Proverbio latino
Homo sine pecunia est imago mortis, luomo senza soldi è l'immagine della morte.
La legalità!
Ieri mattina sono stato da un cliente e nel ritornare in
ufficio, mentre attraversavo la strada, un autista mi è sfrecciato davanti, quando
stavo attraversando le strisce p
Favria, 8.11.2012
Il tempo delle chiacchiere é finito, è tempo di agire,
nella consapevolezza che un governo (che è) del popolo, (che viene) dal popolo e che (é
mosso) per il popolo non morirà su questa terra. Abramo Lincoln
Stiamo attenti a non fare la fine degli Assiri!
Gli Assiri non parlavano l'assiro, come ci si potrebbe aspettare,
ma l'accadico. Noto anche come "linglese della Mesopotamia" per la
sua estrema semplicità, questa lingua è composta da caratteri che, dopo un attento
esame, possono vagamente assomigliare a un ammasso di triangoli e stanghette. Attenzione
che la tentata lettura causa i medesimi effetti di un pugno di Mike Tyson in un occhio e,
se si tenta di pronunciarlo, si ottengono solo dei grossi problemi alle corde vocali e una
confusione mentale con forti sintomi di nausea come dopo aver ascolato un discorso in
politichese. Si narra che gli scribi e i sacerdoti, che erano costretti a compiere
queste attività per professione, avessero una costituzione davvero invidiabile e una
volontà di ferro. Certo gli Assiri avevano scarse capacità amministrative ma a suon di
mazzate crearono un impero vastissimo. Dopo circa un paio di millenni di schiavitù i
popoli sottomessi si accorsero di essere in superiorità numerica rispetto agli Assiri e,
precisamente, in un rapporto di tre a uno. Ebbero così la brillante idea di ribellarsi e
sconfissero gli Assiri in trasferta con un sofferto
Favria, 9.11.2012
.
Scriveva il saggio Salomone che :
"Il buon nome vale più di grandi ricchezze; la stima, più che l'oro e
l'argento." Purtroppo certe persone sono schizzate e cosi in un attimo dinsolenza
perdono proprio tutto!
Vicino al focolare
Qualche sera fa sono stato a casa di amici a vedere una partita di calcio, quello che mi ha colpito nel bellissimo salotto dove seguivamo levento sportivo era il bellissimo camino con il vivo crepitio del fuoco. Sono rimasto affascinato dalla danza della sinuosa fiamma, che gagliarda sembrava giocare con le ombre della sera ed aiutava noi esseri umani a parlare e a ricordare le nostre origini. Questo bellissimo camino dalla brace sfavillante mi ha ricordato come i nostri antenati, forse più di trecentomila anni fa, quando con la scoperta il fuoco hanno iniziato una dieta a base di cibi cotti che è stata una svolta importantissima per la nostra evoluzione. Perché i cibi cotti sono più facili da masticare e da digerire e il fuoco elimina molti agenti patogeni. Inoltre esso consentiva da allora di difendersi meglio dagli attacchi notturni degli animali da preda. Nellantica Roma, dopo la sua fondazione lordine sacerdotale delle Vestali aveva il compito di custodire il fuoco sacro a Vesta, che simboleggiava la vita della città. E limportanza del fuoco è testimoniata dal dono che ne fece Prometeo agli uomini miserabili e tremebondi. Ma se gli effetti della cottura dei cibi sono ben documentati, altrettanto importanti se non di più, furono le conseguenze socioculturali del fuoco con il suo poter aggregativo, che si compie nella fascinazione quasi ipnotica del lingueggiare delle fiamme, una forza che deriva dalle nostre origini e che spinge alla riflessione e alla narrazione. Ritengo che le storie, di cui luomo è inesausto tessitore e ascoltatore, sono agevolate da questo elemento mobile e multicolore. Ed è intorno a questo camino che una persona dalla grandissima umanità ha raccontato delle sue toccanti esperienze di vita. Questo mi ha fatto riflettere che molte persone passano la prima metà della vita a ricordare senza capire, e l'altra metà a capire senza ricordare. Personalmente ritengo di avere una buona memoria, tuttavia, devo confessare che in giovinezza la mia mente riusciva a conservare un bagaglio enorme di informazioni, anche non necessarie. Forse non le capivo con la profondità che lo scorrere del tempo mi ha dato. Insomma da giovani siamo simili a delle spugne che immagazziniamo dati, come avviene nei computer, senza però elaborarli più di tanto e consultandoli superficialmente.
Purtroppo oggigiorno con l'avvento dell'informatica, abbiamo a disposizione una valanga di dati, di "memorie", come si usa dire nel linguaggio "virtuale". Una massa che, però, non è ordinata in un progetto sensato ed è, quindi, arduo elaborarla, comprenderla, trasformarla in uno strumento di conoscenza che è lesperienza di chi è nato prima di noi e con semplicità ha compiuto progetti eccelsi senza vantarsi e senza arrogante alterigia. La memoria di chi ha vissuto la vita prima di me con la schiena dritta è importante per ricordare e comprendere. Certo è una meta ardua, ma non impossibile, se si ha lumiltà di ascoltare e fare propri i consigli di chi ha visto molti più inverni. La vera conoscenza, infatti, unisce al dato appreso lo scavo per comprenderlo, a differenza di quanto oggi accade per molte persone superficiali con uninfarinatura di tutto e con una conoscenza di niente.
Purtroppo oggi il fuoco è nascosto nelle caldaie relegate in cantina, e mi giunge il calore mediato da tubi e radiatori sibilanti e gorgoglianti, e allora che conseguenze può avere questa eclisse sulla narrazione? Certo narrare intorno a un termosifone non è la stessa cosa che ascoltare interessanti aneddoti intorno a un focolare!
Favria, 10.11.2012