trekking degli alpeggi : descrizione dell' itinerario
L'itinerario
qui descritto per quanto preveda la partenza e l'arrivo a Campiglia, potrebbe essere
compiuto anche in senso contrario oppure, disponendo di due automezzi concludersi
semplicemente a Piamprato dopo la discesa dalla Marmotta .
Sebbene possa essere intrapreso durante tutta la stagione estiva, sarebbe
consigliabile compierlo nel periodo che va dalla meta' Luglio fino alla meta' di
Agosto, allorche' tutti i margari siano ormai saliti nei "tramut"
superiori con le loro mandrie.
Il tempo necessario per portare a
termine questo trekkking puo' variare da un minimo di tre giorni fino ad una settimana a
seconda dell'allenamento e degli interessi dell' escursionista.
Trattandosi di un percorso prevalentemente all'interno
del Parco Nazionale del Gran Paradiso (resta fuori
dai confini del PNGP soltanto l'area posta sulla sinistra orografica del Rio della Reale,
torrente che scendendo dal colle Larissa passa a Piamprato,originando poi il Rio
Piamprato e successivamente il torrente Soana stesso), richiede particolare rispetto per
l'ambiente ed osservanza delle norme previste dallo Statuto del PNGP stesso.
A tale proposito si ricorda che il pernottamento
con eventuali tende e' consentito solo dal tramonto fino all'alba, previa comunicazione
telefonica al Caposervizio del PNGP di Ronco Canavese telefono n. 87433 .
Telefonando al predetto numero telefonico, sara' anche possibile lasciare il proprio
messaggio nella segreteria telefonica attiva 24 ore su 24.
Inoltre, presso alcuni alpeggi presenti all'interno del percorso, si potra'
eventualmente pernottare, previo accordo con i margari presenti in loco.
La documentazione
cartografica minima usata per questo trekking,consiste in una carta
geografica avente scala almeno di 1/50000.
Per documentare questo percorso ci siamo avvalsi della carta "gruppo del Gran Paradiso" edita da Enrico di Ivrea la quale
presenta un errore circa il confine del PNGP, il quale,come già anticipato sopra, viene
delimitato dalle acque del Rio della Reale.
Altrettanto valida potra' essere la carta "Ivrea Biella e bassa Valle
d'Aosta" edita dal Istituto Geografico Centrale.
Utile complemento , specie in caso di nebbia, potranno essere una bussola, un
altimetro ed una carta maggiormente dettagliata (1/25000 IGM : Foglio n. Valprato
Soana/Valchiusella).
Un minimo di pronto soccorso,qualche cerotto anche solo per alleviare eventuali
vesciche ai piedi doloranti, siero antivipera eventuale, potrebbero rivelarsi utili...
Un' ultima raccomandazione: conviene sempre informare circa
la destinazione intrapresa,non solo i familiari a casa, ma anche i margari che si
incontrano lungo il percorso.
Questa informazione, potrebbe forse salvarvi la vita e comunque facilitare
enormemente il compito agli eventuali soccorritori.
Descrizione dell'itinerario:
Da Campiglia si prosegue lungo la strada
sterrata, chiusa al traffico, che costeggia il torrente. Dopo circa 1,5 km si incontra il
bivio con il sentiero che sale al santuario di San Besso e che verrà percorso al ritorno.
Si continua invece sulla stradina e si attraversa per intero la bella Piana d'Azzaria
(Alpe Azzaria quota 1575) . Qui, ci si potrebbe concedere la prima tappa presso "il Nino d'l Abate". Rifocillati ,proseguire ed
arrivati al fondo della piana, si abbandona la strada per seguire sulla destra una traccia
di sentiero che si dirige verso le Grange del Barmaion; si sale per prati e tracce sino a
raggiungere il limitare del bosco, dove si incontra il sentiero che porta alle Grange
dell'Arietta . Il primo tratto, piuttosto ripido, si svolge nel bosco di larici, usciti
dal quale si guada il torrente e si riprende a salire con ampie svolte nei bei prati
soleggiati giungendo infine alla Grange dell'Arietta 2288 m (3
ore),dove troveremo Duilio Zennerino con la moglie ed il figlio.
