La leggenda
di Gian Pidocchietto
e i Folletti del Vento del Colle del Nivolet
Un giorno, un contadino e una
contadina, di Ceresole, ebbero la gioia di mettere al mondo un figlio. La gioia era grande, ma il bambino, piccolo, piccolo, piccolo; cosė piccolo che lo chiamarono Gian Pidocchietto. Un giorno Gian Pidocchietto andō insieme alla mamma a portare al pascolo le mucche. Soltanto dietro casa, vicino all'orto, perché la mamma doveva badare anche al latte per le tome. |
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"Gian Pidocchietto"
disse la mamma "torno in casa, mi raccomando
fai buona guardia alle mucche". Era una bella
giornata di sole, ma il tempo in montagna č molto variabile, in particolare a Ceresole
perché in cielo abitano i Folletti del Vento del Colle di Nivolet. Questi, per far
dispetto agli uomini gonfiano le nuvole e poi le scaraventane una contro l'altra. Fu cosė
che due nuvolette di passaggio divennero due nuvoloni neri, neri e venne gių un bel
temporale Gian Pidocchietto, che era giudizioso, per non bagnarsi tutto si riparō sotto
un cavolo.
Bisogna aggiungere che questo temporale improvviso, disturbō non poco anche le mucche,
che avevano ancora una grande fame. Difatti per riempirsi pių in fretta la pancia
cominciarono a mangiare i cavoli.
E cosi, com'č come non č, Gian Pidocchietto finė nella pancia della mucca. Quando la
mamma, molto indaffarata intorno alle tome si rese conto che pioveva, corse subite fuori
per cercare Pidocchietto.
Ma cerca di qua, cerca di lā, Gian Pidocchietto non c'era pių.
"Sono qui, nella pancia della mucca"
ma la mamma ...non sentiva.
Si era fatto tardi e la mamma si mise a mungere le mucche. Fu cosė che Pidocchietto finė
nel secchio del latte al latte fu aggiunto il caglio e messo nella forma per le teme "Sono
qui, sono qui" ma la mamma non sentiva. Guardava fuori dalla
finestra e sperava di veder tornare Pidocchietto.
Le tome vennero messe in cantina; ogni sera la mamma ne tagliava una fetta per la cena.
"Prendi questa che č pių buona" diceva
Pėdocchietto. La mamma sentiva, ma non capiva, credeva fosse uno scherzo
dell'immaginazione, tanto aveva voglia di sentire la voce di Pidocchietto, tanto
desiderava il suo ritorno.
Una sera la mamma prese una fetta di toma da quella giusta. Potete immaginare quale fu la
gioia di quella mamma quando vide Gian Pidocchietto saltare fuori dalla tema. Fecero una
grande festa, invitarono tutti i vicini
E a mi, chi i sera dre l'us a man gnanca dat nā ciapa at prus.
Questa storia e` stata raccontata da Claudio
Zanotto Contino, Teatro delle trasmigrazioni, durante la sua permanenza a Ronco
Canavese avvenuta il 7-8 Agosto 1997,insieme con Geraldina la sommaire.