Alziamo la testa!

Nel Bel Paese è avvenuto l’ennesimo ribaltone! Pensate che dopo lunghissimi otto anni, la classe inetta e parassita è stata delegittimata. Improvvisamente, perché adesso,  si sono accorti che il Porcellum è anticostituzionale! Complimenti! Le motivazioni saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici. Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali.”. Certo in se non è una notioziona, che nel Patrio Stivale aveva ancora un bricciolo di buon senso pensava da anni che questa legge, la 270/2005 non andava bene, con quelle liste di nominati e il premio di maggioranza molto generoso, 340! Le Camere, volenti o nolenti, saranno costrette a lavorare nel poco spazio di tempo che ha concesso loro la Corte prima della pubblicazione della sentenza. Come al solito, con le ferie o sotto Natale, vengono fatti i giochi più pericolosi. Proprio quando gli italiani saranno alle prese con l’IMU da pagare. Grazie ad un pugno di tenaci ostinati l’infamia di questa legge è stata abbattuta. Certo il Porcellum faceva  comodo ai partiti, togliendo a noi sudditi pantanosi il diritto di votare i nostri rappresentati. Vergogna, non sono mai riusciti a cambiarla! Ma adesso dovranno farlo eccome! Mercoledì  4 dicembre 2013, verrà ricordato come il giorno in cui gli italiani hanno la speranza di rialzare la testa, grazie a 27 galantuomini che ci hanno dimostrato che le vere RIVOLUZIONI si possono fare anche nella legalità senza avere sul palco i soliti noti demagoghi che costruiscono partiti come abiti a loro uso e consumo. In conclusione la decisione della Consulta, comunque la si valuti, è destinata a creare un certo scompiglio nei piani di quelle forze politiche interessate alle elezioni anticipate prima del semestre. Ma anche, spero che spinga i partiti in Parlamento a lavorare e a trovare un’intesa per una legge elettorale che possa, insieme, garantire la governabilità e una maggiore capacità di scelta degli eletti da parte di noi cittadini contribuenti

Favria, 12.12.2013                     Giorgio Cortese

 

Res gestae favriesi da boscaiolo o macellaio  a Bosio

Bosio è tipicamente piemontese di Asti, con ceppi anche a Genova,  in  Lombardia ed in provincia di Verona. Il cognome potrebbe derivare dai toponimi di Bosia, Beusia in piemontese è un comune di 186 abitanti della provincia di Cuneo. Bosio, Beuso in piemontese, , Bêuxo o Bêuzo in ligure che già nel già nel toponimo segnala il radicamento alla terra: Bosolus,  bosso, specie arborea a basso fusto Ma potrebbe derivare anche dal nome latino  Ambrosius, nome di origine greca dal significato di  immortale, oppureda un nome di origine germanica boswiese, saggio ed esperto. Potrebbe anche derivare dal soprannome germanico bòse, fiero, oppure e qui vista la diffusione del cognome con due toponimi in Piemonte forse è la tesi più accreditata, che  l’origine del cognome Bosio sia da  collegare alla modificazione fonetica del lemma latino boscus, originario dei boschi o boscaiolo, mediante un raccorciamento della parola stessa, procedimenti linguistico molto comune per molti cognomi che si  definisce ipocoristico che deriva da un verbo greco che significa in italiano,  chiamare con voce carezzevole o con diminutivi". Un’altra fonte fa risalire il cognome ad un  soprannome originato dal termine medioevale francese, di origini bretoni, bosser, macellaio, arrivanod in Italia da una  forma dialettale del francese  boucher, macellaio, indicando così probabilmente l'occupazione del capostipite e poi successivamente il termine originario  sempre per modificazione fonetica si è modificato nell’attuale cognome

Favria, 12.12.2013   Giorgio Cortese

 

Certe persone che conosco ora che sono entrate nel gregge è inutile che si mettano ad abbaiare,  ormai non gli resta  che scodinzolare al loro padrone!

13 Santa Lussia,  at conserva la vista. La pieuvra ‘ d Santa Lussia quaranta dì parìa!