L’autunno è… – Sorridi, grazie!- Da duello a divertimento, la giostra! – Donare il sangue è importante! … Le pagine di Giorgio Cortese.

Certe persone sono simili a dei birilli, che in attesa di cadere parlano fra loro del più e del meno.

L’autunno è…
L’autunno è uno squarcio di luce che sbuca leggero e prepotente da dietro un palazzo. L’autunno è il via-vai delle persone che corrono assorte e hanno in testa mille cose da fare. L’autunno è i bambini che si affacciano all’esistenza con solo il peso di uno zaino dai colori sempre di una tonalità più intensa. L’autunno è gli occhi luminosi delle ragazze che hanno lasciato nella borsetta le lenti scure dell’estate. L’autunno insomma è il ritmo blando di chi deve affrettare il passo, è la stagione dei libri nuovi per gli studenti, è il frusciare delle ore di luce che ti portano per mano verso una sera dolce e preziosa. L’autunno è una giacca di medio peso da indossare per attraversare un parco e canticchiare con la mente un pezzo di Lucio Battisti, una canzone che parla di carrelli da spingere al supermercato “sottobraccio a te” e di “prezzi rincarati”. Esco dal lavoro, piove e cammino una mano che sorregge l’ombrello e una occupata nelle tasche a frugare le chiavi dell’auto. C’è un ragazzo con la barba vicino ad una panchina, sotto la pioggia, al collo una sciarpa scura, lo fisso senza guardarlo e mi chiedo cosa starà pensando. Forse perché l’autunno è la stagione per riflettere e mi sembra normale che tutti stiano lì a fare un bilancio della giornata o, magari, di un’intera esistenza, pensare al sentiero della vita dove ci sono due strade e nessun “vigile” ad indicare dove andare. Si può lasciar decidere ai piedi o fare conto sulla testa, qualunque sia la decisione il risultato è dentro una busta chiusa che non so quando verrà aperta. Questo è l’autunno dopo c’è solo l’inverno, quella che neanche un metereologo eccentrico può chiamare “una mezza stagione”
Favria, 1.10.2015 Giorgio Cortese

Quando l’illusione si concretizza sotto i miei occhi anche l’impossibile si trasforma in possibile.

Sorridi, grazie!
Ma vi siete mai domandati quali e quanti siano i muscoli coinvolti in un semplice sorriso? Ridere può sembrare così facile che, a volte sorridiamo quasi senza nemmeno rendercene conto. Eppure, per avere un’espressione così apparentemente semplice come un sorriso, sono coinvolti ben 12 diversi muscoli del viso, divisi in 6 coppie: quelli che sollevano i lati della bocca, levator anguli oris, quelli che sollevano il labbro superiore, levator labii superioris, quelli che agiscono sull’orbita oculare, orbicuaris oculi, quelli che portano indietro le labbra, risorius, e quelli che sollevano gli zigomi, zygomaticus major e minor. Il numero di muscoli contratti, in realtà, varia sia da persona e persona sia, soprattutto, dalla regione in cui le persone vivono. Infatti, persone che vivono in diverse aree del mondo ridono in modo diverso! Insomma, i sorrisi non sono tutti uguali! Gli esseri umani sono gli unici animali che producono lacrime scaturite da sentimenti. Nel mondo animale, gli esseri umani sono i più piagnucoloni, gli unici che piangono per una brutta giornata, per un amore finito o semplicemente perchè non stanno bene. E allora per favore sorridi, grazie!
Favria, 2.10.2015 Giorgio Cortese

Se penso che gli impulsi dei nervi dal e verso il cervello viaggiano ad una velocità di quasi 380 km/h con un cervello o in funzione sviluppa un’energia pari a quella di una lampadina da 10 watt, perché allora molte volte è in folle e dice delle immense stupidaggini!.

