Servino, “lo Grand Betum”: monumento storico o rudere?

Per un amante della valle Soana, risalire il vallone che da Ronco Canavese conduce alla frazione di Servino e Fontana, specie in questa stagione, già non mette allegria per lo stato di abbandono in cui si trovano le due frazioni delle terre alte.
Per fortuna la frazione di Servino mostra ancora qualche segno di vitalità, grazie all’attaccamento appassionato di poche famiglie, radicate al territorio, anche in funzione delle loro origini.
Fontana, collocata più a monte, purtroppo si presenta ancora peggio, anche se collegata alla frazione di Servino ma solo in merito della fornitura idrica che avviene attraverso un lungo tubo mantenuto sospeso in mezzo alla vallone che divide i due nuclei alpini.
A Servino, (metri 1494) non si può fare a meno di osservare la caratteristica chiesetta dedicata a Santa Margherita con la base a forma di “prua” di una nave, riccamente decorata e priva di campanile. In realtà, il campanile si trova un centinaio di metri più a monte e fu volutamente collocato nella parte superiore della frazione affinché potesse essere udito anche dai fedeli della frazione Fontana. Altra curiosità di Servino è il “cambrin dli a’hpeuis” ovvero la camera degli sposi.
Tra leggenda e realtà si narra che in passato, questo piccolissimo rascard in legno fosse riservato all’intimità degli sposi durante la prima notte di matrimonio. Certo, il piccolo “rascard”, non è più indispensabile per questa funzione ai giorni nostri ma resta pur sempre assai penoso vederlo andare in rovina!
Ora, prima di rientrare a casa, se proprio “volete farvi del male”, volendo ancora fare un tuffo nel passato “remoto”, consiglio un’ultima visita al monumento storico più importante e altrettanto abbandonato della valle Soana: “lo Grand Betum”.
Scendendo, dopo le ultime case di Servino, attraversato un ponticello, si giunge su un declivio prativo a quota di circa m 1460: la casa-forte in località Tor.
La casa forte di epoca medievale, costruita su un enorme masso con ardite tecniche costruttive, resiste alle intemperie del tempo e alla incuria degli uomini da parecchi secoli ma non per altri … secoli ancora! Sarebbe meraviglioso che la sensibilità degli umani portasse al recupero, anche parziale, di questo prezioso monumento in progressiva mutazione a “RUDERE”!P_20190310_120558 [1280x768_100]“lo Grand Betum” in località TOR a m.1460