Pont: LA GIORNATA DEL C.A.E. (Centro Aiuti per l’Etiopia) di Marino Pasqualone

LA GIORNATA DEL C.A.E. (Centro Aiuti per l’Etiopia)
L’ASSOCIAZIONE PROMUOVE LE ADOZIONI A DISTANZA DEI BAMBINI AFRICANI
(da  IL RISVEGLIO POPOLARE del 18 dicembre 2014)
PONT CANAVESE – Si è tenuta lo scorso lunedì 8 dicembre a Pont, presso la parrocchia di San Costanzo, la giornata del C.A.E. (Centro Aiuti per l’Etiopia),  associazione nata nel 1983 che, oltre che occuparsi di progetti di cooperazione e sviluppo a favore dei poveri dell’Etiopia,  promuove le adozioni a distanza a favore dei bambini etiopi.

L’associazione opera da quasi 30 anni in Etiopia, Eritrea e Sudan in collaborazione con diversi ordini religiosi tra i quali l’Ordine Minore dei Frati Cappuccini, le Suore Orsoline, le Suore Francescane, le Suore di S.Anna ed altri, in progetti di cooperazione e di aiuto alla popolazione, quali la costruzione di ospedali, scuole, case di accoglienza per i poveri, orfanotrofi, pozzi e in numerosissime altre opere di aiuto e sostegno alla popolazione in difficoltà.

Nel corso di questi anni, con l’aiuto di tanti benefattori, sono stati realizzati  più di 70 centri di accoglienza, costruito asili, scuole, ambulatori, mense ed avviato progetti per il rilancio dell’agricoltura e progetti sanitari.

 “In Etiopia collaboriamo con i frati cappuccini, numerose diocesi locali ed altre confraternite religiose dislocate in tutto il territorio – spiega la pontese Rosanna Perono, volontaria del Centro Aiuti per l’Etiopia –   ed attraverso il loro aiuto e ai sussidi delle adozioni a distanza distribuiamo un pasto al giorno a circa 36.000 bambini indigenti”.

Ed è proprio Rosanna, che da un paio d’anni ha adottato una bambina etiope di nome Selamawit, a descrivere le condizioni in cui vivono (ma sarebbe forse più corretto dire sopravvivono) tanti, troppi, bambini in Etiopia, toccata con mano e vista con i propri occhi durante i viaggi compiuti nel paese africano in vista dell’adozione di uno di essi.

“ Mamme che fanno la fila fuori dalle missioni,  implorando di aiutare anche i loro figli, dicendo : “Non lasciate morire i nostri bambini” – racconta Rosanna – Quando il cibo non è sufficiente per sfamare tutta la famiglia, le mamme sono costrette a dare quel poco che hanno ad un unico figlio, a discapito degli altri bambini che si spengono giorno dopo giorno”.

Ed è proprio per cercare di fare qualcosa per alleviare, anche soltanto in minima parte, questo vero e proprio dramma di cui poco o nulla si parla in televisione o si legge sui giornali, che Rosanna e suo marito Enzo, insieme ad altre coppie del Canavese che hanno anch’esse adottato una bambina etiope, hanno lanciato l’iniziativa della giornata CAE, grazie anche alla sensibilità  dei vari parroci delle nostre vallate che fin dal 2010 li ospitano nelle Messe festive per promuovere le adozioni a distanza.

“ E’ infatti ormai consolidata, grazie al pievano  Don Aldo Vallero, la “Giornata Centro Aiuti per L’Etiopia a Pont” – spiega ancora Rosanna Perono – organizzata con la testimonianza durante le Messe sia di S. Costanzo che di S. Francesco, e pure a  Santa Maria con il vivace spirito di padre Franco, e poi con l’allestimento del banchetto con prodotti etiopi nel mercatino natalizio del paese. E’ bellissimo vedere per un giorno Pont invasa dai bambini etiopi, Don Aldo che abbraccia i nostri piccoli sull’altare, i pontesi che ormai sono presenti in moltissime famiglie etiopi come “genitori  a distanza”, che acquistano caffè, the e magliette, che si informano se il progetto dell’ospedale di Soddo sta procedendo, se c’è bisogno di materiale specifico”.

E oltre a Pont e Sparone i volontari locali del CAE si sono recati in passato anche nelle chiese di Cuorgnè, Salto , Priacco, Spineto, Bairo, Campo e Muriaglio, Ozegna, S. Anna di Castellamonte. San Martino e poi ancora in tante parrocchie della valle Sacra: tutte iniziative soprattutto mirate a sensibilizzare le adozioni a distanza, un piccolo gesto d’amore con il quale è realmente possibile salvare una giovane vita.

“In questi anni  il nostro piccolo gruppo ha raccolto circa 14.000 euro e sottoscritto 170 sostegni a distanza – racconta ancora Rosanna – e vi assicuro che tutto il denaro che viene raccolto tramite le adozioni a distanza, le offerte, la vendita dei calendari arriva ai bambini e alla popolazione etiope: lo abbiamo visto con i nostri occhi, anche  perché la nostra associazione ha spese di gestione bassissime in quanto è in gran parte composta da volontari”.

“ Quindi vi chiedo, famiglie pontesi, per Natale compriamoci un regalo in meno e diamo una mano a questi bambini e alle loro famiglie – è stato l’appello lanciato da Rosanna Perono e dagli altri volontari locali del CAE nel corso della giornata di lunedì 8 dicembre a Pont – Per adottare un bambino a distanza bastano 15 euro al mese, 50 centesimi al giorno, che dedotti dalle tasse diventano quaranta. Per molti di noi 50 centesimi sono poca cosa, anche in questo momento di difficoltà, il più delle volte è una piccola rinuncia. Per un bambino etiope sono la vita! Cinquanta centesimi al giorno sono sufficienti per garantirgli le cure mediche di base e un pasto al giorno. A loro bastano le nostre briciole per sopravvivere, non ci chiedono altro”.

 

                                                                                             Marino  Pasqualone