RONCO: «Terreno troppo caro» La minoranza contesta

RONCO Seduta fiume, durata oltre tre ore, per discutere un solo punto all’ordine del giorno, quella del consiglio comunale di lunedì sera. Ad intrattenere ad oltranza i consiglieri i 78 emendamenti, presentati dal consigliere del gruppo di minoranza Alleanza di centro, Giuseppe Colace, ad una deliberazione sottoposta dalla giunta al parere del Consiglio, riguardante l’ acquisto di un terreno. Per la prima volta, probabilmente, nella storia del Comune di Ronco si è assistito ad un’azione di ostruzionismo simile a quelle che avvengono in Parlamento, con puntuale lettura, discussione e votazione di ognuno dei 78 emendamenti. A questi, inoltre, Colace ha aggiunto una proposta di deliberazione abrogativa che è stata messa ai voti (e respinta dalla maggioranza) alla fine della seduta. Oggetto di tanto accanimento, la deliberazione con la quale viene stabilito l’acquisto di un terreno di proprietà privata,sito nel capoluogo, su cui l’amministrazione comunale intende costruire una struttura ricettiva, finanziata con finanziamento del fondo per i Comuni confinanti con le Regioni a Statuto speciale.
Ottanta mila euro è quanto sborserà il Comune per acquistare il terreno, cifra giudicata spropositata dal consigliere di minoranza, il quale ha condotto durante tutta la seduta una tenace battaglia a colpi di emendamenti nel tentativo, come ha più volte ripetuto, di far riflettere il Consiglio e di convincerlo ad esprimere un parere contrario all’acquisto. «Si tratta di un costo elevato che non corrisponde alle attuali valutazioni del mercato immobiliare in valle, notoriamente in stallo, e che drena risorse indispensabili all’erogazione di nuovi servizi per i cittadini – ha detto Colace -. Inoltre, mentre viviamo momenti di incertezza sul futuro della situazione delle finanze comunali, si impegnano risorse per un’opera di discutibile utilità, considerato che in valle esistono strutture che potrebbero essere recuperate».
Colace, inoltre, ha fatto presente più volte come la giunta si sia arrogata diritti non suoi, ma del consiglio comunale, dando mandato al sindaco di fare l’atto rogatorio con il notaio, e questo prima ancora che il Consiglio approvasse l’acquisto. Osservazioni e accuse che il sindaco, Danilo Crosasso, ha respinto confermando la volontà di procedere con l’acquisto e la realizzazione della struttura.
A votare contro l’acquisizione del terreno è stato, oltre a Colace, anche Diego Bianchi dell’altro gruppo di opposizione, Insieme per la montagna. «Il prezzo di acquisto mi sembra troppo alto, di certo non adeguato per un terreno libero – ha dichiarato Bianchi -. Altra considerazione: il progetto per un altro chalet non è inserito in un programma coerente e condiviso di sviluppo del turismo a lungo termine, programma che ad oggi non è mai esistito. Prima di costruire di nuovo forse si potrebbe ragionare sul patrimonio edilizio esistente, anche incoraggiando le ristrutturazioni private, per creare posti letto, di lavoro e partecipazione. E rispettando il paesaggio». Ornella De Paoli