SAM_2739.jpg (130467 byte) SAM_2781.jpg (152521 byte)

tratto dalla Sentinella del Canavese   - foto di Antonio Peretti
Non erano armati di forconi, ma di motoseghe gli operai forestali che ieri mattina hanno manifestato davanti a Palazzo Lascaris,sede del consiglio regionale,per difendere i loro posti di lavoro. Scesi nella metropoli torinese dalle montagne e dalle colline di tutto il Piemonte,hanno presidiato il palazzo per più di quattro ore prima di essere ascoltati dal presidente Cota e se ne sono andati con una promessa ed un filo di speranza. A rischio ci sono 270 posti di lavoro stagionali, che potrebbero non essere più rinnovati in primavera, ed altri circa trecento a tempo indeterminato,che potrebbero essere tagliati a fine anno se l’amministrazione regionale non troverà le risorse necessarie per garantire gli stipendi.In totale,infatti, sono circa seicento gli operai forestali regionali che, suddivisi in squadre, operano nei boschi dell’arco alpino piemontese e nelle zone collinari per salvaguardare il territorio con interventi di ingegneria naturalistica, di potatura e abbattimento alberi,di pulizia degli alvei e delle sponde dei corsi d’acqua. Ieri,a Torino,erano quasi trecento,arrabbiati e preoccupati per il loro futuro e con striscioni,tamburi,megafoni,motoseghe, hanno richiamato l’attenzione su questo ulteriore problema che aggrava la situazione della montagna. Seicento posti di lavoro in meno,in effetti,vogliono dire seicento famiglie a cui viene tolto un reddito che finora ha consentito di continuare a vivere nelle valli, ma vogliono dire anche meno prevenzione da eventuali disastri, come suggerivano gli striscioni sbandierati ieri, su cui era scritto “ meglio prevenire che franare", "senza il nostro lavoro,chi salverà il territorio ?” Le preoccupazioni dei lavoratori sono state esposte da un gruppo di delegati (tra cui vi era anche il vice presidente della Comunità montana Valli Orco e Soana,Giovanni Meaglia) all’assessore all’agricoltura Sacchetto , nonché a consiglieri di maggioranza e di minoranza (presente anche la ex presidente della Regione,Mercedes Bresso).” Tutti quanti si sono detti sensibili alle nostre istanze, i fondi però non ci sono – spiega Walter Ranieri, della Flai Cgil – la giunta si è impegnata a trovare una soluzione, spostando risorse all'interno del bilancio regionale o,più probabilmente,indebitandosi;se non ci riuscirà, i primi a rimanere a casa saranno i 270 operai forestali a tempo determinato,a cui non sarà rinnovato il contratto,poi toccherà agli altri, una situazione che avevamo già scongiurato lo scorso anno e che ci auguriamo possa essere superata anche ora”.Per sapere quale sarà il loro destino,gli operai forestali regionali dovranno attendere almeno quindici giorni,il tempo che la giunta si è data per trovare una soluzione Ornella De Paoli