Alpette, Minoranze linguistiche, progetti di Ornella De Paoli

Alpette, amministratori delle valli a Torino per l’attuazione della legge di tutela. Martedì scorso si è svolto a Torino, nella sede della Città metropolitana, un incontro tra la consigliera metropolitana Silvia Cossu e una rappresentanza di sindaci con i quali, da anni, prima la Provincia e ora la stessa Città metropolitana hanno messo in atto progetti finanziati dalla legge 482 del 1999 per la tutela delle minoranze linguistiche storiche. All’incontro erano presenti il presidente dell’Unione montana Gran Paradiso e sindaco di Alpette, Silvio Varetto, ed i consiglieri dei Comuni di Sparone, Gillia Aimonetto, di Ceresole Reale, Mauro Durbano, e di Frassinetto, Davide Querio.
«È importante l’impegno assunto dalla Città metropolitana per dare attuazione alla legge di tutela delle minoranze linguistiche e sono orgogliosa di aver ricevuto la delega ad occuparmene – afferma Silvia Cossu -. Dopo un anno di stand by legato alle difficoltà di assetto della Città metropolitana e rispetto ai tanti cambiamenti istituzionali, il nostro ente vuole tornare ad impegnarsi in prima persona per coordinare la domanda di finanziamento dei progetti».
Nel corso dell’incontro torinese è intervenuto anche Varetto illustrando le attività svolte sul territorio e sottolineando come la cultura locale «oltre ad essere un elemento fondamentale di promozione locale, abbia la capacità di unire in modo trasversale superando le divisioni politiche».
La legge finanzia in prevalenza progetti riguardanti l’attivazione, da parte delle pubbliche amministrazioni, di sportelli linguistici (per le Valli Orco e Soana sono previsti sportelli francoprovenzali a Ceresole e a Pont) destinati ai rapporti con il pubblico che intende esprimersi in lingua minoritaria, consentendo l’assunzione a tempo determinato di personale in grado di parlare la lingua, laddove in organico non vi sia personale con tale competenza.
In Piemonte si trovano quattro (walser, occitano, francoprovenzale, francese) delle dodici lingue minoritarie storiche riconosciute dalla legge. In Canavese
è presente la minoranza francoprovenzale nei tre Comuni della Valle Soana (Ronco, Valprato ed Ingria), dove il patois francoprovenzale è ancora lingua corrente, ma gli abitanti sono pochi, e in alta Valle Orco, dove a parlarlo sono sempre di meno. tratto da La Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli
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