Nella vita un ordine si fa presto a darlo, ma bisogna pensare alla fatica che richiede l’esecuzione.

Io sono
Io sono, Tu sei Voce del verbo essere, semplice Vi pare? Eppure troppo spesso l'ego s'innalza supremo. PRIMA persona singolare, le altre... tutte dietro! Ma basterebbe che la forma riflessiva diventasse un riflesso negli occhi delle altre persone, un ascolto, un confronto ed Ego potrebbe così diventare un prEGO dopo di lei! Voce dell’animo, certo non esistono regole per affrontar la realtà magari solo tanta buona volontà. E allora basta solo applicarla nel quotidiano, semplice cammino allora!
Giorgio Cortese

Il 30 febbraio
Oggi il calendario salta un giorno, altrimenti i conti dell’anno solare non tornerebbero Eppure nella storia è successo che venisse aggiunto il 30 febbraio! Già il 29, anno bisestile è una stranezza che capita solo una volta ogni quattro anni. Eppure la storia di 30 febbraio ne ha conosciuti almeno tre. Tutto è iniziato nel 1532, quando papa Gregorio XIII introdusse una grande riforma del calendario perché quello in vigore fino ad allora conteneva un piccolo errore di calcolo che, con il passare del tempo, aveva reso le date completamente sballate rispetto alle stagioni reali. Il nuovo calendario fu subito adottato da tutti i Paesi cattolici, mentre quelli protestanti si rifiutarono solo per fare un dispetto al Papa. Poi pian piano tutti si adattarono, però la Svezia scelse un modo particolarmente complicato di adeguarsi: se prima crescevano dieci giorni alla fine ne mancava uno. Per recuperarlo, nel 1712 si decise di aggiungere un 30 febbraio. Ma fu l’unica volta. Anche in Unione Sovietica, nel 1930 e nel 1931, comparve il fatidico giorno in più. Il governo sovietico, come tutte le dittature, voleva rivoluzionare ogni dettaglio della vita delle persone, calendario incluso. Decise, in nome dell’uguaglianza, che tutti i mesi dovevano avere 30 giorni. La cosa però creava solo confusione e già nel 1932 anche i sovietici tornarono alla lunghezza tradizionale dei mesi.
Favria 30 febbraio ops scusate 1 marzo Giorgio Cortese

Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare

Sono due uomini.
Sono due uomini in posizione dispari. Il debole è quello col casco, il violento è quello con la barba e la faccia da privilegiato. Gli manca il golf di cachemire sulle spalle, ma l’atteggiamento è di chi è il padrone. Gli insulti che il violento scaglia sul carabiniere danno la nausea. Perchè sono vigliacchi. Perchè sono odiosi. Fanno orrore. E fa paura quell’individuo che pensa di poter fare a un altro tutto quello che vuole. Ma queste persone chi rappresentano? Se i NO-TAV non si sentono di essere rappresentati da dei facinorosi come questo dimostrino il loro dissenso isolandoli come corpi esterni alla valle. Mi pare che la protesta in Val di Susa sia solo un pretesto per scatenare inutile violenza. Mi sembra ridicolo bloccare lo sviluppo della Patria e rimare in balia di una sparuta minoranza di scellerati perditempo la nostra Patria è quella del Carabiniere che guarda diritto negli occhi il provocatore. Senza reagire. Facendo in silenzio e con umiltà il suo dovere. Dimostrandomi che la dignità esiste. Grazie Grande Uomo!
Favria 1 marzo 2012 Giorgio Cortese