Alghe nel torrente Forzo a cura di Serena Gili
Da parecchio tempo il torrente Forzo è caratterizzato da un fenomeno che, sebbene non raro, appare meritevole di segnalazione. Diverse rocce sporgenti dalle acque sono state infatti colonizzate da una vistosa alga di colore arancione. L’alga, che non è stata determinata a livello specifico, e` attribuibile al genere Trentepohlia.
Nonostante il colore, questo taxon appartiene al gruppo delle Clorophyta, le Alghe Verdi, e raggruppa specie comuni su rocce, muri,tronchi di alberi e, negli ambienti tropicali, sulle foglie. Si ritiene che proprio i pigmenti arancioni, ai quali si deve la caratteristica colorazione, conferiscano a questo gruppo di alghe la capacità di tollerare una vita “fuori dall’acqua”, proteggendo la clorofilla da un’eccessiva radiazione solare. Un apporto idrico elevato e prolungato per almeno qualche settimana consecutiva, frutto di alti livelli di umidità atmosferica o periodiche fasi di sommersione (il caso in questione) è comunque indispensabile affinchè l’alga possa completare il proprio ciclo vitale.
La colonizzazione biologica delle rocce può coinvolgere sia specie epilitiche, la presenza delle quali interessa la sola superficie rocciosa, sia specie endofitiche, che tendono a penetrare e svilupparsi all’interno del substrato litico, sfruttando processi di dissoluzione. Trentepohlia ha generalmente sviluppi epilitici, mentre si comporta da endolitica solo se è in forma lichenizzata, ma non è questo il caso. A prima vista quest’alga appare quindi come una patina polverosa sembrando, al tatto, un talco colorato (foto della mano). Una più attenta osservazione al microscopio ci svela come il suo tallo* sia costituito da sottilissimi filamenti, larghi circa un centesimo di millimetro(foto al microscopio).
La prima osservazione certa presso il torrente Forzo, a circa 950 metri di quota, risale al gennaio 2006.
Sorgono spontanee le seguenti domande:”Perché questa specie si è sviluppata in questa zona e perché pare colonizzare un tratto del torrente sempre più lungo?”
Non è possibile fornire una spiegazione certa, tuttavia si può valutare almeno un’ ipotesi: la colonizzazione algale potrebbe rispecchiare un generale processo di eutrofizzazione delle acque del torrente. Attività antropiche di vario genere (agricolo,pastorale,industriale) potrebbero aver causato un arricchimento delle acque in nitrati che, come una sorta di fertilizzante, favoriscono la colonizzazione algale. Tale ipotesi è sostenuta dal fatto che per diverse specie del genere Trentepohlia è stato verificato a livello sperimentale come la crescita sia notevolmente favorita dalla presenza nelle acque di composti azotati, come nitrati, nitriti e derivati ammoniacali. Grazie alla sua elevata tolleranza a tali composti, per la specie Trentepohlia aurea si è addirittura ipotizzato un utilizzo biotecnologico per ripulire le acque da contenuti eccessivi di composti azotati.
Questa specie, sviluppatasi lungo il torrente Forzo, appare in tal senso un possibile bioindicatore delle condizioni di un ambiente estremamente sensibile, quale un torrente alpino.
Diverse specie del genere Trentepohlia sono comuni in ambiente alpino.
*Il “tallo” è un corpo vegetativo che non presenta differenziazione in parti diverse,quali radici, fusto e foglie.
Dove si puo osservare: Salendo la strada che porta a Forzo, lunga quasi 5 km, dopo pochi chilometri, e precisamnte in prossimità del ponte per Lasinetto, il fenomeno in questione, comincia ad accentuarsi notevolmente, regalando un bellissimo e curioso spettacolo.
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