CUORGNE’ – Coronavirus, la chiusura notturna del pronto soccorso è stata per il momento scongiurata tratto da Quotidiano Canavese

«Il pronto soccorso è fondamentale perché raccoglie il bacino di utenza delle valli – dice Mauro Fava – capisco che nonsi tratta di grandi numeri ma è un servizio essenziale che non si può togliere se non come misura estrema»

CUORGNE’ – «La chiusura notturna del Pronto soccorso è stata al momento scongiurata – afferma il consigliere regionale della Lega Mauro Fava – siamo riusciti a ottenere l’assegnazione di un medico volontario, tra quelli sbarcati ieri a Caselle, per assicurare la continuazione del servizio. Sono soddisfatto, perché non era per niente scontato che si riuscisse ad averlo. Del resto, sono diversi gli ospedali in Piemonte che hanno dovuto chiudere temporaneamente il pronto soccorso per far fronte all’emergenza».

Un risultato positivo, ottenuto dopo un pressing costante nei confronti dell’Assessorato alla Sanità e della direzione sanitaria dell’Asl To4. «Il pronto soccorso di Cuorgnè è fondamentale, perché raccoglie il bacino di utenza delle nostre valli – aggiunge Fava – Io capisco che non si tratta di grandi numeri, ma è un servizio essenziale che non si può togliere se non come misura estrema. E’ un buon risultato per il territorio e per questo voglio ringraziare il direttore dell’Asl Lorenzo Ardissone, sia per l’impegno con cui sta gestendo la crisi sia per la collaborazione proficua che si è instaurata, e il direttore dell’ospedale, il dottor Calogero Addamo».

«Auguro fin d’ora un buon lavoro al dottor Nicola Tondini, il medico proveniente dalla Sardegna che opererà nel nostro ospedale: a lui va il ringraziamento di tutta la comunità altocanavesana per il prezioso e indispensabile contributo che ha voluto offrire per il nostro territorio. Per questo ho voluto essere presente ad accoglierlo insieme al sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto e al rappresentante dell’associazione Alpini, Roberto Lucchini. E proprio alle “penne nere”, così come alle altre associazioni di volontariato, deve andare il nostro ringraziamento per le iniziative di solidarietà messe in campo, che hanno portato anche oggi alla consegna di vari prodotti utili per il personale ospedaliero».

Ma se, almeno per il momento, è stato risolto il problema delle carenze nella pianta organica, ad esser tenuta in seria attenzione è ora la vicenda delle forniture di protezioni sanitarie, indispensabili per lavorare con i pazienti affetti da Covid-19.

«Purtroppo come ben sappiamo, il primo invio di materiale da Roma si è rivelato del tutto inutile. Sto seguendo quotidianamente la situazione, per assicurarmi che a Cuorgnè arrivino costantemente i rifornimenti di mascherine e di tutto quello che serve per tutelare la salute dei nostri medici e infermieri – conclude il consigliere di palazzo Lascaris – Sono in prima linea in questa guerra con il coronavirus e dobbiamo cercare di difenderli il più possibile, mettendoli nelle condizioni di lavorare al meglio e il più possibile in sicurezza. Sono troppi gli operatori del servizio sanitario che si sono purtroppo ammalati e che hanno addirittura perso la vita in tutta Italia. Per questo non finirò mai di elogiare i grandi sforzi compiuti dal personale medico del nostro ospedale, e in primis lo staff del Pronto soccorso, guidato da Maurizio Perardi e Sonia Francisetti: sono davvero sulla linea del fronte, mettendo a repentaglio la loro stessa sicurezza per fornire la prima assistenza ai pazienti affetti da questo terribile virus».
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