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Lavinetta - 3016 metri
(Alpi Graie - Gruppo Gran Paradiso -
Sottogruppo Ondezzana-Séngie-Lavina)

a cura di Adriano BOGGIO e Livio ENRIETTO

veduta invernale sulla parete sud della torre di Lavina e Lavinetta
(foto di Livio Enrietto)

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Una nuova via di arrampicata su roccia, chiamata "M arbea" è stata aperta nell'estate 1999 da Adriano Boggio e Livio Enrietto sulla parete sud della Lavinetta.
La Lavinetta è una montagna, situata a sinistra della Torre di Lavina m 3308, dall'elegante forma  di piramide, che si eleva isolata dai monti circostanti ed è visibile e individuabile anche dalla pianura torinese.Questo gruppo di montagne, tempo addietro, era molto noto e frequentato dagli alpinisti, soprattutto locali  al punto da sentire la necessità di erigere un rifugio alla Muanda: il Rifugio di Forzo.Detto rifugio venne distrutto durante la seconda guerra mondiale e successivamente sostituito con due bivacchi: uno alla Lavinetta, il Bivacco Pier Mario Davito m 2360 nel Vallone di Lavina e l'altro sotto il Colle di Ciardoney, il Bivacco Gino Revelli m 2610 al Pian delle Mule.

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parete sud della Lavinetta

Oggi queste montagne, con l'evoluzione dell'alpinismo, sono state dimenticate per dare spazio a nuovi itinerari e terreni d'azione, senz'altro più alla moda e più consoni alle tendenze dell'alpinismo moderno.
Per un rilancio di queste montagne si è quindi pensato di tracciare una nuova via in stile classico-moderno alla cima Lavinetta.
Si consiglia l'ascensione in due giorni, bivaccando al Davito.

Accesso
Dal Molino di Forzo seguire l'itinerario per il Bivacco Davito-Colle di Bardoney (circa 3 ore).
Dal Bivacco Davito seguire la traccia di sentiero che sale al Colle di Bardoney. Dopo circa un'ora di cammino, in prossimità di un pianoro roccioso piegare a destra, passare a fianco della parete sud della Torretta (molto bella a vedersi) e dell'omonimo colle. A questo punto è facilmente individuabile la parete della Lavinetta (circa ore 1,45 dal bivacco).

Lo sviluppo della via è di circa 270 metri con difficoltà fino al 6a. Tutte le soste sono attrezzate con due spits da 10 mm; la via prevede 7 tiri, di cui i primi 4 sono completamente chiodati con spits mentre gli ultimi 3 sono da integrare con chiodi a lama e friends medi.
L'attacco è al centro della parete sud, a cui si arriva risalendo un cono di sfasciume fino ad un ometto in pietra. La via è individuabile tramite il primo chiodo con cordino visibile dalla base.

Descrizione dei tiri
:
1°  metri 35 , difficoltà 5°+ (obbligatorio)
2°  metri 40 , difficoltà 6a  (obbligatorio)
3°  metri 25 , difficoltà 6a+ (obbligatorio)
4°  metri 30 , difficoltà 6a+ (obbligatorio)
5°  metri 45 , difficoltà   (obbligatorio)
6°  metri 50 , difficoltà 5+ (obbligatorio)
7°  metri 45 , difficoltà
(obbligatorio)

Arrivati alla sosta del 7° tiro, si può proseguire verso la cima della Torre di Lavina,   per la cresta sud-ovest con difficoltà'  di III/IV (metri 300) oppure scendere in doppia

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