IL Diavolo ed il Santo
Una volta, gli abitanti di Tiglietto, erano cattivi ed erano amici del diavolo che,
ogni notte passava accanto alle case, fregandosi le mani dalla gioia di poter portare
tanta gente all'inferno.
Un giorno arrivo' in paese un frate, tanto buono da essere ritenuto santo. Incomincio
a predicare, ma nessuno gli dava retta e, se chiedeva qualcosa da mangiare, gli
chiudevano la porta in faccia.
Il frate non perse mai la pazienza e non se ne andò.
Alla fine, con l'esempio e con la parola, riuscì a convertire gli abitanti
del paese che cambiarono vita.
Quando il buon frate si affacciava alla porta di una casa, tutti gli
davano una scodella di minestra o una fetta di pane e, più nessuno, diceva ai bambini di
tirargli dietro le pietre.
Chi naturalmente non era contento, era il diavolo, che si mordeva le unghie
dalla rabbia.
Un giorno, il frate stava salendo da Peagni a Tiglietto quando,
improvvisamente, si vide davanti il diavolo che gli urlo:«Proprio qui dovevi venire! Dal
momento che sei arrivato, e finita la mia fortuna! Fammi il piacere di andartene!»
Il frate senza scomporsi, gli rispose:«Non arrabbiarti: io ti posso aiutare!
Possiamo fare un patto! Come sai, ogni volta che il torrente Canaussa si ingrossa, porta
via il misero ponticello costruito dalla gente per poter raggiungere Crotto e poi scendere
a Pont, per poter comprare le provviste al mercato. Ebbene, se tu sei capace di costruire
un ponte, cosi alto che l'acqua non possa piu portarlo via, il primo che ci passera'
sopra sarà tuo. Sei d'accordo ?».
Il diavolo che non vedeva l'ora di recuperare almeno un'anima esclamo':«Domattina
trovati qui ed il ponte sarà pronto, ma tu dovrai mantenere la tua promessa!».
Il giorno dopo il frate, che aveva raccontato alla popolazione l'accordo fatto
con il diavolo, nascosto dietro ad una pietra,si leccava i baffi tutto contento.
Il frate spinse allora un vitellino che attraverso' il ponte saltellando.
A quel rumore, il diavolo scatto' come una molla per abbracciare il malcapitato e,
quando stava per buttargli le braccia al collo, vide che si trattava di un vitello.
Dalla rabbia, sollevava le zolle con gli zoccoli ed inizio' a disfare il
ponte ma il buon frate, svelto, lo asperse con acqua benedetta. Il diavolo
scappo' di corsa all'inferno facendo scintille al suo passare. Gli abitanti di
Tiglietto ebbero il loro ponte nuovo e robusto. Da allora furono tanto devoti da meritarsi
il soprannome di :"Reqiuem aeternam de Tiei".