Volpi e lupi possono coesistere nel Parco del Gran Paradiso? tratto da Quotidiano Canavese

E’ in corso una ricerca per comprendere come si siano modificate le abitudini alimentari della volpe in seguito all’arrivo del lupo in Valle Soana tratto da Quotidiano Canavese
La dieta della volpe nel Parco Nazionale Gran Paradiso è già stata ampiamente studiata fin dagli anni ‘60 mediante lavori che hanno previsto l’analisi di campioni fecali provenienti da tutto il territorio del Parco. Tuttavia, nell’ultimo ventennio sono avvenuti importanti cambiamenti faunistici e ambientali. Tra questi, i più rilevanti sono stati la rapida espansione di capriolo e cinghiale nelle vallate piemontesi e la recente comparsa e affermazione del lupo in Val Soana, che ha così nuovamente occupato la posizione di predatore apicale nella catena trofica.

L’obiettivo di questa ricerca è di ricostruire la dieta della volpe in Val Soana per verificare quanto i recenti cambiamenti faunistici abbiano influenzato le abitudini alimentari di uno dei predatori generalisti più importanti e abbondanti del Parco. L’identificazione di eventuali variazioni nella dieta di questo carnivoro sarà possibile mediante il confronto con le precedenti indagini effettuate nell’area protetta. La raccolta dei campioni fecali si svolge lungo transetti prestabiliti, individuati in modo da interessare il maggior numero di tipologie ambientali, comprendendo un’escursione altitudinale molto ampia (da 850 a 2350 metri di quota.). I transetti coprono un totale di circa 45 km lungo strade e sentieri, e sono percorsi ogni 15 giorni dagli operatori sul campo.La raccolta degli escrementi viene effettuata per il periodo di un anno, in modo da esaminare tutte le variazioni stagionali nella dieta della volpe. In base agli studi pregressi, la sopravvivenza di questa specie in inverno dipende essenzialmente dal consumo di carcasse di ungulati (comportamento opportunista), mentre nei mesi estivi la dieta è più varia, basata principalmente sul consumo di micro-mammiferi e frutti. L’aspetto più interessante indagato in questa ricerca è l’effetto della presenza del lupo sulle abitudini alimentari della volpe, specialmente nei mesi invernali.La volpe, infatti, potrebbe trarre vantaggio dalle carcasse abbandonate dal lupo, ma allo stesso tempo potrebbe riscontrare delle difficoltà nello sfruttare questo tipo di risorsa, proprio per la competizione diretta con un antagonista più grande. La presenza nelle feci di una maggiore o minore quantità di resti alimentari riconducibili a carcasse di ungulato potrebbe costituire un importante strumento per comprendere come si siano modificate le abitudini alimentari della volpe in seguito all’arrivo del lupo, permettendo di stabilire di quale natura sia il rapporto di coesistenza tra questi due predatori nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. I risultati possono essere estremamente preziosi dal punto di vista ecologico, permettendo una migliore comprensione dei meccanismi che regolano il funzionamento degli ecosistemi alpini tutelati dal Parco.