Pont: un consiglio comunale tra batti e ribatti a cura di Marino Pasqualone

Presentato il nuovo assessore esterno Marisa Satta

(da IL RISVEGLIO POPOLARE del 9 settembre 2021 )
PONT CANAVESE – “Voglio ringraziarvi per la vostra scelta, sono molto onorata di entrare a far parte del vostro gruppo e mi impegnerò al massimo nel lavorare per il paese”: con queste parole ha esordito in consiglio comunale lo scorso 1° settembre Marisa Satta, da poche settimane nominata quale nuovo assessore “esterno” al consiglio stesso dal sindaco Bruno Riva, con deleghe ai servizi socio-sanitari, rapporti con l’Asl e politiche sociali.
La Satta prende il posto in Giunta lasciato vacante dopo le polemiche dimissioni dalla carica di assessore di Eugenio Reinaudo, che ha lasciato pure la maggioranza ed ora siede sui banchi dell’opposizione: le altre deleghe in precedenza affidate a Reinaudo sono andate al vicesindaco Massimo Motto (illuminazione pubblica) o tornate nella disponibilità del sindaco Riva (Protezione civile e cimitero).
Ma, dopo un inizio tranquillo legato ai soli tre punti all’ordine del giorno, è stata la “coda” della riunione consigliare ad accendere roventi polemiche ed un infinito batti e ribatti tra la maggioranza e l’opposizione guidata da Sandra Bonatto Revello.
Ad accendere i “fuochi d’artificio” dialettici è stata una lettera aperta del consigliere di maggioranza Andrea Perino, che, lontano da Pont per ragioni di lavoro, era comunque presente al consiglio comunale in collegamento da remoto.
Proprio per questo ha chiesto ed ottenuto che a leggere la sua missiva fosse, in aula, il vicensindaco Motto: “Le persone presenti in quest’aula hanno sempre dichiarato, giustamente, che l’interesse principale è “il bene di Pont”. La stessa minoranza ha dichiarato più volte che lavora e lavorerà per il bene del paese – ha iniziato la sua “riflessione” Perino – Dall’inizio del nostro mandato, ottobre 2020, abbiamo ricevuto 23 interrogazioni, compresa una nella quale si chiedevano chiarimenti sull’utilizzo della fascia del sindaco da parte di un nostro consigliere. Inoltre, abbiamo sempre e solo ricevuto critiche e attacchi sul nostro operato senza aver mai ricevuto delle proposte costruttive. Da una minoranza a cui non manca esperienza, ci aspettavamo un comportamento più maturo e costruttivo, il comportamento adottato fino ad oggi non credo sia in linea con quanto dichiarato “per il bene del paese”. Questo comportamento lede noi in primis, ma soprattutto nuoce al bene del paese perché non porta alcun risultato, se non quello di fare mero ostruzionismo e far perdere tempo a tutti. Spero onestamente che il vostro atteggiamento cambi e che “per il bene di Pont” non sia solo uno slogan, come è stato fino ad ora, ma che inizi ad avere il suo vero significato e lo si dimostri.”
Poi il consigliere Andrea Perino è passato a commentare le dimissioni da assessore e l’uscita dalla maggioranza di Eugenio Reinaudo: “Come dichiarato da Eugenio nel discorso delle sue dimissioni: “Resterò nell’assise come consigliere di minoranza per non abbandonare la nave su cui i cittadini con il loro voto e fiducia mi hanno fatto salire”. Vorrei solo ricordare che i cittadini che ti hanno votato, oltre a credere nella tua persona, probabilmente credevano nel gruppo e soprattutto nel programma elettorale – ha sottolineato Perino – Considerando che hai deciso di abbandonare sia il gruppo che il programma credo che restare in consiglio non sia in linea con quanto dichiarato, perché non rappresenti più quello per cui l’elettorato ti ha votato. Con la scelta che hai fatto sarebbe più coerente lasciare il posto in consiglio a qualcuno che intende portare avanti il progetto per cui ha ricevuto i voti e la fiducia”.
Il consigliere di maggioranza ha poi chiesto che la replica alle sue parole lette in consiglio fosse rimandata alla prossima occasione in cui sarebbe stato fisicamente presente in aula, stante la difficoltà di poter sostenere da remoto una discussione comprensibile ai cittadini, richiesta accolta in pieno dall’ex-assessore Eugenio Reinaudo ma non molto ben metabolizzata dalla capogruppo di minoranza Sandra Bonatto Revello e soprattutto dall’ex-sindaco Paolo Coppo, il quale ha evidenziato l’anomalia di un amministratore in “smart working” che, a suo parere, avrebbe potuto tranquillamente aspettare di essere presente in consiglio comunale per sollevare le problematiche evidenziate nella sua lettera, chiedendo inoltre a Perino ed alla maggioranza, come già fatto più volte in precedenza, di pubblicare sul sito facebook del Comune il testo delle interrogazioni presentate dalla minoranza e le relative risposte dell’amministrazione comunale.
Ma ad accendere ulteriormente il dibattito, rendendolo particolarmente aspro e spigoloso, è stata l’ultima parte della memoria scritta del consigliere Perino, che ha risollevato la questione delle dimissioni “etiche” del sindaco di Pont Bruno Riva richieste a luglio dall’opposizione (e respinte dalla maggioranza); riguardanti, per quanto è dato di sapere, questioni legate a presunte irregolarità su alcuni beni ereditati negli anni passati dallo stesso primo cittadino, che sarebbero però state oggetto di accertamenti da parte del Comune solo dalla primavera dell’anno scorso: “Caso vuole, proprio a maggio 2020, quando in paese si è iniziato a sapere che Bruno Riva si sarebbe candidato a sindaco con una sua lista – ha evidenziato Andrea Perino – Sarà proprio un caso che questi due fatti coincidano? Nei quindici anni precedenti come mai non vi siete mai accorti di nulla? Siamo proprio sicuri che vogliamo parlare di etica?”.
Quest’ultimo accenno ha offerto l’occasione a Paolo Coppo di chiedere nuovamente al sindaco Riva di sciogliere la riserva legata alla “privacy” sull’argomento, e di pubblicare integralmente all’albo pretorio on-line il testo dei documenti presentati a corredo della richiesta di dimissioni del sindaco, dibattuta in aula lo scorso mese di luglio.
Ma, su questo, il sindaco Riva ha fatto notare che tali documenti erano peraltro già stati resi noti tramite social in un gruppo facebook, e si è detto contrario a parlarne pubblicamente perché sono fatti che riguardano non la sua privacy personale ma quella della sua famiglia, e per i quali si è già attivato per regolarizzare eventuali anomalie pregresse che dovessero emergere.
Ultimo argomento trattato in consiglio è poi stato quello del colorato “restyling” della viale alberato della “lea”, sul quale la minoranza ha chiesto lumi sull’esistenza di un eventuale “progetto”: progetto che non c’era, ma, come hanno spiegato il sindaco ed alcuni consiglieri, si è trattato semplicemente di un’opera di necessaria pulizia dell’area che, strada facendo e grazie anche alle proposte dei cantonieri comunali, ha poi assunto una valenza diversa, legando i colori delle panchine e della scalinata alla sensibilizzazione su importanti tematiche di valore sociale. Marino Pasqualone
nella foto allegata il consigliere Andrea Perino