Dalle Grange si segue il sentiero pianeggiante sulla destra (ovest): si guada il ruscello
e si prosegue a mezzacosta con percorso molto panoramico.
Si incontrano in successione due canaloni, e per l'attraversamento del primo può essere
necessario scendere e risalire di una ventina di metri per evitare un nevaio. Il sentiero
si snoda a mezzacosta attraversando due pietraie (attenzione alle pietre molto viscide),
dove il percorso è segnalato da bolli rossi e ometti in pietra. Con una dolce salita si
giunge infine ad un intaglio, dal quale il sentiero scende lungo un canalone verso nord
sino a giungere all'Alpe la Balma 2152 m, che appare tra i
pascoli sottostanti e dove troveremo Franco Aimonetto con la moglie Stella;quindi, in
breve si giunge al santuario di San Besso 2019 m (1.30 ore; 4.30 ore da Campiglia). Poiché all'interno del Santuario di San
Besso e' presente il Rifugio Giovanni Bausano, converra' sicuramente pernottare presso il
Santuario stesso.
Rifocillati, scendere verso l'alpe di Fanton superiore 2019 m. e
successivamente puntare all'alpe Fanton inferiore1902m.,ormai in stato precario.
Proseguire quindi in leggera salita puntando all'evidente cresta che scende dalla cresta
del monte Civetto e successivamente toccare l' alpe del Civetto
superiore a quota 2117 m. dove troveremo Aimonetto Eugenio
sicuramente disponibile ed ospitale(da S.
Besso ore 2,30). Ottenute le
necessarie informazioni, proseguire in leggera salita puntato alla cresta est che scende
dalla punta del M.Civetto e, dopo averla scavalcata , giungere in breve all' alpe di Orletto 2026m.(dal Civetto ore 1,15).
Qui, troveremo la famiglia Basolo, salita durante la stagione
avanzata dal "tramut " inferiore dell'alpe di
Vandilliana.Volendo si può pernottare,oppure proseguire attraverso un ottimo
sentiero segnato di colore giallo, per l'alpe di Vandilliana a quota 1888 m.(dall'Orletto ore 0,30)
Dall' alpeggio di Vandilliana,attraversare prima il rio della Borra e poi in leggera
discesa, in mezzo alla pineta e poi su terreno aperto perdere progressivamente quota
fino ad intersecare in prossimità delle Grange Pontet (1789 m.) il sentiero che
sale da Piamprato . Attraverso tracce di sentiero assai evidenti, raggiungere l'alpe del Becco Grande a quota 2170 m.(dall'alpe di Vandilliana ore 2 circa).
Qui troveremo la famiglia di Cechin con la moglie Rosalba, potremo
rifocillarci ed eventualmente ottenere informazioni utili per raggiungere l'alpe
della Reale attraverso un percorso semplice, assai evidente ma non troppo
segnalato.Giunti alle Grange della Reale 2120 m. troveremo la
famiglia di Beppe Longo con i figli e le loro mandrie (dal Becco Grande ore 1 circa). Dopo una tappa, proseguire attraverso, un
lungo tratto polveroso e assai ripido verso il vallone; si giunge ad un bel pianoro
erboso da cui è visibile il colle Larissa, ove si staglia, purtroppo, un traliccio
dell'alta tensione. Si continua salendo attraverso una serie di valloncelli sino ad un
ultimo ripiano dal quale si diparte, sulla sinistra, la traccia che conduce alla Cima
Beccher. Lì , il nostro itinerario attraversa invece il torrente a quota 2480, dove si ha
l'ultima possibilità di rifornirsi d'acqua prima del colle.
