La magia del teatro. – 45 FIERA AGRICOLA DI S.ISIDORO A FAVRIA – 88 tasti. – La partita della vita. – Prunus in fiore a Favria. – Enos lases iuvate. – Il dio Min. – I Ciarlatani… LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

La magia del teatro. Il 27 marzo ricorre la Giornata mondiale del teatro, che è stata  istituita a

Vienna nel 1961, durante il 9° Congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro, su proposta di Arvi Kivimaa, a nome del Centro nazionale finlandese. Dal 27 marzo 1962 (data di apertura della stagione del Teatro delle Nazioni di Parigi), la Giornata Mondiale del Teatro è celebrata, per l’appunto, dai Centri Nazionali dell’I.T.I., diffusi in un centinaio di nazioni. L’Istituto Internazionale del Teatro è stato fondato nel 1948 su iniziativa dell’U.N.E.S.C.O. e di importanti personalità del mondo del teatro; è la più importante organizzazione internazionale non governativa del settore. Ogni anno una personalità del mondo del teatro o della cultura sono  invitate a stilare il cosiddetto Messaggio internazionaleche, tradotto in diverse lingue, diventa il punto di riferimento per le migliaia di attività che vengono organizzate, attorno al 27 di marzo, in tutto il mondo. L’autore del primo messaggio, nel 1962, fu Jean Cocteau; gli italiani prescelti sono stati tre, Luchino Visconti, Umberto Orsini e Dario Fo. Il teatro è la culla della  cultura tra passato e presente. Il teatro, come dal noto significato etimologico legato al greco theaomai, guardo, è la più  antica e ancestrale arte, il più bel modo per guardare e guardarsi dentro: gli spettatori dunque, parte essenziale in questo gioco di specchi, non possono che ravvisare negli attori quelle persone, quei brani di vita che appartengono a tutti quanti, che sono la vita stessa. Nell’antichità l’aspetto più importante del teatro, era la capacità di creare una simbiosi tra attori e spettatori i quali andavano a vivere un’esperienza straordinaria che generava il cosiddetto fenomeno della catarsi, da intendersi come una sorta di purificazione dell’anima. Pertanto affermare che il teatro è culla di cultura è esatto, naturalmente lo stesso si è evoluto, cambiando e adeguandosi ai tempi. Il teatro non è un accessorio ma il luogo del pensiero, del sentimento e dell’emozione. In questo periodo in cui tutti viviamo come atomi vuoti sospesi nello spazio cosmico, la chiusura dei teatri ha privato sia gli artisti sia il pubblico di uno stimolo emotivo essenziale per alimentare e rigenerare il nostro spirito e la nostra mente.
Favria, 27.03.2023  Giorgio Cortese

Buona giornata. Ogni giorno cerchiamo di essere l’arcobaleno nella nuvola di qualcun altro. Felice  lunedì

45 FIERA AGRICOLA DI S.ISIDORO A FAVRIA

L’indispensabile legame con le nostre radici.

Ritorna a Favria dal 30 marzo fino a domenica 2 aprile la Quarantacinquesima  Fiera agricola di S.Isidoro. Evento importante con un ricco programma di appuntamenti a Favria organizzato dall’Associazione Agricoltori e dalla  Sezione  Coldiretti di Favria che allestiscono in piazza padre Pio padiglione riscaldato. Giovedì  sera ore 21 si inizierà con lo spettacolo con l’esibizione del duo comico M&M Marco e Mauro ingresso euro 10,00. Venerdì  31 marzo alle ore 19,30 Fritto di pesce e  poi dalle ore 22,00 serata disco con Radio Gran Paradiso, ingresso gratuito, Sabato 1 aprile alle ore 19,30 cena con porchetta e salsiccia, dalle ore 22,00 serata disco anno ’80, ’90 e 2000  con DJSET, ingresso gratuito.  Domenica 2 aprile dalle ore 9,00 apertura fiera con esposizione macchine agricole, mostra zootecnica: razza piemontese, pezzata rossa, razza frisona, razza valdostana, cavalli da sella e da tiro, asini e muli. Ore 12,00 premiazione dei capi esposti, ore 12,30 pranzo fiera nel padiglione riscaldato. Ore 13,20 pesatura delle mucche partecipanti al  23 confronto tra REINES. Previsto per tutti i giorni servizio bar. Per prenotare la cena  per le due serate di venerdì e sabato cell. 3312050307 Elisa, cell. 3478417276 Mirella. Per info cell. 3358066090 – 3356668962 – 3397107242. Questa fiera rappresenta le radici agricole di Favria, ufficialmente viene indicata come 45 Fiera, ma da ricerce storiche sono molte di più, già a metà dell’Ottocento si svolgeva la Fiera Agricola di S.Isidoro, allora molto importante, dai pochi documenti trovati allora si usava fare una corsa dei carri dei contadini trainati dai buoi, mezzo di locomozione di allora.  Infine un grazie al presidente dell’Associazione Agricoltori di Favria Flavio Abbà ed al presidente della sezione  Coldiretti di Favria  Golzio Pier Luigi che insieme all’Amministrazione Comunale, cantonieri,  Ufficio tecnico, Polizia locale,  volontari della protezione civile comunale permettono l’evento.  Se dimentichiamo come zappare la terra e curare il terreno rischiamo di dimenticare noi stessi. Oggi con la crisi energetica e di fronte ai cambiamenti climatici che minacciano la nostra stessa esistenza abbiamo ancora di più bisogno di contadini,  che coltiva il grano per fare il pane e dare da mangiare agli animali, che amano gli alberi e  rispettano la natura come gli agricoltori.

