storia di un maret … dalla pianura alla Torre di Lavina di Jonni Palermo

Inseguita x anni, imponente, interminabile avvicinamento, un poco impegnativa la parte finale… insomma tutto questo è la Torre di Lavina.

…ancora nel buio un omino su due ruote risaliva la valle fantastica  (era il 27 Settembre 2018) mentre sognava la sua ambita meta.
Raggiunto l’ultimo baluardo abitato di Campiglia Soana, le prime luci si facevano avanti e le ultime tacche sul cellulare sparivano x tutto il resto della giornata.
Lo stupendo vallone di Azaria del grande Mario Rigoni Stern, poi l’abbandono del ciclomezzo e via, verso la lontanissima meta.
L’ultimo malgaro a Balmaion e l’ultimo contatto umano x tutta la giornata a dir poco stupenda, dal punto di vista meteo.
A parte qualche tratto ripido verso la cascata, il percorso si sviluppa su di un’infinita vecchia mulattiera reale, con scarsa pendenza ma anche scarso dislivello.
Insomma, si cammina, si cammina,,si cammina, sino a giungere attorno ai 2700 mt di quota x svoltare a destra e convivere con i 600 mt di dislivello fuoripista su ripida pietraia, compreso il famoso canalino est che porta ad un colletto tra la cima nord e sud. Poi bisogna arrangiarsi alla bella meglio nel risalire gli ultimi metri della punta sud a 3308 mt. dell’ agognata Torre di Lavina.
Panorama infinito, meteo super che per un attimo fa sparire la stanchezza… ma poi bisogna farsi coraggio al solo pensiero dell’infinito rientro a valle.
Grandi sensazioni su questa Torre e non per ultimo, la quasi voglia di mollare sull’ultimo tratto dell’infinita pietraia. Già ma un’altro tentativo non me lo sarei permesso. Buona la prima e va “bin parej”!.
Dalla Rosa dei Banchi alla Torre di Lavina, alla scoperta delle montagne simbolo della valle fantastica.
Jonni Palermo classe 1953 un carissimo amico, fin dai tempi della scuola a Ivrea, compagno di tante avventure in montagna, ha voluto farmi conoscere oggi una sua prima ascensione estiva in solitaria, nella valle fantastica. Si dedica alla bicicletta ma la sua prerogativa in realtà è il biathlon. Ovvero, partenza da Ivrea in bicicletta e ritorno con lo stesso mezzo, dopo aver salito una della sue nuove “cocuzze” (montagne). E non pensate che si fermi alle valli limitrofe, perche potreste incontrarlo in valle d’Aosta come in valle di Susa.
Il difetto di Jonni: si muove normalmente in numero dispari … inferiore a tre!
Dimenticavo che Jonni aveva già collaborato al sito della valle Soana circa 20 anni fa con delle … banali escursioni sulle sterrate della valle fantastica.
Grazie Jonni
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