Piano di Azaria: Travolto a pochi passi dalla …salvezza (15 dicembre 2008 -  28 Marzo 2009)
Le ricerche da parte del soccorso alpino, dapprima di Valprato, ma ben presto di tutta la delegazione di Ivrea, erano iniziate fin dal primo mattino del 16 dicembre 2008, nonostante le condizioni di tempo a dir poco proibitive. Un primo sopralluogo presso la baita del Vernetti non aveva fornito grossi indizi utili al ritrovamento dello sfortunato botanico canavesano, da sempre amante della valle Soana. Di certo, aveva pernottato presso la baita di sua proprietà, sita presso il piano di Azaria e, presumibilmente aveva tentato di scendere fino alla frazione di Campiglia, dove il giorno precedente aveva parcheggiato l’automobile in prossimità del Grand Hotel. Le squadre dei cinofili accompagnate dai volontari del soccorso di Valprato, avevano ancora raggiunto quello stesso pomeriggio il luogo della valanga, dove le ricerche erano poi proseguite praticamente fino a notte. Inutilmente!
In seguito alla prima appassionata quanto fiduciosa ricerca compiuta, numerose altre squadre di volontari della delegazione di Ivrea e non solo, hanno ispezionato i vari fronti delle numerose e imponenti valanghe scese sia dal versante nord del torrente Campiglia, sia dal versante sud, più consistente e più esteso. Durante questi tre mesi, le ricerche erano poi proseguite ripetutamente, con le risorse dei volontari del CNSAS ma anche con altri mezzi resi disponibili dalla famiglia Vernetti.
Solo oggi, salendo sul sentiero che conduce al piano di Azaria, Dario Rigaldo operatore del Parco Nazionale del Gran paradiso ha potuto scorgere un bastoncino da neve che non aveva mai visto prima, collocato proprio in prossimità della slavina che scendendo dal vallone di San Besso aveva travolto larici e linea elettrica giù fino al torrente Campiglia.

Qualcun'altro avrebbe forse potuto pensare ad un bastoncino abbandonato da un escursionista domenicale ma l’esperienza e l'occhio vigile del guardaparco che da tempo precorre quella mulattiera di montagna, non gli ha concesso alcun dubbio.
Il contatto attraverso la radio, con i responsabili del PNGP e la caserma dei carabinieri di Ronco, ha permesso l'immediata organizzazione di una squadra del Soccorso Alpino di Valprato che ha raggiunto rapidamente il guardaparco sul luogo della slavina.
Il sito in prossimità del “bastoncino” è poi stato sondato dai volontari del CNSAS che hanno finalmente ritrovato il corpo del Vernetti ancora sepolto, nonostante l’enorme fusione degli ultimi giorni, sotto due metri di neve.
A pochi passi dalla …salvezza! Aveva infatti percorso ormai la parte più esposta e   pericolosa della grossa valanga che scendendo dal canalone che scende da San Besso aveva raggiunto la strada e sradicato anche i larici secolari. Ancora 20 metri e avrebbe raggiunto la mulattiera poco a valle del bivio che scendendo dal santuario di San Besso, conduce in pochi minuti alla frazione di Campiglia.
Clicca qui per visualizzare un breve filmato di una slavina di neve polverosa caduta al piano di Azaria il 16 dicembre durante le ricerche

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