Pont Addio a Gianfranco (Giangia) Boetto di Marino Pasqualone

 
E’ stato un protagonista della vita politica ed associativa del

paese.
( da IL RISVEGLIO POPOLARE del 11 febbraio 2021)

PONT CANAVESE – Sabato scorso, 6 febbraio, il paese di Pont Canavese ha dato l’estremo saluto a Gianfranco Boetto, deceduto in ospedale a Torino a 81 anni da poco compiuti dopo alcuni mesi di malattia a seguito di alcune complicanze post-operatorie.
Con lui scompare un altro pezzo importante della storia politica, amministrativa ed associativa del paese di fondovalle, di cui “Giangia” (come era chiamato dagli amici) era stato assoluto protagonista dagli anni settanta del novecento fino ai primi anni duemila.
In campo lavorativo è da rimarcare la sua lunga carriera in quella che allora si chiamava ancora “Satti”, con oltre 35 anni di servizio, che lo aveva portato alla fine a diventare il capostazione della linea ferroviaria Canavesana nel suo stesso paese di Pont.
Ma, come detto prima, Gianfranco Boetto era molto conosciuto sia a Pont che nell’alto Canavese per i suoi molteplici impegni ed interessi, tra cui il grande amore per lo sport, ed in particolare per il calcio ed il ciclismo, che dopo una lunga carriera da calciatore lo aveva visto protagonista per molti anni come dirigente della locale squadra di calcio “Pontese”.
E poi l’altra sua grande passione era stata la politica e la vita amministrativa: esponente di spicco e segretario della locale sezione del Partito Socialista Italiano, era stato eletto in Comune nel 1988 in una coalizione di centro-sinistra, ricoprendo per molti anni il ruolo di vice-sindaco ed assessore e, per alcuni mesi nel 1995, anche quello di sindaco di Pont Canavese, in sostituzione del dimissionario Gian Pietro Bertoli eletto in Regione Piemonte.
Boetto è anche stato per molti anni presidente della Consulta comunale turistico-sportiva, che riunisce al suo interno le varie realtà associative del paese ed è stata promotrice di manifestazioni quali la, un tempo molto rinomata, “Mostra dell’Artigianato”, ed anche amministratore dell’allora Ipab “Ospedale Infermi Poveri” di Pont e del Comitato di gestione dell’USSL 38.
Poi, nel 2005, si era silenziosamente ritirato dall’agone politico locale, ma aveva comunque continuato ad interessarsi alla vita amministrativa del suo paese, scegliendo però di dedicare maggior tempo alla sua famiglia e soprattutto ai suoi adorati nipoti Stefano e Beatrice.
Poi, come detto, la malattia che lo ha colto di sorpresa la scorsa estate durante un soggiorno in Liguria, e purtroppo il susseguente calvario tra ospedali e case di cura da cui purtroppo non è più riuscito a riprendersi, sempre seguito dalle figlie Alessandra e Roberta.
Ed in quella comunità di Pont che aveva tanto amato, e per la quale in vari campi aveva dedicato numerosi anni della sua vita, Gianfranco è tornato sabato scorso per l’ultimo saluto, a cui hanno risposto con affetto e partecipazione tanti pontesi nonostante le limitazioni dovute alle vigenti norme sanitarie Covid, ed ora riposa nel cimitero vicino alla moglie Bruna, scomparsa anch’essa alcuni anni fa. Marino Pasqualone