Favria, 28.03.2023  Giorgio Cortese

Buona giornata. La vita certi è come un ponte stretto, ma l’importante è non avere paura. felice martedì.

88 tasti.

Il 29 marzo si celebra la Giornata mondiale del pianoforte. Questa  ricorrenza  non ha una data fissa ma si celebra  l’88° giorno dell’anno esattamente come sono i tasti di un pianoforte professionale. Negli anni bisestili si celebra quindi il 28 marzo. Perché questa ricorrenza addirittura mondiale? Le ragioni sono molteplici. Il pianoforte è  lo strumento più completo, riesce da solo a suonare ciò che suonerebbe una intera orchestra, indispensabile a tutti i musicisti. L’uso di questo strumento non riguarda solo i pianisti ma anche i compositori, costruttori di pianoforti, accordatori, i professionisti nel trasloco di pianoforti e, soprattutto, noi ascoltatori.  La vita è come un pianoforte: i tasti bianchi rappresentano la felicità e i tasti neri la tristezza. Ma qualunque sia il cammino della nostra vita, ricordiamoci  che anche i tasti neri servono per fare musica che  comincia là dove si arresta il potere delle parole.

Favria, 29.03.2023  Giorgio Cortese

Buona giornata. Certi giorni al mattino i problemi sembrano tanti poi con calma si risolvono uno alla volta. Felice mercoledì.

La partita della vita.

Grazie donatori di sangue per quanto fate. Il sangue scorre dentro  di noi ed è fonte di vita. Grazie donatori che in maniera anonima, altruistica, gratuita  che periodicamente venite a donare. Grazie donatori sempre pronti ad aiutare con l’aiuto dei dottori ed infermieri  date un filo di speranza  a chi soffre. Forza coraggio non temere vieni anche Tu a donare, una soddisfazione che non ha prezzo. Donando il sangue il donatore dona un sorriso che  profuma di semplicità facendo sbocciare la speranza in chi non ce l’ha.  Donando il sangue che scorre nelle vene di chi dona sangue e di chi lo riceve. Donare ha un significato profondo per il volontario perché vuol dire dare un pezzo del suo mondo senza chiedere nulla in cambio. In cambio si riceve un grazie e un sorriso
che donano gioia ed illuminano il viso. Donare e aiutare la Comunità
è di certo un esempio da seguire che porta tanta felicità.  La donazione di sangue è aperta a tutti i cittadini italiani e stranieri che dispongano di un documento di identità valido e codice fiscale. Per poter donare sono richiesti l’età compresa tra i 18 e i 65 anni, se già donatore si può donare fino a 70 anni, previo il consenso del medico selezionatore, peso corporeo minimo di 50 chilogrammi e buon  stato di salute. Allora che  aspetti vieni a donare Mercoledì 5 aprile oppure Mercoledì 19 aprile dalle ore 8 alle ore 11,20 cortile interno del Comune. Per informazioni e prenotazione cell. 3331714827 – mail favria@fidasadsp.it. Grazie che hai letto vieni a donare e se puoi fai passa parola.

Favria, 30.03.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. Condividiamo la felicità con qualcuno che non  conosciamo, doniamo il sangue. Felice giovedì.

