Devo sempre ricordarmi che: “Nulla dies sine linea”, di vivere nessun giorno senza una linea di corretta onestà!

Le  splendide signore della piazza!

Se le rose sono le "regine dei fiori" i gerani sono sicuramente "le signore dei balconi" e in questo caso le “splendide signore della piazza” che non si sa come, non si sa perchè ma con poche gocce d'acqua e qualche centimetro di terra trasmettono una così grande manifestazione di vita da lasciare senza parole. Ed allora complimenti all’Amministrazione Comunale di Favria o a chi ha sponsorizzato tale iniziativa, per aver migliorato il verde pubblico con la posa di piante di geranio nel triangolo verde nella piazza antistante il castello e nelle aiuole vicino alla fontana pubblica. Bravi per questa iniziativa perché la cura del verde e la  creazione di angoli verdi a complemento del tessuto urbano, rappresentano una nota positiva di colore che rallegra gli animi nel grico asfalto delle strade. Ma pensate che il geranio è stato introdotto in Italia da un nobile veneziano, che avendolo visto, era rimasto affascinato dai suoi colori importando per prima in nella nostra penisola la specie Pelargonium triste che ha la particolarità di profumare solo di notte. Altre specie quali il Pelargonium zonale, il Pelargonium peltatum, il Pelargonium inquinas, furono introdotti dagli olandesi che al rientro dalle Indie, si fermavano con le loro navi a Capo di Buona Speranza per approvvigionarsi. I gerani  raggiunsero l'apice del successo nell'epoca vittoriana e la loro popolarità perdurò fino all'inizio della prima guerra mondiale, quando, in Inghilterra, fu proibita la coltivazione delle piante ornamentali in serra. Una leggenda araba narra che il profeta Maometto, dopo un'intensa giornata di sermoni, lavò il suo abito stendendolo al sole sopra delle piantine di Malva. Quando lo riprese, si accorse che le piantine si erano trasformate in magnifici Gerani. Questo fiore ha diversi significati nel linguaggio dei fiori e delle piante, il geranio rosso fiamma vuol dire "ti preferisco", il geranio rosso cupo significa malinconia, il geranio rosa esprime preferenza per una persona, il geranio edera sta a significare propensione per i rapporti stabili, il geranio di Boemia indica valore, il Pelargonium triste rappresenta ahimè, la tristezza.  Questo bellissimo fiore viene comunemente chiamato geranio in latino Geranium, che deriva  dal lemma della parola greca ”ghéranos” che significa “gru”. Questa associazione probabilmente è nata molto anticamente ed è dovuta alla particolare forma , a becco, dell’ovario e del frutto delle piante di questo genere. In effetti già  Plinio,   scrittore e militare romano che morì nel 70 d.C. per le esalazioni sulfuree dell'eruzione vulcanica del  Vesuvio che distrusse Stabia, Ercolano e Pompei, cita già una pianta di questa famiglia nel suo libro “Libro XXVI”, anche se è opportuno precisare che il Geranio citato dallo scrittore latino era probabilmente un   Erodium, dal greco erodos, che significa airone. Ma  il  “geranio” come lo conosciamo noi oggi venne importato dall' Africa solo nel XVII secolo. Il secondo nome specifico sanguineum, deriva con tutta probabilità dal particolare colore dei suoi   petali  dal colore rosso “forte” delle sue foglie a fine stagione. Il nome scientifico attualmente accettato è:Geranium sanguineum,  è stato proposto da  Carl von Linnè,  biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. In lingua tedesca questa pianta si chiama Blut-Storchschnabel; in francese si chiama Géranium sanguin; in inglese si chiama : Bloody Crane's-bill, in piemontese  si chiama oltre che “geranio” anche “ erba reusa, ebareus o geranio reusa”.  Personalmente sono affezionato allo zampillo dell’acqua, perchè una fontana  senza zampillo perde molto del suo fascino, ma pazienza, mi auguro che le aree sia ben videosorvegliate per fermare i danneggiamenti  dei soliti  beceri stolti  che si dilettano amano distruggere il bello perché non gli è mai stato insegnato il valore delle bellezza, sperando di rivedere zampillare la fontana. Infine una curiosità i gerani sono utili per una lotto biologica alle zanzare, infatti questi fiori hanno  la proprietà di emettere un odore molto intenso poco gradito dalle zanzare che forma una specie di barriera invisibile, inoltre pare che il geranio sia efficace anche per tenere lontani altri tipi di insetti

Favria,  14.052013    Giorgio Cortese

 

Al bin 'd tuti a l'è pì un pom 'd arber del bun sens. Il bene di tutti è un frutto dell'albero del buon senso. Frutto raro, ieri come oggi: richiede un buon seme, tanta cura e concime adeguato. Inoltre basta poco per rovinarlo e può capitare di non saperlo cogliere al momento giusto o di innaffiarlo male.

 

Il sapere di non sapere nulla

La vita di ogni giorno è composta da rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. Ma purtroppo, presi dalle nostre umane debolezze non riusciamo a cogliere i momenti portentosi e ci appaghiamo con il vivere  solo negli squallidi interstizi di nulla cosmico. Dicono che  l’ignoranza è più vicina alla verità del pregiudizio, ma è anche vero che molte volte l’ignoranza è la meravigliosa figlia e madre del sapere. Pertanto ritengo che non bisogna mai giudicare le persone da  ciò che ignorano ma da ciò che sanno, e dal modo come lo sanno. In questo caso, molte volte l’ignoranza è meno dannosa dal confuso sapere. È anche vero che viene sempre voglia di parlare di ciò che si ignora, pare che si parli meglio e certe volte, personalmente  contribuisco a dimostrare tale ignoranza, attraverso il virus dell’arroganza che cerca prevalere nel mio animo. L’arroganza degli stupidi è una malattia pericolosa e bisogna contrastarla già ai primi sintomi con una sana dose di umiltà e pazienza e fermando la lingua. Mi rendo conto in certi giorni che il mio limitato cervello forte di nozioni e conoscenze pensa di dominare tutta la realtà ed è per questo sicuro di sé e altezzoso, sbrigativo e banale. Questa malattia della mente può attecchire in tutti, almeno in qualche comparto della conoscenza, ed è per questo che si deve sempre imporre un freno al personale orgoglio, pensando alla frase di Socrate che affermava: “l’unica conoscenza certa è di non saper nulla!.

Favria,  15.05.2013           Giorgio Cortese