Da duello a divertimento, la giostra!
Giostra in epoca in epoca medievale e rinascimentale era una gara di abilità nel duello, ed oggi è divenuta una semplice attrazione per bambini, una struttura girevole su cui possono prendere posto. Il lemma deriva dal francese antico joste, dal verbo joster, che a sua volta deriva dal latino parlato iuxtare ‘mettere una cosa vicino a un’altra’, da iuxta ‘vicino’. Come detto all’inizio la giostra nasce in epoca medievale come combattimento spettacolare fra cavalieri, che si teneva in occasione di particolari feste. Anche se siamo abituati ad associare questi eventi al torneo, durante il quale i cavalieri si correvano incontro lancia in resta tentando di disarcionarsi, il termine ‘giostra’ nasce etimologicamente in riferimento a un duello corpo a corpo. Le prime giostre erano costituite da animali veri legati ad una corda e ruotanti attorno ad un palo. Tale utilizzo risale agli albori dell’agricoltura e serviva al doppio scopo di liberare i cereali dal loro involucro di paglia e per il divertimento dei bambini di casa. L’impiego unicamente per motivi di svago risale soltanto all’epoca dell’Impero bizantino. Una sua versione, sotto forma di spettacolo militare, apparve in Italia alla fine del XVI secolo per sostituire i tornei, giudicati troppo violenti. Essa venne poi resa popolare in Francia da Enrico IV. La prima giostra ufficiale venne organizzata nel 1605. Come spettacolo, era piuttosto intenso. E vi partecipavano anche persone importanti, che sinceramente era meglio che non si ammazzassero cadendo da cavallo. Quindi, progressivamente, si scelse di sostituire i combattimenti con caramellose parate. Ed è proprio la parata l’anello di congiunzione fra la giostra antica e la giostra moderna. Resta da capire che cosa c’entri un violento combattimento fra duellanti con la graziosa giostra affollata di bambini che girano ridendo e salutando i nonni con la manina. Oggi la giostra è un’attrazione per bambini presente nei luna park o nelle grandi aree all’aperto, solitamente site alla periferia di grandi città. Nella versione più antica, consisteva in una piattaforma ruotante su di un asse verticale sulla quale venivano montati dei cavalli di legno, ma anche altri generi di animali come cani, gatti e maiali, sulle cui selle prendevano posto i bambini. In seguito un sistema meccanico dava spesso la sensazione che il cavallo stesse andando al galoppo, ricreata dall’oscillazione, in senso longitudinale, del cavallo stesso. Quelle più complesse potevano avere i cavalli disposti su più livelli. Questo ci ricorda che la giostra, fin dagli albori, era spettacolo, intrattenimento. Poi l’eroe riceveva in pegno dalla figlia del re il fazzoletto ed era tutto un dardeggiare di sguardi maliziosi, e poi c’era il cavaliere nero cattivo, ma questa è un’altra storia. Ciò che il giro in tondo del cavallo, legato a un palo in una piazza, evocava, era proprio una piccola parata. Il fasto delle giostre antiche fu trasformato in un’attrazione da fiera, a misura dell’immaginazione di un bambino; e quando il motore a vapore schiuse nuove impensate possibilità, nella seconda metà dell’Ottocento, le giostre si affollarono di cavalli di legno che andavano su e giù, fissati a una piattaforma rotante, sempre più simili a opere d’arte in movimento, con organetti che diffondevano musiche allegre e accomodanti. Così questa parola ha anche preso il significato figurato di ridda di confusione turbinante, la trama della serie televisiva è una giostra di colpi di scena. Una curiosità il senso di rotazione della giostra è generalmente associato a quello vigente nel paese in cui si trova. In Italia, Francia, altri paesi europei e Stati Uniti, la rotazione è in senso orario, mentre in Inghilterra in senso antiorario. Ancora oggi una giostra a cavalli per essere tale, a prescindere dal paese in cui si trova, deve girare in senso antiorario come le antiche giostre con i cavalieri.
Favria, 3.10.2015 Giorgio Cortese

Se guardo le opere delle persone brave vedo quanto hanno fatto, poi se guardo le mie misere azioni quotidiane vedo quello che avrei dovuto fare.

Donare il sangue è importante.
La donazione del sangue è’ un gesto volontario, gratuito, periodico ed anonimo.
Il sangue è’ spesso indispensabile in occasioni di gravi traumi e incidenti nel primo soccorso, in numerosi interventi chirurgici, nei trapianti di organi, nelle anemie croniche, nelle malattie oncologiche e in molti altri casi. Il sangue è un tessuto liquido di colore rosso e costituisce il sette per cento del nostro peso corporeo. Ha due funzioni: porta a tutte le cellule l’ossigeno e le sostanze nutritive e riceve dalle queste l’anidride carbonica e le sostanze di rifiuto. Per il 55 per cento, il sangue è composto dal plasma, un misto di acqua e proteine. Nel plasma ci sono soprattutto tre tipi di cellule: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. I globuli rossi , sono cellule prive di nucleo, prodotte dal midollo osseo. Contengono l’emoglobina, una sostanza rossa che ha la capacità di legarsi con l’ossigeno e l’anidride carbonica: grazie a questa capacità trasportano l’ossigeno alle cellule e ne asportano l’anidride carbonica prodotta. I globuli bianchi sono cellule con nucleo prodotte soprattutto dalla milza e dal midollo osseo. I globuli bianchi difendono il nostro organismo dai batteri. Le piastrine sono cellule piccolissime che intervengono nella coagulazione del sangue (il processo che fa diventare il sangue solido per bloccare le emorragie). Il sangue non è uguale in tutti gli individui: gli scienziati hanno stabilito che esistono 4 gruppi sanguigni chiamati A, B, AB e 0 (zero). Il sangue di ognuno di noi appartiene a uno di questi gruppi. Alcuni gruppi non sono compatibili tra di loro e perciò, quando è necessaria una trasfusione di sangue, bisogna conoscere il gruppo del donatore e quello del ricevente, per evitare conseguenze gravissime. Ed ora la compatibilità dei vari gruppi per le trasfusioni :
– Il gruppo A accetta sangue dei gruppi A e 0
– Il gruppo B accetta sangue dei gruppi B e 0
– Il gruppo AB accetta sangue dei gruppi A, B, AB e dal gruppo 0
– Chi ha il gruppo 0 riceve solo sangue di un altro gruppo 0
Le persone che hanno il gruppo AB sono più fortunate: se dovessero aver bisogno di una trasfusione di sangue avrebbero molti più donatori possibili di chi, invece, ha il gruppo 0, che può sì donare a tutti, ma ricevere solo da altri con lo stesso gruppo 0.
Se Vuoi diventare donatore Ti aspettiamo ………. Perché donare il sangue è importante!
Ti aspettiamo mercoledì 14 ottobre ore 8-11.00 cortile interno del Comune a Favria.
Favria, 4.10.2015 Giorgio Cortese