Riflessioni di Loris dal … balcone di Lazinet

Durante queste giornate di maltempo, osservando dal balcone di casa mia la pioggia cadere, le foglie gialle e rosse mescolarsi nelle nebbie e il profumo dei camini accesi, mi è venuto da pensare a quanto io sia fortunato a vivere in questo paese. Non amo far polemica e non c’è bisogno che scriva qui che non tutti pensano che sia una fortuna vivere in valle Soana, in montagna, in Canavese, in Piemonte; però stasera, forse riesco a giustificare un po il mio egoismo, e concentrarmi su questa mia “fortuna”, che definirla cosi poi è un po una inesattezza, dato che io qui non ci sono neanche nato, nonostante abbia origini valsoanine; questa parola piuttosto potrei attribuirla ( e veramente questo è stato un gran culo), al fatto che la mia testa matta di diciannovenne mi abbia portato a scegliere di vivere a casa di mia nonna a Lasinetto. Non starò ad elencare la storia della mia vita post maturità, che non interessa a nessuno (sempre nella speranza che cio che scrivo ogni tanto interessi a qualcuno o per lo meno gli permetta di farsi due risate), però sono arrivato a dedurre come il vivere qui per undici anni mi abbia cambiato, e nella direzione che avevo scelto, anzi, questa esperienza mi ha portato ad interpretare la vita come mai avrei potuto pensare. Ognuno di noi è chiamato a diverse scelte, facili e difficili, ma comunque mai impossibili e spesso reversibili. Non mi fosse piaciuto fare il valsoanino, semplicemente sarei potuto andarmene dalla valle Soana, e ovviamente questo vale per ogni altro paese. Che cosa si guadagna ad amare il paese dove si vive? che ci mettiamo due fette di salame sugli occhi per non vederne i difetti? assolutamente no, ma di sicuro non potremo fare altro che accorgerci di come questi ultimi siano insignificanti se paragonati alle grandi qualità che questa terra ci puo dare. Una volta mi arrabbiavo se sentivo dire , qui non c’è niente da fare, come fate qui in inverno e altre mille cattiverie dette de gente disagiata e poco realizzata,ma ormai magari mentre sento queste frasi mi vien da sorridere, perchè penso all ultima scalata su torre lavina e all’inverno passato a sciare sotto la beccher, ma se devo essere sincero persin adesso, con la pioggia, trovo che la magia di queste montagne selvagge risalti ancora di piu nel cuore di chi le ama, per non parlare del primo giorno che nevicherà, e il silenzio dei fiocchi di neve che cadono e imbiancano ogni cosa incondizionatamente. Forse allora la vera fortuna, sta nell’essere in grado di apprezzare ogni singola caratteristica della nostra terra, e ovviamente anche quando visitiamo altri luoghi, dobbiamo essere in grado di cogliere ogni bellezza che quel posto puo darci, sapendo che se si sceglie un posto, alla fine sarà anche il posto che potrà scegliere noi
lazinet