Nella vita di ogni giorno, dopo aver acquisito una discreta
esperienza delle cose che vanno male, mi rendo conto che anche quando le cose vanno
bene non mancano i problemi.
Il significato di una firma
Un cliente, laltra mattina, mi ha fatto una gentile
osservazione sulla mia firma. Questo mi ha fatto pensare che nella vita di tutti i giorni
una firma ha un preciso significato. Spesso sul lavoro o in altri ambienti extra
lavorativi sottoscrivo il mio consenso mettendo nero su bianco. Certo nella vita di
ogni giorno quando mi viene esposta una decisione posso dare o non dare il mio consenso in
forma verbale ma, quando firmo questo è molto di più. Con la firma la mia volontà o
condivisione diviene unattestazione formale e duratura, insomma un atto che
manifesta il pensiero e la volontà del sottoscritto in merito ad una questione e serve in
futuro ad attestare la veridicità di un atto da me compiuto. Nella vita, in tutti i
momenti importanti mi è stata richiesta una firma, iniziando dal matrimonio allattestazione
di paternità, allapertura di un conto corrente e dei relativi assegni
bancari. Ma la firma potrei anche definirla come l'immagine che ho di me stesso, scrivendo
il mio nome e cognome su di un pezzo di carta manifesto le mie aspirazioni ed i miei
desideri profondi, insomma una veritiera fotografia del mio carattere. La scrittura è un
mezzo di comunicazione con lesterno, è il mezzo con cui mi presento agli altri. La
mia non è bella grafia, purtroppo, ma è il mio genuino biglietto da visita con il quale
mi propongo nei rapporti sociali, indicando il mio atteggiamento e comportamento nei
confronti dei miei simili e forse è anche come vorrei farmi considerare dagli altri. La
firma ha una singolarità rispetto a quanto scrivo prima nel testo, viene sempre apposta
al termine di brevi appunti che quotidianamente scrivo, è insomma un momento nel quale si
allenta la piacevole tensione emotiva nello scrivere. Può sembrare solo apparentemente un
gesto abituale ed automatizzato, la firma è invece una sintesi del mia personale
gestualità grafica e il vederla modificarsi con il passare degli anni forse è collegata
alla continua ricerca di migliorami. Ritengo che sia stupendo scuprire giorno dopo giorno
come il mio animo possieda dei pastelli speciali capace di colorare anche le pagine più
nere della mia vita e di trasformare in cicatrici di saggezza le ferite del
passato.
Favria, 10.04.2013
Giorgio Cortese
Le bugie hanno le gambe corte! E i nani della politica
ne sanno qualcosa!
Dal passato al futuro, la XXXVII fiera
zootecnica di S.ISIDORO
La prima domenica di aprile si svolge come da tradizione la
XXXVII fiera zootecnica di San Isidoro. Tale manifestazione è nata nel lontano 1976, e
veniva realizzata nella piazze principale del paese e nelle vie adiacenti al
palazzo Comunale. Verso la fine degli anni 90 fu spostata nella zona
del parco Bonaudo, ampio polmone verde di Favria, dotato di una vicinissima e spaziosa
piazza. Questa nuova sistemazione è idonea ad accogliere gli innumerevoli espositori
agricoli, il bestiame bovino, re incontrastato della manifestazione e più di cento
espositori commerciali che fanno da corona a questo importante evento, sia per la
comunità di Favria che per tutto lAlto Canavese. Limpegno costantemente
profuso dal Comitato Fiera di San Isidoro, dai rappresentanti dellAmministrazione
Comunale e della Coldiretti, i dipendenti comunali del settore tecnico ed ufficio vigili e
la Protezione Civile Comunale ed ha permesso di valorizzazione lesposizione.
