Pont: chiude anche la “scuola guida” a cura di Marino Pasqualone

Dal 1° marzo bisognerà andare a lezione a Cuorgne’

(da IL RISVEGLIO POPOLARE del 16 febbraio 2023)

PONT CANAVESE –  E’ proprio vero che quando una valanga comincia a rotolare verso valle diventa impossibile da fermare: è quanto sta purtroppo succedendo a Pont Canavese, dove negozi, bar, sportelli bancari, trasporti e servizi per i cittadini continuano a chiudere i battenti uno dopo l’altro, in una sequela di cui ormai se ne perso il ricordo dell’inizio ma di cui non si scorge ancora la possibile fine.

Lo spopolamento, come abbiamo visto le scorse settimane su questo giornale scorrendo i crudi dati statistici, pur attenuandosi continua a picchiare forte tra l’Orco e la Soana, e soprattutto il vistoso calo delle nascite allunga un’ombra sempre più fredda e scura sul futuro del paese di fondovalle, pari a quella della montagna che nei giorni più corti dell’inverno impedisce al sole di scaldare gli antichi portici del centro storico di via Caviglione

Ultima in ordine di tempo di questo continuo stillicidio, che riduce sempre di più l’importanza e la capacità attrattiva di Pont verso gli altri paesi delle valli Orco e Soana, è l’ormai prossima chiusura della sede pontese della “scuola guida”, che da oltre mezzo secolo era stata il punto di riferimento per intere generazioni di futuri automobilisti pontesi e valligiani.

Un avviso affisso sulla porta di ingresso dell’Autoscuola “Pont” comunica infatti che, dal prossimo 1° marzo, chi frequenta la scuola guida dovrà recarsi a Cuorgnè presso l’Autoscuola “Vallorco”, decretando così la fine anche di questo importante servizio all’ombra delle torri pontesi.

Dunque un’altra saracinesca che si abbassa ed un’altra luce che si spegne nella centralissima via Destefanis, un’altra piccola fetta di recente storia pontese che diventa solo memoria e rimpianto, un altro motivo in meno per i  giovani delle valli di venire a Pont almeno due sere alla settimana. Parafrasando il poeta, nei nostri paesi valligiani si resta ormai sempre di più come foglie sugli alberi d’autunno, in attesa che il prossimo soffio di vento renda ancora più spoglio quell’albero un tempo così verde e rigoglioso.

                                                                                                          Marino  Pasqualone