(Martedì 17 Novembre 1998 (*) Da sol a s’ancamin-a, da sol con ij sò pensé. A và pèr l ‘erba olin-a, pistand ij dur senté, quatà da ‘n vel ëd brin-a. A ciapa lì antrames, L’arcan dla Val Soan-a, lo sà sta bisa freida, – Ma cosa a l’é sto dròlo osel? Queidun as cala për ël canal, Lassù, al gel dij doi vërsant, – Nosgnor, parèj lontan e generos,
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(Martedi 17 Novembre 1998) Da solo s’incammina, da solo coi suoi pensieri. Và per l’erba olina. pestando i duri sentieri, coperti da un velo di brina. Prende li in mezzo, L’arcano della VaI Soana, lo sa quest’aria fredda, – Ma cos’é questo strano uccello? Qualcuno si cala per il canale, Lassù, al gelo dei due versanti, – Nostro Signore, così lontano e generoso
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(*) Martedì 17 Novembre 1998, poesia scritta in dialetto Piemontese, racconta la storia di un giovane disperso durante l'autunno 1998, sulle montagne attorno al santuario di San Besso. Aldo Forlino, membro di spicco del Soccorso Alpino eporediese, avendo partecipato, insieme a tutte le sezioni del Soccorso alpino canavesano ed una moltitudine di amici di Renato, alle estenuanti ricerche protrattesi ininterrottamente per ben due settimane, scrisse questa toccante poesia in dialetto. La Rosa dei Banchi, un tempo ambita meta per gli alpinisti canavesani, fu al centro dell'attenzione durante tutte le fasi della ricerca di Renato. "La Madonnina" con le mani giunte e` una statuetta posta proprio sotto il colle della Rosa dei Banchi. "lo strano uccello" (sto drolo usel) e' costituito dall'elicottero del Soccorso Alpino, mentre i "maglioni rossi" sono gli indumenti utilizzati dai soccorritori. Aldo Forlino ha scritto altre belle poesie in dialetto, anche prendendo spunto dagli interventi del Soccorso Alpino.