San Besso, dov’è la festa?

Oggi giornata fredda ma bella. Da Campiglia si vedevano salire, già dalla mattina presto dei nutriti

gruppi di fedeli e appassionati della montagna, con l’obiettivo di raggiungere il Santuario di San Besso, in alta Valle Soana, in occasione della festa invernale del santo. La messa è stata celebrata da Don Gian Paolo Bretti, con la presenza di un paio di altri sacerdoti (tra cui don Gianpiero Valerio) e del Diacono Massimo Pignocco. Alla fine gli amici di San Besso hanno preparato per tutti una deliziosa polenta. Tra i fedeli saliti abbiamo anche visto qualche rapprsentante della comunità di Cogne. Anita rappresentava i coscritti della Valle Soana. Il tutto è stato allietato dalla fisarmonica di Marco Picchiottino.

Ma dov’era la festa?

Ce lo ha spiegato Don Gian Paolo durante l’omelia.
Era una giornata di festa (tant’è che anche se siamo in un periodo di Avvento abbiamo cantato il GLORIA) perchè San Besso, dopo 2000 anni richiama ancora le persone a salire al Santuario e a festeggiare con lui la Gloria del Signore.
San Besso era un soldato, che ha scelto di covertirsi al cristianesimo e di annunciare un piccolo libretto chiamato Vangelo. Questa sua scelta gli ha cambiato la vita e ha fatto sì che ancora oggi dopo 2000 anni ci sia della gente che parte un giorno della settimana, sale con il freddo (e con un sole stupendo e un panorama fantastico) per pregare San Besso e con lui il Padreterno.
Pregare per la propria famiglia, per il lavoro, per la salute, per la Valle. Perchè quel seme che ha gettato il soldato della Legione Tebea ha fatto frutto e continua a farlo. Se non si fosse convertito oggi di sicuro ce ne saremo stati tutti a casa. Se non si fosse convertito non ci avrebbe fatto pregare insieme, non avrebbe seminato in noi quel seme di fede, che ci ha fatto salire.

San Besso ha fatto questo in noi: è qui la festa!!!