Sparone: Ims, in bilico 341 posti. Via a procedura d’affitto

Incontro in Confindustria a Ivrea tra i sindacati e vertici aziendali Fabrizio Bellino, segretario Fiom Canavese: «La situazione è preoccupante»  tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli

SPARONE. Con la ripresa del lavoro lo scorso 7 gennaio, dopo la pausa di fine anno, per i 341 dipendenti della Ims, Industria meccanica sparonese (ex Ceresa) inizia un periodo di transizione. L’incontro avvenuto ieri, martedì, a Ivrea, nella sede di Confindustria, tra sindacati,vertici aziendali e responsabili di Tiberina, gruppo italiano intenzionato a rilevare l’azienda, non ha portato ancora ad un accordo definitivo. Nei prossimi giorni previste assemblee dei lavoratori negli stabilimenti della Ims di Sparone e di Druento e in quello della Itl a Leinì, in vista del nuovo incontro tra le parti programmato per il prossimo martedì 20, durante il quale saranno perfezionati alcuni aspetti dell’operazione prevista dal gruppo metalmeccanico Tiberina che ha sede a Perugia e 1.600 dipendenti in tutta Italia. «La situazione è molto preoccupante e tesa, poiché le condizioni finanziarie dell’ Ims continuano a peggiorare – afferma il segretario della Fiom Canavese Fabrizio Bellino -. Preoccupa anche il fatto che si passi attraverso una procedura di affitto di ramo d’azienda, previsto per un massimo di 36 mesi. Ne parleremo con i lavoratori in assemblea, è necessario mettere dei paletti, capire quali ammortizzatori sociali saranno utilizzati, discutere alcune parti delle liberatorie che i dipendenti dovrebbero sottoscrivere. Il 20 gennaio si dovrebbe trovare una soluzione, ma si dovrà garantire l’occupazione per tutti i 341 lavoratori e il permanere sul territorio dei siti produttivi». La pesante crisi economica in cui versa l’industria sparonese era stata portata alla ribalta in novembre dagli scioperi dei lavoratori. Poi, si era fatto avanti, appunto, il gruppo Tiberina di Perugia con la proposta perfezionata ieri, che vede l’entrata in scena di una NewCo, la società Mtd creata appositamente dal gruppo per mandare in porto l’operazione che, però, non prevede l’acquisizione diretta dell’Ims,bensì l’affitto da parte di Mtd di un ramo d’azienda comprendente 250 dei 341 lavoratori. Dei restanti, 75 dovrebbero passare alla Itl di Leinì,azienda facente capo come la stessa Ims all’imprenditore Gerolamo Pepe, mentre 16 tra dirigenti e impiegati amministrativi rimarrebbero all’industria sparonese, per la quale dovrebbe esser poi avviata la procedura di concordato preventivo onde evitare il fallimento. Insomma, un’operazione complessa per salvare un’ industria che, nonostante le attuali difficoltà finanziarie,ha tuttora notevoli potenzialità produttive: la Ims, infatti, ha importanti commesse dalla Fiat, o meglio da Fca (in particolare produce componenti per la Maserati) e Cnh industrial – Iveco.

Ornella De Paoli