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tratto dalla Sentinella del Canavese
- foto di Antonio Peretti
Non erano armati di forconi, ma di motoseghe gli operai forestali che ieri mattina hanno
manifestato davanti a Palazzo Lascaris,sede del consiglio regionale,per difendere i loro
posti di lavoro. Scesi nella metropoli torinese dalle montagne e dalle colline di tutto il
Piemonte,hanno presidiato il palazzo per più di quattro ore prima di essere ascoltati dal
presidente Cota e se ne sono andati con una promessa ed un filo di speranza. A rischio ci
sono 270 posti di lavoro stagionali, che potrebbero non essere più rinnovati in
primavera, ed altri circa trecento a tempo indeterminato,che potrebbero essere tagliati a
fine anno se lamministrazione regionale non troverà le risorse necessarie per
garantire gli stipendi.In totale,infatti, sono circa seicento gli operai forestali
regionali che, suddivisi in squadre, operano nei boschi dellarco alpino piemontese e
nelle zone collinari per salvaguardare il territorio con interventi di ingegneria
naturalistica, di potatura e abbattimento alberi,di pulizia degli alvei e delle sponde dei
corsi dacqua. Ieri,a Torino,erano quasi trecento,arrabbiati e preoccupati per il
loro futuro e con striscioni,tamburi,megafoni,motoseghe, hanno richiamato
lattenzione su questo ulteriore problema che aggrava la situazione della montagna.
Seicento posti di lavoro in meno,in effetti,vogliono dire seicento famiglie a cui viene
tolto un reddito che finora ha consentito di continuare a vivere nelle valli, ma vogliono
dire anche meno prevenzione da eventuali disastri, come suggerivano gli striscioni
sbandierati ieri, su cui era scritto meglio prevenire che franare",
"senza il nostro lavoro,chi salverà il territorio ? Le preoccupazioni dei
lavoratori sono state esposte da un gruppo di delegati (tra cui vi era anche il vice
presidente della Comunità montana Valli Orco e Soana,Giovanni Meaglia) allassessore
allagricoltura Sacchetto , nonché a consiglieri di maggioranza e di minoranza
(presente anche la ex presidente della Regione,Mercedes Bresso). Tutti quanti si
sono detti sensibili alle nostre istanze, i fondi però non ci sono spiega Walter
Ranieri, della Flai Cgil la giunta si è impegnata a trovare una soluzione,
spostando risorse all'interno del bilancio regionale o,più probabilmente,indebitandosi;se
non ci riuscirà, i primi a rimanere a casa saranno i 270 operai forestali a tempo
determinato,a cui non sarà rinnovato il contratto,poi toccherà agli altri, una
situazione che avevamo già scongiurato lo scorso anno e che ci auguriamo possa essere
superata anche ora.Per sapere quale sarà il loro destino,gli operai forestali
regionali dovranno attendere almeno quindici giorni,il tempo che la giunta si è data per
trovare una soluzione Ornella De Paoli