Prunus in fiore a Favria.

Non solo in Giappone ma anche a Favria ogni anno nel tratto di strada del Viale Europa, piazza Padre Pio, poi fino a piazza Francesco Antonio Costantino davanti alla rotonda, vicino alla cremeria si può assistere in questo periodo alla fioritura dei prunus in fiore. Le piante sono state piantumate tanti anni fa da amministratori  dotati di buon gusto e senso del bello per l’ambiente che ci circonda ed il loro ricordo rimane in questi alberi che ogni anno con la loro fioritura ci ricordano che l’inverno è finito.

I fiori di prunus sono di una bellezza è fugace: dopo essere sbocciati cadono a terra, per riconciliarsi con il suolo, lasciando dietro di loro il ricordo di un raro splendore. Quando li osservo ogni anno la loro bellezza inonda il mio animo e  dona felicità al mio cuore che si incastra tra il respiro e la pelle.

Favria, 31.03.2023  Giorgio Cortese

Buona giornata. Ogni giorno per vedere i veri tesori ci vogliono occhi che li sappiano guardare, che li sappiano cercare e che si aspettino di trovarli. Felice  venerdì.

Esiste dentro di noi la gioia di aiutare. Basta ascoltarla. Lo scopo della vita di noi essere umani è quello di accendere una luce di speranza nei nostri simili anche donando il sangue. Ti aspettiamo a FAVRIA MERCOLEDI’ 5 APRILE  2023, cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell.  3331714827- grazie se fate passa parole e divulgate il messaggio

Enos lases iuvate.

“Aiutate noi, Lari”. Così, rivolgendosi ai Lari, antenati della famiglia, inizia il Carmen Arvale. È un canto liturgico dei sacerdoti Arvali, devoti a dea Cerere, dea della fertilità dei campi.  Canti di quasi duemilacinquecento anni fa, secolo più secolo meno, pronunciata in un latino arcaico, l’iscrizione che è giunta è del 218 d.C. Dentro ci leggiamo il verbo iuvare, da cui nasce la parola italiana giovare. Il lemma latino iuvare oltre a giovare è anche la radice di aiutare. Da iuvare deriva anche il lemma iucundus,  giocondo e poi iocus, gioco.  Che bello l’aggettivo giocondo che descrive una qualità meravigliosa, cioè quella di una gioia profonda, serena. Ma il giocondo non è solo una qualità interiore, ma può anche descrivere una qualità attiva, cioè quella di suscitare quei bei sentimenti.

Favria, 1.04.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. È Pasqua ogni volta che muori a te stesso e rinasci avvolto di nuova luce. Felice  sabato.

Il dio Min

Il dio Min nell’Antico Egizio era spesso invocato in celebrazioni di tipo agricolo. Nel corso della grande festa del raccolto, che si celebrava all’inizio dell’estate, il sovrano muoveva in processione assieme a un toro bianco, alla regina e alle statue degli antenati. Un gruppo di sacerdoti trasportava la statua di Min. Il corteo si dirigeva verso un santuario eretto nei campi circostanti, dove il sovrano offriva una spiga di grano al toro, incarnazione di Min, in una sorta di rito propiziatorio. Secondo alcuni studiosi dopo la cerimonia il monarca e la moglie consumavano un rapporto sessuale: la capacità di generare del faraone era vincolata alla fertilità della terra. Durante la  XVIII dinastia Min venne associato ad Amon e divenne una manifestazione del dio creatore. Amon-Min portava la corona shuty di piume dell’Alto e del Basso Egitto e aveva la pelle scura come la terra fecondata dal limo nell’inondazione annuale del Nilo. Gli egizi chiamavano il loro Paese Kemet, terra nera.

Favria,  2.04.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. Oggi è la Domenica delle Palme, che possa essere un percorso di riflessione e che possa riempire i nostri cuori di tutta la bontà e di tutto l’amore di cui abbiamo tanto bisogno. Felice domenica.

I Ciarlatani.

