PONT CANAVESE: per Ivrea si cambia a Cuorgne’

PONTPerIvreasicambiaaCuorgnè
( da IL RISVEGLIO POPOLARE del 2 ottobre 2014 )
PONT CANAVESE –  Se all’inizio la parola “razionalizzazione” applicata ai servizi pubblici sembrava sempre e comunque avere una valenza positiva sia dal punto di vista economico che per i cittadini-utenti, più passa il tempo e più essa mostra invece il suo lato oscuro e sovente penalizzante.
Prendiamo ad esempio la “riorganizzazione dei trasporti nell’area di Rivarolo” scattata lo scorso 15 settembre, con la conseguente “razionalizzazione di alcuni percorsi” degli autobus GTT, tra cui quello tra Pont Canavese ed Ivrea, molto frequentato dagli studenti presso le scuole superiori eporediesi.
In pratica in questo caso la “razionalizzazione” ha significato di fatto la soppressione della linea diretta dei pullman (peraltro attiva ormai da parecchi decenni) tra Pont Canavese ed Ivrea, con lo spostamento del “capolinea” a Cuorgnè.
Quindi, per chi arriva od intende proseguire verso Pont  (o la popolosa frazione Salto di Cuorgnè) proveniente o diretto verso Castellamonte od Ivrea, occorre dunque ogni volta scendere e cambiare autobus a Cuorgnè, con i disagi conseguenti soprattutto per le persone anziane.
Cosa ci sia di “razionale” nell’abbreviare il percorso di un autobus di meno di cinque chilometri su trenta complessivi, costringendo gli utenti a scomodi trasbordi e “coincidenze” con gli altri pullman, onestamente non riusciamo a comprenderlo.
Ma un’altra cosa invece salta agli occhi: ed è che il paese di Pont Canavese, un tempo importante porta d’ingresso alle valli Orco e Soana, oggi conta sempre di meno nelle strategie degli uffici torinesi in cui vengono assunte le decisioni che lo riguardano.
E, insieme a Pont, assai poco considerata appare quindi l’intera comunità valligiana di cui il paese di fondovalle è (o quantomeno dovrebbe essere) capofila e principale protagonista, la quale viene invece sempre più messa ai margini anche perché, almeno dal punto di vista demografico, risulta essere sempre più esigua.
Vivere in montagna, ma anche ai piedi di essa, è da sempre stato difficile e scomodo: ma, dallo scorso 15 settembre, per pontesi e valligiani lo è sicuramente diventato ancora un poco di più.

Marino  Pasqualone