LE CAPPELLE VOTIVE

La fede nel mondo rurale della montagna era profondamente radicata. Lo testimoniano le chiese presenti in ogni borgata e gli innumerevoli piloni votivi che punteggiano tutta la Valle Soana.. L'associazione di studi e di ricerche franco-provenzali EFFEPI, nel corso del 1990, ne promosse il censimento e ne furono contati all'epoca ben 146 nei Comuni di Valprato, Ronco, Ingria e Frassinetto.
Spesso venivano costruiti in seguito a voti fatti per ottenere grazie particolari quali il ritorno di una persona cara dalla guerra o la guarigione da una malattia grave o la nascita di un figlio. Altre volte si voleva chiedere la protezione della Madonna o dei Santi affinché tenessero lontane le calamità naturali o le epidemie.

Salendo a Boschietto (Vallone di Forzo): cappella ricavata nella viva roccia

Sicuramente si affrontavano sacrifici finanziari per poterli erigere perché la vita era dura ed i soldi erano scarsi.
La loro datazione risale, nella maggior parte dei casi, al 1800 ma ve ne sono anche del 1700 ed altri sono stati costruiti subito dopo la 1^ guerra mondiale.
Le cappellette si incontrano lungo la strada che sale da Pont fino a Campiglia o a Piamprato, lungo i sentieri che collegano le borgate ai capoluoghi, al centro dei paesi o anche in proprietà private. In ordine all'altitudine, quella situata nei pressi del
Santuario di San Besso (m.2047) è la prima.
Ve ne sono di più semplici, fatte in pietra con il tetto in lose e tre nicchie : una centrale e due laterali. Altre hanno dimensioni più grandi e formano un porticato che si protende a riparo del sentiero. Sono un invito ai viandanti a fare una sosta e, nei tempi passati, si faceva una "poza", ci si liberava cioè del peso che si stava portando e, mentre si riprendeva fiato, si poteva rivolgere una preghiera alla Madonna o ai Santi rappresentati negli affreschi. Servivano anche da riparo in caso di temporali improvvisi. Quattro di queste interessanti cappelle-rifugio si incontrano proprio lungo il sentiero che sale da Ronco a Nivolastro, nelle località denominate "
Mont del Trazi","Labrenva","Freiet", "Li bui" ;altre due le possiamo invece trovare nel vallone di Servino. Un terzo tipo di cappellette é infine quello dei "Capitel dli Mort" che avevano proprio la funzione di accogliere le bare dei defunti che venivano portate a spalle, fino al momento in cui il sacerdote veniva a dar loro la benedizione e ad accompagnarli in chiesa. Un'attenzione particolare meritano gli affreschi con le immagini sacre.
La Madonna è raffigurata ovunque, specialmente quella delle nevi, ma è interessante osservare che in alcuni casi è presente anche la Madonna Nera d’Oropa, che pare fosse invocata quale protettrice dalle alluvioni.
Tra i Santi, quelli che si incontrano più di frequente sono
S. Besso, al quale tutta la popolazione della Valle è particolarmente affezionata,S. Rocco, S. Grato, S. Anna.
Le decorazioni, costituite spesso da rami di fiori, si ripetono nelle forme e nei colori in quasi tutti i piloni votivi esistenti. Essi sono espressione di "un'arte minore" ma non per questo meno interessante ed è un vero peccato che un simile patrimonio venga sottovalutato e finisca per cadere in rovina. Intelligenti interventi ai restauro potrebbero salvare le cappellette ed esse costituirebbero senz'altro un importante richiamo turistico.

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