Pont: dopo la frana via Rogge rimane chiusa al transito a cura di Marino Pasqualone

In corso i lavori per la messa in sicurezza

(da IL RISVEGLIO POPOLARE del 22 dicembre 2022)

PONT CANAVESE –  A subire i danni maggiori della caduta di giganteschi massi dalla parete rocciosa su cui sorge la Torre Tellaria (Castlàs), avvenuta un paio di settimane fa, nell’immediato è stata certamente la chiesetta delle Rogge, il cui tetto è stato in più punti letteralmente sfondato dalle pietre.

Ma la conseguente, e sul momento inevitabile, chiusura per ragioni di sicurezza della adiacente strada, nel primo tratto comunale e poi provinciale, che mette in collegamento Pont Canavese con la valle dell’Orco, rischia di creare contraccolpi altrettanto pesanti per il già di suo boccheggiante commercio pontese, rendendo sicuramente più “scomodo” l’accesso al centro del paese per chi arriva (o prosegue) verso Sparone e gli altri paesi della valle dell’Orco.

Ad evidenziare questa problematica all’amministrazione comunale con una lettera sono stati la scorsa settimana gli stessi commercianti pontesi, preoccupati che la chiusura di questa importante arteria di comunicazione per il paese di fondovalle possa ancora protrarsi a lungo: “Abbiamo visto l’immediato intervento dei vigili del fuoco per la messa in sicurezza della chiesa e, immaginiamo, della strada – ha scritto al Comune di Pont Andrea Gimorri, proprietario del supermercato Crai di piazza Craveri, a nome anche degli altri commercianti pontesi – ma abbiamo però bisogno di capire perché da allora non ci sia stata la riapertura dell’unico vero e veloce collegamento con la vallata Orco, e soprattutto perché non c’è nessuna comunicazione ufficiale che ci tenga aggiornati”.

“Non è nostra cura sapere di chi sia la competenza di quel tratto e chi sia responsabile della sua riapertura anche parziale – scrivono ancora i commercianti – ma è nostra cura farvi sapere che la quasi totalità dei clienti della vallata non sta più passando dai nostri negozi e sarebbe un ulteriore danno se questa situazione si protraesse per tutto il periodo natalizio”.

I commercianti pontesi chiedevano inoltre che di questo problema e delle sue possibili soluzioni se ne parlasse nel corso del consiglio comunale convocato per venerdì scorso 16 dicembre, cosa che è poi avvenuta se pur davanti ad un pubblico striminzito e non senza polemiche.

Il consigliere di minoranza, ed ex-sindaco, Paolo Coppo, ha infatti chiesto che il dibattito, avvenuto alla fine del breve consiglio comunale, fosse comunque ripreso dalle telecamere già presenti in sala per registrare la seduta consigliare, richiesta che però non è stata accolta dal sindaco Bruno Riva, il quale ha comunque successivamente fornito dettagliate informazioni sulla frana e sulle tempistiche degli interventi in programma per contenerla e ridurne il rischio.

Dai sopralluoghi dei tecnici e dei geologi della Regione, effettuati anche utilizzando i droni, sarebbe emerso che altri massi, ed alcuni muretti in pietra sul promontorio roccioso dove sorge l’antica Torre Tellaria, risultano tuttora instabili ed a rischio di precipitare a valle, tra l’altro proprio in direzione della chiesetta delle Rogge già pesantemente danneggiata dalla prima frana, in parte caduta anche sul piazzale adiacente dove, fortunatamente, in quel momento non transitava nessuno

“I lavori della ditta incaricata per un primo intervento di messa in sicurezza del versante roccioso – ha spiegato il sindaco di Pont Canavese – partiranno lunedì (lo scorso 19 dicembre, ndr) e dovrebbero concludersi in cinque giorni salvo imprevisti. Poi occorrerà aspettare un nuovo sopralluogo dei geologi e la loro relazione, per capire se sarà possibile riaprire almeno la strada verso la valle Orco in sicurezza. Per la chiesa invece i tempi saranno sicuramente più lunghi”.

A tale proposito il consigliere di opposizione Coppo ha espresso dubbi sull’opportunità che sia stato il sindaco, e non la Città Metropolitana proprietaria della strada, a chiuderne il transito, ma a questo il sindaco Riva ha ribattuto che si trattava del chilometro “zero” della provinciale e che comunque, vista la situazione di pericolo in corso, era suo compito imprescindibile tutelare la sicurezza dei cittadini.

Ma, polemiche anche aspre a parte, la realtà è che ormai siamo a ridosso del periodo natalizio, e gli stessi tempi burocratici dei vari organi ed enti coinvolti rendono estremamente improbabile la riapertura della strada di collegamento tra Pont e la valle Orco prima del nuovo anno, sempre che tutto fili per il verso giusto e che i lavori non subiscano intoppi o imprevisti.

Con buona pace, quindi, dei commercianti pontesi e dei valligiani che intendono raggiungere il centro di Pont, ai quali al momento non resta che scendere fino alla rotonda stradale di Voira e poi risalire l’intera via Roma, allungando il tragitto “normale” di almeno un paio di chilometri: idem per il rientro verso la valle Orco.

E qui riaffiora forse il rimpianto per la mancata realizzazione, a suo tempo, di uno svincolo stradale efficiente dalla circonvallazione di Pont in località Oltreorco (anche solo per le auto ed il traffico leggero), il quale oggi, come già in altre occasioni nel passato, si sarebbe rivelato estremamente utile per il paese di fondovalle.

                                                                                         Marino Pasqualone