A questo punto il Lago La Reale resta ancora nascosto da una piccola collina, ma man mano
che si sale diventa ben visibile . Giunti in prossimita' del lago, volendo si può
pernottare per riprendere il cammino il giorno successivo.(dalla Reale ore 1,30)
Dal lago, una traccia di sentiero sale un ripido costone verso est, tra l'imponente
Monte Nero e una punta senza quota né nome, raggiungendo un colletto a quota 2500 circa;da qui ci si abbassa nel vallone , seguendo la
linea dell'alta tensione. Al fondo della discesa si procede sul prato verso destra
(sinistra orografica), risalendo poi su erba ollina e scarse tracce verso uno stretto
intaglio che conduce nel vallone della Marmotta .
ll sentiero, sempre poco visibile, attraversa il prato in leggera discesa per poi risalire
alcuni dolci pendii verso alcuni tralicci dell'alta tensione.(ndr:
al fine di evitare cattive interpretazioni mi sembra doveroso spiegare che nel tratto
compreso tra Pianprato e il colle Larissa sono presenti due linee parallele
dell'alta tensione poste a poche centinaia di metri tra di loro)
In basso si scorge intanto l'ameno Lago Santanel 2360 m, che si raggiunge con una breve
discesa (2.30 ore dal lago della Reale).
Dai lago si prende il sentiero segnato che scende all'Alpe Santanel 1981 m , dove Ferruccio sarà
ben contento di scambiare quattro chiacchiere con i turisti di passaggio e
successivamente toccare le Grange Calligaris, percorrendo un tratto di ottima mulattiera.
Volendo visitare l'alpe della Marmotta (e`consigliabile), giunti in prossimita' della cascata del Rio Santanel deviare sulla
destra e salire in breve (1/2 ora ) al panoramico alpeggio
della Marmotta dove faremo visita a Bartolomeo ed alla sua famiglia.(ore 2 dall'alpe del Santanel). Per la
discesa, ritornare al precedente bivio e passando accanto all'alta e
suggestiva cascata, formata dalle acque del rio Santanel, perdere quota in mezzo ad
un bel bosco di larici . Si rientra infine a Piamprato, completando così un anello in
grado di appagare il più esigente degli escursionisti .(dall'alpe
della Marmotta ore 1).
Giunti a Piamprato (Posto tappa GTA , Bar Elda) , Agriturismo aquila Bianca volendo si potra' ritornare
a Campiglia sia attraverso l'autobus di linea sia "by foot" attraverso il
colle della Borra - San Besso.
Volendo invece proseguire a piedi,si
attraversa per intero l'abitato di Pianprato e si prosegue sulla sterrata che si addentra
nella valle fino in prossimità dell'Alpe Prariond 1643 m. Poco prima dell'alpeggio, si
attraversa il rio Piamprato su un guado seguendo le indicazioni (pannello in
legno). Si imbocca il sentiero che si addentra nel bosco (segni
rossi al suolo) e che con numerose svolte raggiunge l'Alpe Vandilliana 1888 m (1 ora
da Pianprato). Seguendo le tracce rosse,salire sempre sul
lato destro orografico fino nei pressi di un casotto dei guardaparco (dove l'itinerario si
ricongiunge con il sentiero segnato in giallo che giunge dalle Baite di Orletto) , quindi
attraverso bellissimi pascoli, giungere alle abbandonate Grange della Borra 2241 m, dove
si possono osservare marmotte e camosci . Il sentiero, sempre ben segnalato di colore
rosso, risale la lunga insellatura del valico con percorso piacevole e mai troppo ripido,
raggiungendo infine il Colle della Borra 2578 m (vecchie
miniere abbandonate), dal quale si gode di un vasto e
stupendo panorama sulla testata del Ciardoney e sul Vallone di Campiglia.(da Piamprato ore 3-3,30)
Dal colle della Borra, attraverso la mulattiera ancora in discrete condizioni, raggiungere
il Santuario di San Besso e da qui attraverso le Baite di Fantone inferiore raggiungere le
Baite di Pugnon e quindi Campiglia Soana.(dal colle della Borra ore 2)
Si conclude cosi' un itinerario di notevole interesse sia dal punto di vista
paesaggistico sia dal punto di vista umano poiché permette di conoscere una realtà
tuttora consolidata in Valle Soana : quella della montagna che ... vive ma,
soprattutto coloro che fanno vivere la montagna.
P.S. Come potrete osservare
sono soltanto stati evidenziati i tempi medi di percorrenza e non il
luogo dove effettuare il pernottamento, per permettere all'escursionista di
valutare personalmente questo parametro in base al proprio allenamento ed ai
propri interessi.
info@vallesoana.it