raggiungendo lobbiettivo che dopo 37 anni, la manifestazione, nata come fiera del
bestiame di razza piemontese, pezzata rossa, valdostana e frisona, è divenuta un
avvenimento importante con un corredo di numerosi espositori e competizioni collaterali
quali la bataille des reines, questanno giunta alla 15 edizione e da almeno un
decennio la presenza di un padiglione gastronomico e danzante. I capi bovini
più rappresentativi della fiera sono: La razza bovina Piemontese: una razza da carne di
taglia media che fornisce un'alta resa alla macellazione con la peculiare caratteristica
della presenza del carattere dell'ipertrofia muscolare o groppa doppia. Questa
particolarità determina un notevole aumento delle masse muscolari, e conseguentemente
della resa al macello dei soggetti, con una diminuzione del grasso intramuscolare,
determinando una maggiore tenerezza della carne. Ma, forse, non tutti sanno che la
Piemontese sembra avere unorigine antichissima ed estremamente suggestiva. Sulla
base dei reperti archeologici, delle iscrizioni rupestri e dei residui fossili rinvenuti
si è tracciata la storia antica che vede come progenitore un bovino del tipo Aurochs, che
già fin dal pleistocene e cioè prima ancora che in altre regioni del continente
euro-asiatico avesse inizio la domesticazione, popolava tutto il settore piemontese, dove
da un lato le montagne e dall'altro vaste zone lacustri e acquitrinose, rappresentavano
una sorta di barriera naturale. Su questa vita tranquilla, in un periodo compreso tra il
paleolitico medio e superiore, e cioè circa 25.000-30.000 anni or sono, nell'area
piemontese si assiste ad una penetrazione massiccia di un altro gruppo etnico che si
mescola e si fonde con quello preesistente determinando una nuova razza che presenta le
nette caratteristiche della Piemontese attuale. Si tratta di Zebù, provenienti dal
Pakistan, da dove, per ragioni ignote ed in breve tempo, sono giunti in diversi settori
del continente europeo. L'ondata migratoria chiude la sua corsa nella trappola piemontese;
l'arco alpino sbarra il passo ed il soggiorno diventa obbligato. Con gradualità la
popolazione Aurochs e quella Zebuina si fondono originando nel tempo quella che è la
razza Piemontese. la frisone, razza originaria della Frisia,Olanda, ha avuto dall'
inizio del secolo scorso una notevole espansione ed oggi è allevata in quasi tutto il
mondo, grazie alle sue caratteristiche di elevata produzione lattea e di buona
adattabilità con una vocazione lattifera particolarmente spiccata. Pezzata Rossa Italiana
La razza origina dalla zona delle Alpi Bernesi; il ceppo italiano ha avuto inizio nel
Friuli per innesto su popolazioni bovine locali.Versatile e molto adattabile, la Pezzata
Rossa viene oggi selezionata tanto per il latte quanto per la produzione di carne dalle
Alpi Bernesi si è diffusa in molti Paesi europei, nonché in numerose zone
extracontinentali. In tutte le zone di allevamento la razza si è distinta in differenti
ceppi aventi peculiari caratteristiche di adattamento all'ambiente finalizzate
all'ottimizzazione delle rese. Non mancano inoltre stupendi esemplari di cavalli da sella
e da tiro, capi bovini razza Valdostana e caparbi muli. Si vive un aria di festa la
domenica mattina con larrivo degli espositori commerciali ambulanti larrivo
delle mandrie bovine con il loro festoso suono di campanacci seguite da altri capi di
bestiame, caprini ed equini. Durante la mattinata il mercato commerciale ha preso il via
animando lestesa piazza che solitamente si riempie di innumerevoli visitatori.
Il clou della manifestazione si raggiunge nel primo pomeriggio della domenica, con
la bataille des reines. Ricordo ancora lepisodio della scorsa fiera
quando due mucche si sono avvicinate, si sono guardate, ma non direttamente negli occhi.
Una delle due aveva incominciato a grattare il suolo con i suoi possenti zoccoli,
sollevando grosse zolle. L'altra la imitava, mugghiando minacciosa. Quando il rituale di
intimidazione fu finito, le due bovine si attaccarono. Un colpo fortissimo, e poi è tutto
un lavorio celere di corna per intontire l'avversaria, per farla mandar lontano. Ad un
certo punto la più infiacchita o la più stanca si era staccata da questa lotta
serrata testa contro testa, e si era girata di scatto, per fuggire. L'altra se ne
rimase ferma, a testa alta, sapendo di aver vinto e si godette questo momento di
trionfo, respirando affannosamente. Queste sono le reines vero episodio
essenziale della fiera, questo è quello che fanno da secoli: l'istinto bellicoso insito
in alcune razze alpine, la valdostana pezzata nera e castana danno vita a spettacolari
combattimenti per stabilire la gerarchia all'interno della mandria. Da sempre i pastori si
sono sfidati durante il periodo del pascolo facendo incontrare le rispettive regine, per
vedere qual è la più forte. Questa competizione, che si fonda su un comportamento
spontaneo delle bovine di queste razze, è la base delle "Batailles de
Reines".Gli scontri infatti possono durare da una manciata di minuti a più di mezzora,
senza annientare dell'avversaria, come accade in certi combattimenti tra maschi di
altre specie. Negli ultimi anni la fiera sta diventando un appuntamento sempre più
seguito ed apprezzato, come dimostra il numero crescente di visitatori. Con la Fiera
Primaverile di S.Isidoro si vuole dare un segnale importante a tutti gli allevatori
e ridare vigore alleconomia della nostra zona. La mostra zootecnica è sempre un
momento importante a cui tutta la comunità e ben lieta di collaborare perché anno dopo
anno ci ricorda che nella nostra società post industriale ed altamente tecnologica, lagricoltura
e la zootecnia rappresentano le nostre radici e il ponte dal passato al futuro, il nostro
bagaglio di esperienze, il nostro patrimonio culturale che non possiamo ignorare.
Favria, 11.04.2013 Giorgio
Cortese
Osservare come brigano certi bipedi, miei simili umani,
è il più grande spettacolo del mondo, e non pago nemmeno il biglietto