La leggenda della Barma

...lasciando alle spalle Boschietto, si può scendere lungo il secondo sentiero che porta alla frazione Tressi. A circa metà strada si incontra una località detta La Barma", per il suo aspetto di grotta naturale. Qui c'è un bellissimo pilone votivo,costruito sulla roccia e ristrutturato nel 1967 dagli abitanti di Boschietto e Boschiettiera.

Una leggenda narra che, proprio in questo luogo, tre fratelli avessero impiantato una piccola officina dove fondevano l'oro. Avevano scavato una galleria con l'entrata verso il torrente, galleria veramente esistente: purtroppo in seguito alle alluvioni l'imbocco è crollato. Si dice che arrivasse sino alla frazione Pezzetto, dove aveva l'uscita. I tre fratelli iniziarono a fondere il minerale utilizzando stampi uguali a quelli usati nelle zecche reali: erano dei falsari veri e propri, e si arricchirono in breve tempo. Vista la diffusione delle monete false, le autorità indagarono sulla loro provenienza e inviarono sul posto un intero reggimento di fanti. I tre fratelli furono arrestati e portati nelle carceri di Torino. Condannati all'impiccagione, il giorno in cui salirono al patibolo uno di essi volle indicare il luogo dove era nascosto il loro tesoro ed esclamò. "Ô i ete carcun dla vallurca? Li borc i sont poi sot a la barma del Trasi". (C'è qualcuno del Vallone di Forzo? I soldi sono poi sotto alla barma del Trasi). Finora, però, nessuno li ha mai trovati. Maria Rastello dice che alcuni segni relativi alla miniera si vedono su una pietra a "Nazas", ma nessuno è riuscito a decifrarli. La fotografia di questa roccia è stata studiata perfino in Svizzera, ma anche qui con scarsi risultati. Secondo altri la pianta della miniera è quella che si vede incisa su una pietra che si trova davanti a una casa di Tressi.

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