Ronco accerchiata dai lupi – Ma non c’è stato nessun attacco tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli

I predatori sempre più vicini alle case e c’è chi ne invoca

l’abbattimento Gli animalisti: «Nessun favore ai cacciatori, evitiamo di farli diventare confidenti»
Ornella DePaoli

Un branco di lupi si aggirava negli ultimi giorni dell’anno nei pressi delle frazioni Villanuova e Lilla e delle borgate dell’Indiritto di Ronco.

Era un branco composto da oltre dieci individui, secondo quanto riferito da alcuni abitanti della zona. Il passaggio di un gruppo così numeroso di lupi ha ovviamente diffuso preoccupazione tra la popolazione, specialmente tra coloro che possiedono animali, come pecore e capre, ma anche cani, gatti, galline e altri animali domestici, possibili prede di carnivori affamati. Il primo branco di cui si ha notizia in Valle Soana era composto da cinque esemplari ed era stato rilevato dalle guardie del Parco nazionale Gran Paradiso nel 2015. Partecipa alla conversazione Cosa ne pensi? Esprimi ora la tua opinione Commenta per primo

Da allora, però, il numero di esemplari di questa specie è andato aumentando e forse anche quello dei branchi,tanto che negli scorsi anni vi sono stati attacchi e predazioni alle greggi e persino alle mandrie che d’estate pascolano sugli alpeggi, mentre nei mesi invernali sono sovente stati registrati numerosi avvistamenti vicino alle case.

Finora, però non era mai stato avvistato un branco così grande come quello visto nei pressi di Villanuova, anche se le segnalazioni si fanno sempre più frequenti in tutte le stagioni e anche a quote più basse.

Nello scorso mese di settembre, nel territorio del Comune di Valprato, cinque cuccioli sono stati filmati sulla provinciale nelle vicinanze della frazione Balme; nei mesi di novembre e di dicembre un lupo solitario è stato più volte visto aggirarsi nella parte alta di frazione Picatti. Pochi giorni prima di Natale, un altro lupo solitario era stato visto rincorrere un capriolo in pieno giorno nei prati di Forzo e un poco più distante, sulla strada provinciale, era stato rinvenuto un gatto morto, in parte sbranato, forse proprio dallo stesso predatore. A Ingria sono stati rinvenuti i resti di un capriolo quasi sicuramente sbranato da un lupo e tante altre carcasse di caprioli e cervi vengono trovate da qualche tempo in posti diversi della valle.

il metodo svizzero

I lupi ormai si avventurano anche in pianura ed essendo specie protetta, dagli anni Novanta ad oggi il loro numero ha continuato ad espandersi sulle Alpi del Piemonte come nelle confinanti regioni della Francia e della Svizzera, ed in generale in tutta Italia, generando proteste e problemi di convivenza con l’uomo e le sue attività. Problemi che la Svizzera, nonostante le polemiche sollevate dalle associazioni ambientaliste, ha deciso di affrontare drasticamente con un ordinanza del Consiglio federale in vigore dallo scorso dicembre fino alla fine di gennaio 2024, finalizzata a diminuire del 60-70 per cento il numero di lupi presenti nei Cantoni elvetici, che secondo gli ultimi dati sono stimati tra i 250 e i 300 (alcuni branchi sono transfrontalieri, spaziano cioè tra Alpi svizzere e italiane e Jura svizzero e francese). In pratica, in questi giorni in Svizzera è in corso l’abbattimento controllato dei lupi che saranno ridotti a tre branchi nei Cantoni più grandi, come il Vallese, e a uno solo in quelli più piccoli.

le doppiette francesi

In Francia, invece, nel 2023 sono stati abbattuti legalmente per difesa 209 lupi, ovvero all’incirca il 20 per cento di quelli censiti sul territorio nazionale e nonostante ciò, a dicembre, ne risultavano 1.104, ossia il 20 per cento in più rispetto all’anno precedente. Della questione se ne occupa ora anche la Commissione europea. Furibondi gli ambientalisti che gridano allo scandalo: «Si falsificano anche i dati pur di far un favore ai cacciatori, bramosi di abbatterli a colpi di fucile» Ma ammoniscono anche chi invece li ama: «Chi offre cibo ai selvatici, che siano volpi, cerbiatti o lupi fa loro del male per due ragioni. In primo luogo offre loro alimenti che li danneggiano. In secondo luogo li rende confidenti. La diffidenza per l’uomo verrà meno. E le case saranno associate a dispense. Così sarà un gioco da ragazzi per le doppiette attenderli al varco e abbatterli». Intanto la presidente Ursula von der Leyen il 20 dicembre scorso ha proposto la revisione dello status del lupo da specie strettamente protetta e specie protetta, declassamento fortemente contestato dal Wwf e dagli ambientalisti.