Valle Soana: resta l’ipotesi della nuova diga sulla Soana a cura di Marino Pasqualone

Occorrera’ mezzo milione di euro per uno studio sulla sua fattibilita’

(da IL RISVEGLIO POPOLARE del 23 febbraio 2023)

Mentre, dopo la green community “Sinergie in Canavese” che mira tra l’altro allo sfruttamento della filiera locale del legno, ha visto recentemente la luce anche l’associazione “Fervores” per lo sviluppo di una comunità energetica valligiana basata sulle energie rinnovabili, l’Unione Montana Valli Orco e Soana non ha certo rinunciato in parallello allo sviluppo del progetto di creare un nuovo invaso artificiale di grandi dimensioni nel basso corso del torrente Soana.

Si tratterebbe, nell’ipotesi più ardita, di realizzare una diga alta 145 metri alle gole di Stroba nel comune di Pont Canavese, appena pochi metri più in basso della strada provinciale che sale a Ronco e Valprato, la quale andrebbe a creare un bacino artificiale con le acque della Soana e della Verdassa della capacità di circa 34 milioni di metri cubi, che si estenderebbe, al suo massimo sviluppo, fino al ponte pedonale per la frazione Mombianco sotto al Virèt di Ingria.

E’ questa almeno l’ipotesi “C”, quella più impattante sul territorio e sulle infrastrutture di produzione di energia elettrica già esistenti, elaborata nello “studio di prefattibilità per la realizzazione di bacino artificiale per l’utilizzo plurimo della risorsa idrica del torrente Soana”, datato agosto 2021 e realizzato dall’ingegner Roberto Truffa Giachet, già approvato dalla Giunta della Unione Montana Valli Orco e Soana.

“Il presupposto di questo progetto è legato al cambiamento climatico in atto ed al progressivo scioglimento dei ghiacciai – spiega Marco Bonatto Marchello, presidente dell’Unione Montana Valli Orco e Soana – e lo stesso andrebbe ad inserirsi e ad integrare l’attuale sistema di invasi del bacino dell’Orco, con l’uso plurimo delle risorse idriche per produzione di energia idroelettrica ma anche a beneficio dell’agricoltura della pianura canavesana e per usi potabili”.

Ed anche se apparentemente sembra che negli ultimi mesi il progetto della nuova e grande diga sulla Soana sia andato in stand-by, in realtà l’Unione Montana, sotto l’impulso del suo presidente Bonatto Marchello, sta lavorando alacremente per coinvolgere i vari enti interessati all’eventuale realizzazione della gigantesca opera pubblica: “Stiamo cercando di trovare i finanziamenti necessari per realizzare uno studio approfondito e puntuale sulla fattibilità tecnica, geologica ed ambientale di questo progetto – spiega infatti il presidente dell’Unione Montana Valli orco e Soana – per il quale occorrerà una cifra stimabile in circa mezzo milione di euro. Se riusciremo a farlo ed i tecnici ci diranno che la diga è possibile bene, altrimenti, in caso di risposta negativa, ne prenderemo atto. Ma come Unione Montana dobbiamo almeno provarci, anche per i benefici che, dal punto di vista economico, tale opera andrebbe a portare alle nostre comunità”.

Poi, anche con l’eventuale “via libera” dal punto di vista tecnico, occorrerà comunque trovare i finanziamenti necessari per l’effettiva messa in cantiere del progetto, i cui costi per l’ipotesi della diga alle gole di Stroba sono al momento stimati in ben più di 300 milioni di euro, e che non potranno essere finanziati, per ragione dei tempi di realizzazione, con i fondi provenienti dal Pnrr.

Intanto, in attesa del più volte annunciato coinvolgimento diretto dei valligiani sui pro ed i contro dell’invaso artificiale, và detto che almeno per il momento gli abitanti di Pont e della valle Soana sembrano seguire con pressoché totale disinteresse lo sviluppo dell’iter progettuale di questa gigantesca opera che, se realizzata, cambierà però per sempre il paesaggio della bassa e media valle Soana.

                                                                                   Marino  Pasqualone