Nel Parco del Gran Paradiso sono diminuiti i sorveglianti

L’ente del Parco Nazionale Gran Paradiso, nelle settimane scorse più volte citato nei titoli di cronaca dei quotidiani per via dell’emendamento sulle nuove assunzioni, interviene sul suo sito internet difendendo la sua posizione.

tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli

Le nuove assunzioni erano una delle misure previste nel maxiemendamento del governo alla legge di stabilità approvata dal Senato prima di Natale. Definite regalie, emendamenti-marchetta infilati all’ultima ora per accontentare lobby varie, queste misure (circa una ventina) sono state cancellate dopo le proteste dei gruppi di minoranza. Quella riguardante il Gran Paradiso, in pratica, è stata bocciata perché considerata un tentativo di aggirare i limiti di assunzione a cui sono soggetti gli enti pubblici, interpretazione che il Parco smentisce. «L’emendamento non prevedeva direttamente l’assunzione di personale a tempo indeterminato, ma la modifica delle percentuali di turnover – specifica il Parco attraverso una nota sul sito -. Il nostro ente non ha tentato di sfuggire alle limitazioni del turnover imposto a tutte le pubbliche amministrazioni, che prevede la possibilità di sostituzione di personale nel limite del 20% della spesa per i dipendenti cessati nell’anno precedente. Quasi tutti i parchi nazionali italiani hanno a loro carico il solo personale tecnico-amministrativo, tipologia per la quale il parco del Gran Paradiso ha già tagliato 11 posti e per la quale rientra nella medesima limitazione. A differenza, però, di tutti gli altri parchi, in cui la sorveglianza è esercitata dal Corpo Forestale dello Stato che in quanto forza di polizia ha una limitazione del turnover del 55%, il nostro è l’unico parco sottoposto ad una limitazione che fa sì che per sostituire 1 guardaparco ne debbano essere cessati 5, invece di 1 su 2, come negli altri parchi nazionali, parificando quindi i guardaparco al personale amministrativo».

Nel 2014 il numero dei guardaparco del Gran Paradiso è diminuito del 12 per cento, scendendo da 60 a 53, poiché alcuni sono andati in pensione ed altri sono deceduti (tra cui Valentino Chiale,morto mentre era in servizio a San Besso, in Valle Soana). Una situazione che, secondo l’ente, mette a repentaglio il servizio di sorveglianza nelle valli, pregiudicando la tutela ambientale. (o.d.p.)