FRASSINETTO – Si è svolta la scorsa domenica 21 giugno la festa della Madonna Consolata nella frazione Berchiotto di Frassinetto, la quale (insieme a San Rocco) è una dei patroni della chiesa che, dall’alto del suo poggio roccioso situato a quasi mille e 200 metri, costituisce un eccezionale punto panoramico sia sulla pianura canavesana e torinese che sulle montagne delle valli Orco e Soana.
( da IL RISVEGLIO POPOLARE del 2 luglio 2015 )
Dopo la Santa Messa celebrata da Padre Franco, salito per l’occasione dall’eremo di Santa Maria di Pont, dalla chiesa addobbata di fiori (nonostante ormai da qualche anno purtroppo manchino i “priori”) si è come sempre dipanata la processione per le stradine della borgata, seguita da un buon numero di fedeli saliti fin lassù per la festa, a cui è poi seguito il tradizionale “incanto” a favore della chiesa.
Una ricorrenza, quella della Consolata alla fine del mese di giugno, che un tempo segnava per i montanari del luogo l’inizio dell’operosa stagione del taglio del fieno, mentre quella successiva di San Rocco, il 16 agosto, coincideva curiosamente con il secondo taglio dell’erba (la riorda).
Segno, forse, di un sovrapporsi di questi appuntamenti di festa religiosa ai ritmi della natura alpina, ai quali un tempo era strettamente legata la vita e la stessa sopravvivenza degli abitanti della montagna.
Oggi purtroppo gran parte delle vaste distese prative che circondavano il villaggio giacciono abbandonate, ed il bosco sta velocemente riconquistando i terreni a lui faticosamente strappati nei secoli passati dai montanari.
Ma questi momenti di semplice e rinnovata fede tanto cari ai nostri avi, seppur sempre meno sentiti dalle nuove generazioni, restano comunque ancora oggi a testimoniare una lunga storia umana e religiosa disegnata sui fianchi delle montagne, di cui purtroppo rischiamo in futuro di perdere anche il ricordo.
Marino Pasqualone
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