al tipico semaforo odierno, risale al 10 dicembre 1868 e venne installato a Londra. Si trattava di un segnale, derivato da quelli ferroviari del tempo, con indicazioni tramite cartelli per il giorno e illuminazione durante l’uso notturno. A Favria una cosa che non capisco di un semaforo, ubicato in un punto centrale e nevralgico, via caporal Cattaneo, e viale Europa, in quel tratto di strada sono diventate una specie di senso unico alternato, così come le due vie laterali, San Pietro e San Rocco, e poi si deve anche aggiungere il semaforo per i pedoni. Il tutto genera nelle ore di punta delle lunghe code ed aumentando l’inquinamento con i motori accesi, con il rischio che i mezzi di soccorso rimangano imbottigliati, ma è forse l’evoluzione della lanterna semaforica!, Mi domando non sarebbe più agevole posizionare al posto del vetusto semaforo un nuovo impianto semaforico dotato di una tecnologia all’avanguardia per consentire di rendere più fluida la circolazione? Ritengo che rendere sempre più scorrevole la viabilità deve essere una priorità di chi ci Amministra. Bisogna superare la tipologia di semaforo, di vecchia concezione e a tempi fissi che non tiene quindi in considerazione gli orari di punta né l’accumulo dei mezzi per garantire al meglio percorribilità di automobilisti, pedoni e ciclisti.. La viabilità e la sicurezza di tutti dovrebbe essere sempre la priorità nel perseguire e anche nell’attuare in concreto investimento da subito senza fare magari solo delle toppe che non soddisfano nessuno.
Favria, 20.11.2014 Cortese Giorgio

Mi rendo sempre più conto che nella vita di ogni giorno devo sempre portare pazienza, i propositi, le idee ed i sogni si relaizzano solo con molta pazienza e con molto tempo.

Rese Gestae Favriesi il Bordelage
Il Bordelage consisteva in un canone annuale in danaro, granaglie e pollame pagato dal possessore del censo. Questo diritto comportava conseguenze molto rigorose. Il mancato pagamento per tre anni, provocava la confisca a favore del feudatario. Il debitore del bordelage era sottoposto anche ad altre limitazioni, come quella che il feudatario poteva ereditare dal debitore anche in presenza di suoi eredi legittimi.
Favria, 21.11.2014 Giorgio Cortese

Pupilla, lemma latino che significa bambina, bambino. Infatti, gli occhi sono l’unico organo che non cresce. È lo spazio attraverso il quale è possibile vedere il bambino, dentro l’adulto. Infatti la lingua può nascondere la verità, ma gli occhi mai!

Da pandere a pandiculazióne, mi stiracchio!
Tranquilli non sono impazzito, ma ho trovato in un libro questa parola poco usata e la ricerca del suo significato mi ha fatto sorridere. Il lemma pandiculazióne deriva dal tardo latino pandiculatio con il significato di “stirarsi sbadigliando”, dal lemma sempre latino pandere, aprire. Oggi viene usata perlopiù nel linguaggio medico, per indicare l’insieme dei vari movimenti come lo stiramento degli arti superiori, che di solito accompagnano lo sbadiglio. Insomma, una parola curiosa, dall’uso nel linguaggio comune poco pratico e limitato ma esatta nel significato che vuole dare. Un lemma che dipinge magnificamente quando sbadiglio e mi stiracchio di istinto le braccia ed i polsi, in un allungamento della schiena, delle gambe e dei piedi. Il significato della parola mi fa sorridere perché anche gli antichi Romani non erano duri come i blocchi di marmo che li raffigurano ma anche loro sbadigliavano come il sottoscritto e prima di me i miei avi.
Favria, 22.11.2014 Giorgio Cortese

A Novembre il mondo è stanco, l’anno è vecchio, e le foglie sbiadite sono liete di morire

Il terremoto in Irpinia
Nella notte del 23novembre del 1980 un terremoto di magnitudo 6,9 circa colpì molte zone di Campania, Basilicata e Puglia, ed in particolare l’Irpinia, che è una regione storico-geografica a carattere principalmente montuoso che occupa una parte del territorio dell’attuale (novembre 2012) provincia di Avellino. Le tre province maggiormente danneggiate furono, in ordine decrescente, quelle di Avellino, Salerno e Potenza. In totale, i morti furono 2.914, i feriti 8.848 e gli sfollati 280.000 circa.
Favria 23.11.2014 Giorgio Cortese

Molte volte le parole non pronunciate sono delle frasi di una voce che non ha più vita.