Ribordone: ripristinata la segnaletica per la “casaforte di Tirolo” a cura di Marino Pasqualone

Intervento dell’associazione Canavesana Casaforti e sottosezione CAI di Sparone

(da IL RISVEGLIO POPOLARE del 9 giugno 2021)

RIBORDONE – Una buona notizia per chi ha ancora a cuore il patrimonio storico, sia culturale che architettonico, delle valli canavesane del Gran Paradiso, arriva dalle montagne della media valle dell’Orco, con il ripristino e la recente segnatura del sentiero che, dalla frazione Bosco di Locana, sale ripido ai quasi mille e trecento metri della borgata di Ribordone, da tempo abbandonata, di Tirolo Superiore.
In questo villaggio alpino, situato quasi al culmine della dorsale che separa la valle dell’Orco da quella di Ribordone (e non lontano dalla ben più nota casaforte di Re Arduino di Pertica), è presente una casaforte di pregevole fattura, anche se raggiungerlo, sia dal fondovalle di Locana che dal capoluogo di Ribordone, era ormai diventato da tempo tutt’altro che agevole.
A tale proposito negli anni passati l’Associazione Canavesana Caseforti si era fatta promotrice dell’individuazione del percorso, le cui tracce erano ormai per la gran parte smarrite, che dalla frazione Bosco di Locana saliva alle borgate Petitta, Piscinna e quindi Tirolo inferiore, di mezzo e Superiore, dove appunto è presente la casaforte.
Una ricerca che si era presentata tutt’altro che facile, per il gran numero di alberi che si erano abbattuti nel frattempo sul sentiero e per la fitta vegetazione di ginestre che in alcuni punti l’aveva del tutto cancellato.
Dopo una prima segnatura provvisoria del percorso, nel corso dell’anno 2020 interveniva l’Unione Montana Gran Paradiso affidando l’incarico di taglio e rimozione delle piante cadute sul sentiero ad una ditta specializzata, rendendolo così nuovamente fruibile agli escursionisti.
Nelle scorse settimane, grazie all’opera congiunta dell’Associazione Canavesana Caseforti e della Sottosezione di Sparone del Club Alpino Italiano, è stata effettuata la segnatura del sentiero con le tacche bianche e rosse: “Il sentiero ora è perfettamente percorribile – fanno sapere dalle due associazioni – grazie alla segnatura con vernice ed anche all’ausilio di cartelli direzionali e di localizzazione delle borgate”.
Un altro angolo della montagna valligiana che riemerge dunque dall’oblio e dall’indifferenza in cui era precipitato, e che ci parla di un mondo alpino di cui sempre più rischiamo di perdere anche la memoria.
Marino Pasqualone