Loris de Lazinet e la sua più grande … passione

Mia nonna nacque a Lasinetto l’11 novembre del 1919. Spesso

ho immaginato quel giorno, alla fine della prima guerra mondiale, in una frazione dove il sole si nasconde da fine ottobre per tornare a metà febbraio, quando si narravano anni caratterizzati da estati fredde e inverni gelidi, quando dall’inverno bisognava sopravvivere nelle condizioni più estreme e la primavera era sempre più lontana.Ho parlato con nipoti di persone emigrate da Boschietto agli inizi del Novecento, ebbene i ricordi non erano di certo rosei, non vi erano pensieri di feste, di grandi balli, di grandi bevute, ma solo la povertà la fame e il gelo. Io faccio parte di quei nipoti che non possono nemmeno immaginare cosa avesse potuto significare l’abbandonare tutto per andare alla ricerca di una vita migliore, però queste storie le posso rivedere ogni volta in qualche casa abbandonata aperta, in qualche vecchia fotografia dimenticata, in tutti quei prati che con massimo impegno e rispetto cerchiamo di far tornare all’antico splendore, giustificando nel possibile, vite passate a portare a valle fieno, a spostare pietre, a costruire muretti, a concimare, a coltivare. Aver deciso di allevare animali, mi ha portato ad aprire gli occhi su un mondo passato che credevo già di conoscere, ma che invece aveva ancora molto da insegnarmi. Il rispetto della natura e della terra, il vivere ciclicamente insieme alle stagioni e coglierne per ognuna di esse i suoi frutti, il dare tutto se stessi per far fiorire un campo altrimenti sterile, tutto questo ha fatto si che io potessi maturare ancora di più il mio essere montanaro, al di là dello scalare e guardare le vallate dalle cime, per diventare un elemento fondamentale per la sopravvivenza della memoria di queste antiche terre, in un tempo quando tutto ormai sembra essere perduto, e spesso sento quasi il peso di questa opportunità probabilmente irripetibile.. Prometto a me stesso, alla mia famiglia, composta dalla mia compagna e da tutti i miei animali, che cercherò davvero di fare tutto ciò che umanamente mi sarà possibile. Ho già deciso di dedicare tutta la mia vita alla valle soana, già molto tempo fa, però sono stanco di vedere questa valle vista come un mausoleo sul quale piangere ogni pietra spostata dai nostri avi. È giunta l’ora di spostarle noi queste pietre, in onore delle nostre montagne .