Nel basso Medioevo e fino all’Ottocento e oltre, piazze e mercati pullulavano di venditori ambulanti che commercializzavano elisir, intrugli e unguenti spacciandoli per miracolosi toccasana.  Nel basso Medioevo era frequente, soprattutto in Centro Italia, imbattersi in venditori ambulanti che imbonivano gli astanti sulle pubbliche piazze tentando di vender loro intrugli, “alessifarmaci”, ossia antidoti ai veleni, balsami, elisir e unguenti dalle presunte proprietà “miracolose”. Le loro performance, di livello quasi teatrale, avvenivano solitamente su piccoli palchi di legno portatili montati su due cavalletti, ragion per cui furono detti anche “saltimbanchi” o “montimbanchi”. Da queste esperienze pare derivi il termine “ciarlatano”, un incrocio tra le parole “ciarla” e “cerretano” che mischiava l’attitudine alle chiacchiere di questi personaggi alla, supposta, provenienza per lo più umbra, e di Cerreto in particolare, dove il fenomeno sembra documentato già nel Trecento. Da qui il termine si diffuse nelle altre lingue romanze e in tutta Europa insieme ai rimedi poco ortodossi che accompagnavano la professione, come il celebre “Orvietan”, introdotto sulla pubblica piazza di Orvieto nel 1603 da Girolamo Ferranti e poi portato con enorme successo in Francia dall’imbonitore Cristoforo Contugi. Nel 1647 Contugi ottenne da Luigi XIV (1638- 1715) l’esclusiva della sua vendita in quanto, come recita il privilegio concesso dal Re Sole, “se si prende anche il detto Orvietano nella quantità di un pisello la mattina a digiuno dissolto nel vino o nel brodo calo, oppure in pillola corroborerà il calore naturale, aiuterà meravigliosamente la digestione, e eviterà i dolori di stomaco, la difficoltà di respirare, l’alito cattivo, e inoltre impedirà che i vapori salgano al cervello, i quali potrebbero causare distillazioni sul petto”. All’Orvietano, a stretto giro inserito nelle farmacopee del tempo, fu attribuita anche la capacità di guarire diversi malanni tra cui il “mal d’amore” e così, accompagnato dalla nomea di risolvere tutti i mali o quasi, divenne popolarissimo in tutta Europa. Nel nord del continente e nei Paesi anglosassoni il fenomeno della ciarlataneria prese il nome di quackery, dal termine onomatopeico quack, forma tronca di quacksalver, a sua volta derivato dall’olandese kwakzalver, indicante lo strillare dei venditori che, al mercato, cercavano di piazzare agli avventori le loro merci. Ma figure simili allignavano anche in altri contesti culturali, come testimonia  ad esempio il “Libro dei ciarlatani” di Jamal al-Din ̔Abd al-Rahim alJawbari (vissuto tra il VII e il XIII secolo), che racconta come Damasco, la Siria e l’Egitto medievali pullulassero di avventurieri e truffatori che vivevano di tali espedienti, e lui stesso, forse, era uno di questi. Solitamente ostracizzati dalla medicina ufficiale, i ciarlatani divennero tanto popolari che il fenomeno dovette essere in qualche modo governato. Dalla metà del Cinquecento in poi fu imposto pertanto l’obbligo, per quanti intendevano vendere pubblicamente i propri farmaci, di consegnare le loro merci all’ispezione delle autorità, di solito il collegio dei medici oppure l’ufficio di sanità territorialmente competente, prima di “montare in banco”, così da ottenere un’apposita “patente”. Allo stesso modo erano sottoposti ad approvazione i manifesti con i quali i saltimbanchi pubblicizzavano mediante affissione le loro attività e i loro preparati, così da evitare il ricorso a iperboli e descrizioni eccessive elaborate allo scopo di irretire i clienti. Ciò comprova che i saltimbanchi erano senza dubbio ritenuti ai margini della medicina dell’epoca, ma al tempo stesso ne facevano parte e anzi vi erano in qualche modo “integrati”. La loro diffusione raggiunse il culmine tra Settecento e Ottocento per poi declinare progressivamente – pur tra frequenti (e recenti) rigurgiti – in tempi a noi vicini.

Favria, 3.04.2023 Giorgio Cortese

Buona giornata. Nella vita non esiste bene più prezioso che possa sostituire il valore di un abbraccio, di una carezza, o una parola quando desideri riceverli. Felice lunedì.

Esiste dentro di noi la gioia di aiutare. Basta ascoltarla. Lo scopo della vita di noi essere umani è quello di accendere una luce di speranza nei nostri simili anche donando il sangue. Ti aspettiamo a FAVRIA MERCOLEDI’ 5 APRILE  2023, cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell.  3331714827- grazie se fate passa parole e divulgate il messaggio