L'ISTITUTO SAN GIUSEPPE

Era il 1942: guerra e miseria bussavano alla porta di tante case della Val Soana. Gli anziani, dopo una vita di duro lavoro, senza pensione, vivevano spesso in condizioni di estremo disagio .
Con gli uomini validi al fronte, molte famiglie si trovavano in situazioni precarie.
Per rispondere ai bisogni dei suoi parrocchiani, proprio in quell'anno, il parroco di Ronco,
Mons. Tommaso Barra, apriva l'Istituto San Giuseppe con 22 camere e la buona Caterina che preparava un piatto caldo per tutti.

Nel 1969, il parroco Don LorenzoBabando, poteva finalmente inaugurare la nuova Casa di Riposo per anziani ed invalidi, costruita con aiuti statali, ma anche con il contributo di tanti Valsoanesi residenti in Valle o emigrati per motividi lavoro.
La struttrua moderna ed efficiente, non solo poteva accogliere tante persone bisognose di assistenza ma dava una possibilita' di occupazione a circa 15 donne e ragazze, permettendo loro di continuare a vivere in Valle con le loro famiglie .

L'Isituto San Giuseppe come si presenta oggi (1999)

Dal 1969 sono passati 30 anni ed oggi, nel 1999, e` pronta una nuova ala della Casa di Riposo,costruita in base alla legislazione vigente, con studio medico , palestra di riabilitazione interno del tunnel di collegamento
e stanze confortevoli dotate di tutto il necessario per i non autosufficienti.
La sua denominazione precisa e` :
dal tunnel : veduta sul m.Rossin
Piano I ° : RAF (Residenza Sanitaria Flessibile per handicappati : Parigi 2
Piano II° : RA : Parigi 3. La parte preesistente della Casa di Riposo e` invece Parigi 1
nuovo S.Giuseppe: reception
Non deve sembrare strana la ricorrente denominazione di "Parigi" . Infatti una buona parte degli ospiti dell'Istituto San Giuseppe proviene proprio dalla capitale francese. camere al nuovo S.Giuseppe
Sono Valsoanesi che,emigrati all'estero per motivi di lavoro, scelgono di tornare al paese natio per trascorrervi gli ultimi anni della loro vita e per morire tra le loro montagne. studio medico
Attualmente la Casa di Riposo puo' ricevere 70 ospiti e da' lavoro a 25 persone, in maggioranza donne. Quest'ultimo aspetto e`molto importante in un ambiente montano, dove il problema angolo cottura
occupazionale e` drammatico e dove, intere generazioni sono state costrette ad emigrare per non morire di fame. Inoltre l'assistenza agli anziani, parecchi dei quali non autosufficienti, locale lavanderia
e`sicuramente un'opera altamente meritoria, considerando che si ospitano anche "poveri"della valle che hanno come unica risorsa la pensione minima o quella sociale. servizi normalizzati

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